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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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lunedì 26 novembre 2012

LA MEDAGLIA MIRACOLOSA

 

Carissimi, il 27 Novembre è alle porte. Questa data rappresenta per noi cattolici un evento di straordinaria importanza poiché inizia il processo della diffusione della Medaglietta Miracolosa che la Vergine Santissima ha voluto donare a noi tutti per le mani di Santa Caterina Labouré nel 1830 a Rue du Bac in Parigi. Innamorati di Maria divulgherà un argomento a puntate su questo straordinario evento, che verrà così diviso in alcuni punti:

clip_image001 Descrizione della Medaglietta;

clip_image001[1] Perché va diffusa?;

clip_image001[2] Effetti della Medaglia Miracolosa;

clip_image001[3] Commenti e particolarità.

In questa puntata tratteremo i primi due punti riportando alcuni scritti, testimonianze e informazioni sulla Medaglia Miracolosa.

DESCRIZIONE

clip_image002E' stato detto che la medaglia miracolosa è un "piccolo libro di fede" e un "piccolo trattato di mariologia". Basta esaminarla con attenzione infatti per leggervi le grandi verità che esprimono il disegno di Dio e il ruolo tutto speciale di Maria in questo piano. Innanzitutto Maria appare come Madre che vede i suoi figli nei pericoli (siamo nel periodo in cui le conseguenze della Rivoluzione francese, dopo un tempo di calma apparente, fanno sentire ovunque i loro tremendi effetti) e offre loro un mezzo di grazia che li scampi dal male e li richiami al bene. Ventiquattro anni prima della definizione del dogma, la Madonna vi è proclamata come l'<<Immacolata >>, colei che schiaccia il capo al demonio, segno di sicura speranza nella lotta fra bene e male che costituisce il significato profondo della storia.

Le braccia allargate verso il basso, con una miriade di raggi splendenti che partono dalle sue mani rappresentano la beata Vergine Maria come madre della divina grazia. Tutte le grazie che gli uomini ricevono, tutte, senza eccezione, vengono dal suo cuore, passano per le sue mani. I raggi di luce sono originati dalle pietre di anelli che la madonna porta alle dita, ma alcune di queste pietre sono scure. Santa Caterina chiede perchè, e la Vergine risponde: sono grazie che nessuno mi chiede...

Nel rovescio della medaglia è simboleggiata la corredenzione di Maria. La fonte della grazia è la croce di Gesù e il suo cuore trafitto. Qui la croce è intrecciata con la M di Maria e, accanto al cuore di Gesù, sta il suo trafitto dalla spada: <<anche a te una spada trafiggerà l'anima>>. A maria, nuova Eva, Dio dice: <<con dolore partorirai figli>>. Lei è infatti la Donna dellApocalisse che ci partorisce alla vita della grazia. Dice San Luigi di Monfort: <<Lo Spirito Santo non dà origine in Dio ad un'altra persona divina, ma manifesta la sua fecondità in Maria sua sposa. Con lei, in lei, da lei, egli ha generato il suo capolavoro, Dio fatto uomo e continua a dare la vita nel tempo ai membri di questo capo divino. Quanto più lo Spirito Santo trova in un'anima Maria sua sposa amabile e indissolubile, tanto più vi opera con potenza divina per generarvi Gesù>>.

PERCHE' VA DIFFUSA?

Padre Aladel, confessore di S. Caterina Labourè e il primo promotore della coniazione e della diffusione della Medaglia miracolosa in tutto il mondo, scrive una esortazione all'apostolato rivolte a tutti noi:

