“…Gesù si volge verso Sua Madre che solo ora vede venire verso di Lui, perché procede così curvo e ad occhi chiusi che è come fosse cieco e grida:” Mamma!”. E’ la prima parola, da quando è torturato, che esprima il suo soffrire. E’ il grido straziato e straziante di un bambino che muore solo, fra gli aguzzini, fra le peggiori torture. E che giunge ad avere paura anche del suo proprio respiro. E’ il lamento di un fanciullo delirante che è straziato da visioni d’incubo….E vuole la mamma, la mamma, perché solo il suo bacio fa meno paurosa la morte. Maria si porta la mano sul cuore, come ne avesse una pugnalata e ha un lieve vacillamento. Ma si riprende, affretta il passo e mentre va a braccia tese verso la sua Creatura straziata, grida: “Figlio mio!” Persuasa di non poterlo abbracciare, lo guarda soltanto, volendo sorridere del suo martire sorriso per rincuorarlo, mentre le labbra tremanti bevono il pianto, e Lui, torcendo il capo da sotto il giogo della croce, cerca a sua volta di sorriderle e di inviarle un bacio con le povere labbra ferite e spaccate dalle percosse. Maria non può baciare la sua Creatura. Anche il tocco più lieve sarebbe tortura sulle carni lacerate così se ne astiene. Si baciano solo le due anime angosciate…”
(Da "L'Evangelo come mi è stato rivelato" di Maria Valtorta)
sabato 20 febbraio 2016
GESU' INCONTRA SUA MADRE SULLA VIA DEL CALVARIO
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