"Oh, cresca e si estenda sempre più il culto di Maria concepita senza peccato, questo culto così dolce, così adatto a far discendere sulla terra le be­nedizioni del Cielo! Oh, se noi conoscessimo il do­no di Maria, se comprendessimo il suo grande amo­re per noi! Portate la Medaglia Miracolosa! Portatela voi bambini, questa cara Medaglia, questo dolce ricor­do della più tenera fra le Madri. Imparate ed amate ripetere la sua breve preghiera: "O Maria concepi­ta...". Stella del Mattino, Ella sarà felice di guidare i vostri primi passi e di conservarvi nell'innocenza. Portatela voi giovani e ripetete spesso fra i tan­ti pericoli che vi circondano: "O Maria concepi­ta...". Vergine senza macchia, Ella vi preserverà da ogni pericolo. Portatela voi padri e madri di famiglia e la Madre di Gesù spanderà su di voi e sulle vostre fa­miglie abbondanti benedizioni. Portatela voi, anziani e malati. Soccorso dei cristiani, Maria accorrerà in vostro aiuto per santi­ficare i vostri dolori e per consolare i vostri giorni. Portatela voi, anime consacrate a Dio e non stancatevi di dire: "O Maria concepita...". Regina dei vergini e delle vergini, Ella farà germogliare nel giardino del vostro cuore i fiori e i frutti che devo- no essere le delizie dello Sposo e formare la vostra corona nel giorno delle nozze dell'Agnello. E voi pure peccatori anche se foste piombati nell'abisso delle più grandi miserie, anche se la di­sperazione si fosse impadronita dell'anima vostra, levate lo sguardo verso la Stella del Mare: vi resta la compassione di Maria. Prendete la Medaglia e gri­date dal profondo del vostro cuore: "O Maria conce­pita...". Rifugio dei peccatori, Ella vi tirerà fuori dall'abisso nel quale siete caduti e vi ricondurrà sui sentieri fioriti della giustizia e del bene".

Seminiamo la Medaglia con fede nella sua origi­ne divina e con fiducia nella sua miracolosa poten­za. Seminiamola con coraggio e con costanza senza rispetto umano, senza stancarci mai. La Medaglia sia la nostra medicina più efficace, il nostro regalo preferito, il nostro ricordo e il nostro grazie più sin­cero, per tutti.

DIFFONDIAMO LA MEDAGLIA MIRACOLOSA

Una delle prime a ricevere la Medaglia Miracolosa, fu la stessa Santa Caterina Labouré, la quale, quando l'ebbe tra le mani, la baciò, e poi disse: "Ora bisogna diffonderla ".

Da queste parole dell'umile Santa, la piccola Medaglia prese il via, e rapida come una minuscola cometa, fece il giro del mondo intero. Si pensi che nella sola Francia, nei primi dieci anni, ne vennero coniate e vendute ben settantaquattro milioni. Perché questa prodigiosa diffusione? Per la fama di "Miracolosa " che ben presto si meritò dal popolo.

Grazie e miracoli si moltiplicavano via via operando conversioni e gua­rigioni, aiuti e benedizioni per le anime e per i corpi. 

PIU' DI UN MILIARDO DI MEDAGLIE!!

Qualche mese dopo le apparizioni, Suor Caterina è inviata al ricovero di Enghein (Parigi, 12°) per curare gli anziani. La giovane suora si mette al lavoro. Ma una voce interiore insiste: si deve far coniare la medaglia. Caterina ne riparla al suo confessore, Padre Aladel.

Nel Febbraio 1832 scoppia a Parigi una terribile epidemia di colera, che provocherà più di 20.000 morti! In Giugno le Figlie della Carità cominciano a distribuire le prime 2.000 medaglie, fatte coniare da Padre Aladel.

Le guarigioni si moltiplicano, come le protezioni e le conversioni. Fu un avvenimento straordinario. Il popolo di Parigi chiamò la medaglia «miracolosa».

Nell'autunno 1834 c'erano già più di 500.000 medaglie. Nel 1835 nel mondo intero ce n'era già più di un milione. Nel 1839 la medaglia era diffusa in più di dieci milioni di esemplari.

Alla morte di suor Caterina, nel 1876, si contava già più di un miliardo di medaglie!

DIFFONDIAMOLA ANCHE NOI!

clip_image003La missione affidata dalla Madonna a S. Caterina Labouré, di diffondere la Medaglia Miracolosa, non riguarda solo S. Caterina, ma riguarda anche noi. E noi dovremmo sentirci tutti onorati di far nostra questa stessa missione di Grazia. Quante anime generose si sono mosse con fervore instancabile per portare ovunque e donare a chiunque questo dono della Madonna! Pensiamo, anzi­tutto, a S. Caterina Labouré che si fece distributrice zelante della Medaglia per più di 40 anni! Tra i vecchi e gli ammalati, tra i soldati e i bambini, là dove la Santa passava con il suo angelico sorriso, donando a ognuno la Meda­glina. Persin o sul letto di morte, poco prima dell'agonia, ella preparava ancora pacchetti di Medaglie da distribuire! La sua fede, speranza e carità, la sua preghiera e il suo candore di vergine consacrata rendevano tanto più feconda di Grazia ogni Medaglina che ella distribuiva per sanare, illuminare, aiutare, convertire tanti bisognosi.

(Nella foto: L'altare delle apparizioni in Rue du Bac a Parigi, dove la Santa Vergine, indicandolo con la mano, disse a Suor Caterina:" Venite ai piedi di quest'altare; qui, le grazie saranno sparse, su tutte le persone, che le chiederanno con fede e fervore", in più,  la cosa commovente è che la Santa Vergine ha trovato anche il tempo di sedersi sulla sedia lì posta, per incontrare e ascoltare Caterina.")

Anche S. Teresa di Liseaux ...

Un altro esempio gentile e luminoso è quello di Santa Teresina. Questa cara Santa, fin da fanciulla dovette intuire bene il valore della Medaglia miracolosa se si industriava davvero molto a distribuirla. Una volta, in casa sua, riuscì a far prendere la Medaglia a una domestica che non si comportava bene, facendosi promettere che l'avrebbe portata al collo fino alla morte. Un'altra volta, sempre a casa, mentre alcuni operai stavano lavorando, l'an­gelica Teresina prese delle Medagline e andò a metterle nelle tasche delle loro giacche appe­se... Le sante industrie di chi ama! Pensiamo al S. Curato d'Ars che, quando usciva per il paese, portava sempre le tasche gonfie di Medagliette e Crocifissi, e tornava sempre con le tasche sgonfie... Pensiamo al grande S. Giovanni Bosco che faceva portare la Medaglia al collo ai suoi ragazzi, e in occasione dello scoppio del colera assicurò che il colera non avrebbe contagiato nessuno di quelli che portavano la Medaglia. E fu proprio così. Pensiamo anche a S. Pio X, al B. Guanella, al B. Orione e a molti altri zelantissimi apostoli, così attenti a servirsi di ogni mezzo per far conoscere   e amare la Madonna. Con tanto affetto si sono interessati di questa cara Medaglina! Un altro straordinario apo­stolo, il P. Pio da Pietralcina, non fu inferiore agli altri nella diffusione delle sante Medagline. Anzi! Ne teneva in cel­la e nelle tasche; ne distribuiva ai figli spirituali, ai penitenti, agli ospiti; le mandava in regalo a gruppi di persone; una volta ne mandò quindici a una famiglia composta di quindici persone, genitori e tredici figli. Alla sua morte, nelle tasche gli trovarono un mucchietto di quelle Medagline che egli donava con tanto zelo. Tutto serve a chi ama. Voglia­mo farlo anche noi questo piccolo apo­stolato di amore alla Madonna? 

S. Massimiliano Kolbe

Un modello gigante di apostolo dell'Immacolata e della Medaglia Miracolosa fu indubbiamente San Massimiliano Maria Kolbe. Egli potreb­be anche essere chiamato il Santo della Medaglia Miracolosa. Basti pensare il suo grande movimento mariano a raggio mondiale, la Milizia dell'Immacolata, contrassegnato dalla Medaglia Mira­colosa, che tutti i suoi membri hanno l'obbligo di portare indosso come distintivo.

"La Medaglia Miracolosa -diceva il Santo- è il segno esteriore della consa­crazione all'Immacolata ".

"Medaglia Miracolosa deve costituire un mezzo di prim'ordine nella conversione e santificazione degli altri, perché essa ci ricorda di pregare per chi non ricorre a Maria, non la conosce e la bestemmia".

Il Santo diceva che le Medaglie Miracolose sono come i "proiettili",le "munizioni", le "mine"; esse hanno un potenziale misterioso, capace di far breccia nei cuori murati, negli animi ostinati, nelle volontà indurite e inca­tenate al peccato. Una Medaglina può essere un raggio laser che brucia, penetra e risana. Può essere un richiamo di Grazia, una presenza di Grazia, una sorgente di Grazia. In tutti i casi, per ogni persona, illimitatamente.

Per questo San Massimiliano portava sempre con sé le Medagline, le dava a chiunque poteva, le collocava dapper­tutto, sui banchi dei negozianti, sui treni, sulle navi, nelle sale d'aspetto.

"Bisogna distribuire la Medaglia Miracolosa ovunque è possibile ai fan­ciulli..., ai vecchi e, soprattutto, ai gio­vani, perché sotto la protezione di Maria abbiano la forza sufficiente per resistere alle innumerevoli tentazioni e pericoli che oggi li insidiano. Anche coloro che non entrano mai in Chiesa, che hanno paura della Confessione, si fanno beffe delle pratiche religiose, ridono delle ve­rità della Fede, sono immersi nel fango dell'immoralità...: a tutti costoro biso­gna assolutamente offrire la Medaglia dell'Immacolata e sollecitarli perché la portino volentieri, e, contemporanea­mente, pregare con fervore l'Immaco­lata per la loro conversione ".

Personalmente, San Massimiliano non iniziava nessuna impresa anche materiale senza affidarsi alla Medaglia Miracolosa. Così, quando egli si trovo nella necessità di procurare un terrene più ampio per costruire la Città dell'Immacolata (Niepokalanow), appena adocchiato un terrene adatto, per prima cosa vi butto delle Medagline Miracolose, poi vi portò e collocò une statuetta dell'Immaco­lata. Per un intoppo imprevisto, sembrò che la cosa naufragasse; ma quasi d'incanto, alla fine, tutto si risolse cor la completa donazione de. terreno a San Massimiliano. Alla scuola di queste Santo mariano dei nostri tempi dobbiamo imparare anche noi muoverci armati di questi`"proiettili". L'Immacolata voglia che noi contribuiamo efficacemente all'attuazione d quella che era una vivissima spera nza d San Massimiliano, e cioè che "col tempo non vi sarà un'anima che non indossi la Medaglia Miracolosa ". 

 

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Carissimi amici, continuiamo il nostro tema sulla Medaglia Miracolosa descrivendone, in questa seconda parte, i grandi effetti che ne ha prodotto e che attualmente ne produce. Sono testimonianze di religiosi e religiose, di Santi, di gente comune che hanno vissuto personalmente le Grazie che Maria ha voluto donarci anche per mezzo della sua Medaglia Miracolosa:

UN GRANDE PROMOTORE DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA: S. Massimiliano Kolbe

clip_image001Padre Kolbe ha scelto la Medaglia Miracolosa come segno per la Milizia dell’Immacolata. Così leggiamo nel primo Statuto tra le condizioni di appartenenza alla M.I.: «portare la Medaglia miracolosa» e poi un’indicazione: «il mezzo speciale sia la diffusione della Medaglia miracolosa». La spiegazione la possiamo trovare nella storia della Medaglia miracolosa che san Massimiliano narra tante volte: «La cosiddetta Medaglia miracolosa è universalmente conosciuta. La sua origine risale all’anno 1830, e l’anima fortunata alla quale la Ss. Vergine Maria Immacolata si manifestò è Caterina Labouré, a quell’epoca novizia delle Suore della Misericordia, in via “du Bac” a Parigi... Subito cominciarono a verificarsi degli strepitosi miracoli di conversione, mentre la Medaglietta era richiesta con tanto entusiasmo che nei primi dieci anni ne furono coniati ben 80 milioni di esemplari. Non è giusto, quindi, che anche noi, consacrandosi all’Immacolata senza riserve, orniamo il nostro petto con la Medaglia miracolosa? Questa Medaglia, dunque, è il segno esterno della consacrazione all’Immacolata: è la seconda condizione» (SK 1011). Padre Kolbe, come scrive a fra Paolo Moratti da Zakopane il 26 gennaio 1926, era consapevole che per far parte della M.I è essenziale la consacrazione personale all’Immacolata mentre la Medaglia miracolosa ne è l’espressione esteriore più importante: «Strettamente parlando è la consacrazione alla Madonna Immacolata (anche con atto interno) secondo lo spirito di M.I. cioè come strumento incondizionato e totale in vita, morte ed eternità, come la Sua proprietà, che costituisce l’essenza di M.I. La Sua Medaglia è il segno esterno della consacrazione e fonte di tante grazie da Essa promesse. È dunque una parte integrante, non però essenziale». Egli è convinto che l’Immacolata stessa vuole usare la Medaglia miracolosa come un suo strumento: «I mezzi: quelli che Ella stessa vuole. Durante la manifestazione della Medaglia miracolosa Ella ha dettato una giaculatoria: questa, perciò, è la nostra preghiera, e in essa noi includiamo tutti gli uomini. Ella ci ha dato la Medaglia miracolosa: questa perciò, è la nostra pallottola, che ci serve per colpire nei cuori» (SK 991Q).

<< SONO EBREO DI RAZZA >>

La Madonna quindi è Corredentrice e perciò stesso Mediatrice universale di tutte le grazie, come insegna San Pio X. E soprattutto per la grazia delle grazie, ossia la salvezza finale, rivolgiamoci alla Divina Corredentrice: Ella sa fare di ogni peccatore un giusto, di ogni redento un Santo. Ci conforti il racconto di una della tante conversioni operate dalla Madonna per mezzo della Medaglia miracolosa. Riportiamo l'episodio dalla vita di San Massimiliano M. Kolbe. Durante la degenza nel sanatorio di Zakopane, egli non pensò certamente di starsene inerte. Proprio lui amava ripetere ai suoi confratelli "Non possiamo dormire fino a quando una sola anima resterà sotto il dominio di satana". Per cui, anche ammalato a Zakopane, si diede da fare. Tra l'altro ogni giovedì teneva una conferenza ai giovani studenti atei del sanatorio. Dopo pochi giovedì, quattro di essi si convertirono. Soltanto uno, tra i più giovani, pur seguendo attentamente le conferenze del Santo, mostrava di non avere a che fare con lui, allontanandosi immediatamente alla fine di ogni riunione. Ma un giovedì si avvicinò e gli disse "Vorrei salutarla, padre; è l'ultima volta che ci vediamo. Le mie condizioni si sono aggravate, non potrò lasciare il letto, è la fine...". Poi gli confidò -Sono ebreo di razza e di religione. -Verrò a trovarti. -Impossibile, lei lo sa, è proibito far visita agli ammalati gravi. -Verrò lo stesso. Ed infatti non solo ci andò, ma lo battezzò, gli diede la S. Comunione, gli impartì l'Unzione degli infermi e poi gli mise al collo la Medaglia miracolosa. -Sei contento? ... Dimmi, che cosa ti turba ancora, ragazzo? -La mamma... L'arrivo della mamma. Sua madre era un'ebrea fanatica. -Non temere sarai già in Paradiso quando arriverà.
Infatti il giovane morì alle 11, mentre la mamma arrivò soltanto a mezzogiorno. E quando venne, fece un gran baccano a causa della conversione del figlio. Immediatamente gli strappò dal petto la Medaglia miracolosa e cacciò in cattivo modo San Massimiliano. -Ma, post factum...-, commentava il Santo raccontando l'episodio al fratello fra' Alfonso.

<< SIGNORE, SI CONFESSI >>

Quando P. Kolbe si trovava a Zakopane fece la conoscenza di un certo intellettuale.
Ad ogni incontro lo pregava "Signore, si confessi". Ma quegli soleva rispondere: "Nulla da fare, Reverendo; la rispetto, Padre, ma non andrò a confessarmi, forse un'altra volta...". Dopo alcune settimane, questo signore, prima di partire, venne da P. Kolbe per accomiatarsi. Le ultime parole di P. Massimiliano furono: "Signore, vada a confessarsi...".
"La prego, Reverendo, non ho tempo, devo andare in fretta alla stazione".
"Allora accetti almeno questa Medaglia miracolosa".
Il signore accettò per cortesia la medaglietta e si recò subito alla stazione ferroviaria. Intanto P. Massimiliano cadde in ginocchio per implorare dall'Immacolata la conversione dell'ostinato.
Oh, meraviglia! dopo un istante qualcuno bussa alla porta ed entra il medesimo signore che aveva tanta fretta di prendere il treno. Sin dalla soglia esclama "Padre, la prego di confessarmi"!.

IL SANTO CURATO D’ARS

Una giovane si confessa dal Santo Curato d’Ars e tra le altre cose afferma di aver partecipato ad un ballo e chiede consiglio al Santo.

Ø “Non avete notato nulla a quel ballo?”, le chiese il Santo.

Ø “No, Padre”.

Ø “Non c’era un giovanotto brillante che ha fatto ballare tutte le ragazze, meno voi?”.

Ø “Mi ricordo che era molto attraente, ma mi incuteva un po’ di paura”.

Ø “E null’altro?”.

Ø “No, solo che quando uscì, scorsi delle scintille sotto i suoi piedi”.

Ø “Ora ci siamo, figlia mia. Quel giovanotto elegante era il diavolo. Sapete perché non vi ha invitato a ballare con  lui?”.

Ø “Non so”.

Ø “Perché portate al collo la Medaglia Miracolosa che lo ha tenuto lontano!”.

UN CASO DI POSSESSIONE

Ecco un altro episodio che testimonia sempre di più la veridicità della promessa della Madonna.
Una vedova cinese aveva un unico figlio che amava con tutta se stessa. Ma un brutto giorno il demonio si impossessò di lui. Vagava il povero figliolo di qua e di là senza trovare pace; tutti lo fuggivano proprio come quell'ossesso di cui ci parla il Vangelo. Un cristiano, che venne a sapere del fatto, volle aiutare quel giovane e consolare la madre disperata. Aveva con sé una Medaglia miracolosa; la prese in mano e la mostrò al giovane ossesso il quale immediatamente fu liberato dal demonio, per la potenza della Vergine Immacolata raffigurata in quella Medaglia.

 

ROCHEFORT E LA SANTISSIMA VERGINE

Cassagnac ha riferito di un incidente di duello che egli ha avuto con Rochefort, a proposito di un articolo da questi scritto su Maria Antonietta.

"Era il 1º gennaio. Cadevano enormi fiocchi di neve e il bianco manto saliva fino alle ginocchia. Mi hanno consegnato la pistola per caricare le sei palle, che Rochefort aveva ferocemente preteso e che io avevo accettato con la sprovvedutezza tipicamente giovanile forse, con la certezza che non sarebbe stato necessario usarle tutte, poiché una sola sarebbe  sufficiente.

"Rochefort ha sparato sbagliando il bersaglio. Io ho risposto e lui è caduto. L'ho creduto morto, visto che la palla lo aveva colpito dove io avevo mirato: in pieno fianco. Destino singolare quello di Rochefort! Egli è quasi sempre ferito in duello. Gli assistenti lo hanno circondato. Molto sorpreso, il medico ha constatato che, invece di averlo trafitto da lato a lato, come sarebbe dovuto succedere, fatalmente, egli non aveva ricevuto che una violentissima contusione.

Pertanto, la palla era stata deviata. Cosa l'aveva fatta deviare? Il medico ha cercato e, sempre più sorpreso, ci ha mostrato una medaglia forata dalla palla, esattamente una medaglia della Vergine che una mano amica aveva cucito segretamente nella cintura dei pantaloni. Senza questa miracolosa medaglia, Rochefort sarebbe caduto morto".

<< CHE EGLI VENGA ADESSO … >>

Otto soldati moribondi vengono condotti in ospedale, uno di essi rifiuta di confessarsi. Allora una Suora fa scivolare una medaglia della Vergine Santissima sotto il cuscino del povero infermo. Il giorno seguente, lui chiama la Suora e le dice: -

 

Devo morire qui come un cane? Sono cristiano e desidero confessarmi. - Io le ho proposto questo ieri e lei mi ha detto "no" e ha perfino cacciato via il sacerdote - ha risposto la Suora. - È vero, mi dispiace di essermi comportato in questo modo. Che egli venga adesso.

<< LA VERGINE SANTA MI HA SALVATO! >>

Così racconta la suora di un orfanotrofio: "Alla vigilia dell'Immacolata Concezione, ho distribuito ai bambini le medaglie della Vergine Maria, raccontando loro alcuni miracoli alla portata della loro comprensione infantile. Ho terminato dicendo loro che se avessero portato sempre questa preziosa medaglia, la Santa Vergine li avrebbe preservati da qualsiasi incidente. La nostra buona Madre non ha tardato molto a confermare questa certezza, e lo ha dimostrato in una maniera alquanto sorprendente: nel pomeriggio dell'11 dicembre, alle sei, un bambino di cinque anni, di nome Giuseppe, giocava davanti alla sua casa con altri bimbi pressapoco della sua età.

Uno di questi, più grande di lui, lo spinse con una forza tale che alla fine il piccolo cadde sotto la ruota di una carrozza di passaggio in quel momento. La ruota passò sopra la gamba del povero bambino. Udendo le grida disperate, sua madre accorse in lacrime, sollevò da terra il suo povero piccolo Giuseppe, che pensava avesse la gamba triturata, così lo portò dentro casa. - Che sorpresa! - Egli era sano e salvo. Non si è potuto neanche scorgere il segno della ruota che, prima, tutti i testimoni della scena assicuravano di aver visto passare sulla sua gamba.

Soltanto Giuseppe non era sorpreso, il quale ha escalamato: "È vero, mamma, non ho sofferto alcun male. È vero quello che ci disse l'altro giorno la Suora che la Santa Vergine ci avrebbe protetto sempre se noi avessimo portato la sua medaglia", così baciava, con tutto il cuore, questa medaglia a lui così cara. Il giorno dopo, la madre venne a raccontarci piena di emozione "il miracolo che la Santa Vergine aveva fatto al suo piccolo Giuseppe". Le persone che avevano visto il bambino sotto la ruota della carrozza ed altre che avevano sentito parlare dell’ incidente, lo interrogavano a questo riguardo, ma a tutti egli rispondeva mostrando la sua medaglia: - E’ la Vergine che mi ha salvato!

LA MEDAGLIA DI BUGEAUD

Bugeaud aveva conservato sempre con sé la medaglia di sua figlia, nei pericoli delle sue diciotto campagne militari nel corso delle quali tanti valorosi erano caduti al suo fianco sotto i colpi degli arabi. Questa medaglia era ancora appesa al suo collo quando egli morì, a 65 anni, dando sfoggio dei più ammirevoli sentimenti. Ecco un episodio che conferma la sua fiducia nella Madre di Dio. In un giorno di combattimento, accortosi, due ore dopo la partenza di aver dimenticato la sua medaglia, chiamò uno spahi e gli disse: "Mio bravo soldato, il tuo cavallo arabo può fare quattro leghe all'ora. Ho lasciato la mia medaglia appesa nella mia tenda, nell'accampamento. Io non posso cominciare una battaglia senza di essa. Darò ordine di fermare la truppa e di aspettarti per un'ora, orologio alla mano". Il cavaliere partì a tutto galoppo ed ritornò un'ora dopo. Nel momento in cui consegnò la medaglia al vecchio combattente, egli la baciò alla presenza del suo stato maggiore, la collocò al petto, dicendo ad alta voce: "Adesso posso avanzare. Con la mia medaglia, non sono stato mai ferito. Avanti, soldati! Andiamo a sconfiggere i cabila!"

SALVE DA UNA VALANGA

Una valanga si era riversata su un villaggio delle Alpi. I soldati inviati a prestare soccorso alla popolazione trovarono sotto le macerie una donna e sua figlia che avevano trascorso dodici ore di sofferenze indescrivibili. La madre raccontò che sua figlia era rimasta svenuta per parecchie ore credendola morta. Anche lei, desiderava farlo, per non agonizzare per molto tempo sopra il piccolo cadavere. All'improvviso, sentì la mano gelida di sua figlia toccarla.

- Margherita! - Dove siamo, mamma? - Poverina, siamo nelle mani di Dio. Era buio completo e le due infelici avevano fatto il sacrificio delle loro vite. Al cader della sera, esse udirono un rumore sordo: erano i colpi di piccone dei soldati che andavano a soccorrerle. Solamente allora, queste poverette, sepolte vive, sentirono rinascere la speranza. - Forza! Siamo qui, da questa parte. Per amor di Dio e della Vergine Maria, avanti! Verso le cinque del pomeriggio erano salve. I capelli della madre erano diventati tutti bianchi durante queste dodici ore. Le due mostravano la medaglia che ognuna portava al collo, dicendo: - Ecco qui la salvezza e la vita!

RITORNO AL BENE

Un ragazzo che, ahimè, si era allontanato da Dio fin dall'infanzia aveva una madre molto devota e buona. Un giorno egli si ammalò gravemente. La morte si avvicinava rapidamente ma egli non voleva sentir parlare di Dio né di religione. Tutto ciò che la sua povera mamma tentava di fare per lui era invano. Lei prese allora una Medaglia Miracolosa e la mise nel letto del malato, senza che lui se ne accorgesse. All'improvviso, il ragazzo cominciò ad agitarsi molto e rivolto a sua madre le disse: - Cosa hai messo nel mio letto? Non riesco più a dormire. La madre tentava di calmarlo, senza comunque dire quello che aveva fatto. Costretta ad assentarsi per un po' lasciò solo il ragazzo che sebbene molto debilitato, sceso dal letto, scoprì la medaglia. Furente, prese l'immagine di Maria, si trascinò fino alla porta e gridò verso sua madre: - Io non ho bisogno di queste cose, io! La Vergine Santissima, trattata in questa maniera così indegna da questo povero infelice, ebbe, comunque, pietà di lui e, con un miracolo quasi inaudito di misericordia, lo fece mutare completamente. Egli chiese alla madre di cercare un sacerdote e quando questi venne, egli se confessò col più ardente pentimento. Il giorno successivo il giovane moriva serenamente, dopo aver ricevuto tutti i sacramenti della Chiesa.

(Rivista Araldi del Vangelo, Novembre/2005, n.22, p. 32 – 35)

LA TESTIMONIANZA DI COME LA MEDAGLIA MIRACOLOSA HA SALVATO UN ATEO

La storia che racconto ha dell'in­credibile e solo se uno ha Fede può crederci. Sono un'insegnante di scuola elementare, vivo in provincia di Fro­sinone, sono sposata e curo molto l'edu­cazione religiosa ed umana dei miei figli. Anch'io ho ricevuto una ottima educazione religiosa e adesso com­prendo meglio di allora quanto è importante pregare fin da bambini. Ai miei figli parlo molto di Gesù e della Madonna, trasmetto loro non tanto le mie convinzioni, ma ciò che il Signore e sua Madre oggettivamente sono, alla luce del Vangelo e di questi duemila anni di storia cristiana.

I miei alunni mi vogliono molto bene, notano che io li amo veramente e che i miei rimproveri e le esortazioni vogliono solamente aiutarli. Tra le diverse pratiche devozionali, sono impegnata a diffondere a tutti quelli che incontro la Medaglia Miracolosa. Ho una Fede cieca sulla sua efficacia e potenza. D'altronde, la Madonna lo ha detto nell'apparizione nel 1830 a Santa Caterina Labouré: "Coloro che la porteranno al collo, riceveranno grandi Grazie". Per l'amore che nutro verso la Madonna e la convinzione sulla im­portanza della Medaglia, ogni mese compro 300 Medaglie Miracolose e le regalo a tutti coloro che incontro

Un giorno, uscendo da scuola, ho in­contrato un conoscente che non vedevo da anni, un uomo impegnato in politica, di famiglia anticlericale. Un non cre­dente che condannava sempre la Chiesa e quasi in ogni occasione trovava prete­sti per diffamare i Sacerdoti. Lo ricordo diversi decenni fa non come una persona buona, aveva un grande culto della sua persona, si considerava il migliore in tutto. Ma Gesù è venuto ed è morto anche per lui, anzi, proprio lui Gesù vuole salvare. Era la pecorella smarrita.

Incontrando questo amico, in un istante pensai che era inutile dare la Medaglia, era sprecata, ma subito dopo pensai dove fosse finita la mia Fede. Tenevo le Medaglie proprio per i peccatori. Ricordai l'incredibile conver­sione dell'ebreo Alfonso Ratisbonne nella Chiesa di Sant'Andrea delle Fratte a Roma, proprio perché aveva ricevuto la Medaglia e la portava addosso.

Così, dopo i convenevoli, presi con amore e tanta Fede la Medaglia da dare al mio amico. Lui guardò la Medaglia, poi guardò me stupito, come a doman­darmi se veramente mi ero ricordata della sua irreligiosità. Con molto garbo mi disse che non poteva prenderla per il fatto che non crede a nulla, e la rifiutò. Io tirai fuori le mie convinzioni, la mia Fede la mostrai tutta davanti, fino al punto di dire: "Anche se tu non credi in Dio, perché rifiuti l'idea che questo Dio esiste, ti vuole bene e ti vuole salvare dall'inferno? Come puoi essere certo che Dio non esiste? Chi te lo ha detto e chi può affermare questo con certez­za? ".

Ascoltando le mie parole, i suoi occhi si illuminarono, rimase in silenzio, ma rispose che non poteva accettare la Medaglia. lo insistetti, invitandolo a prenderla `perché la Madonna ti vuole bene e ti vuole salvare dalla perdizione eterna. Perché ti spaventi di questa piccola Medaglia? ". Solo a queste parole la prese, senza dire nulla. Ma era solo per non dispiacermi

Non lo vidi per un certo tempo, quasi due mesi, prima che succedesse l'incre­dibile. Una mattina entro in classe e un bambino mi invita da parte per dirmi qualcosa. Queste le sue parole: "Mae­stra, questa notte ho fatto un sogno. Ho visto un uomo e mi ha detto di dirvi che si chiama Alberto e che ha ricevuto una Medaglia Miracolosa da lei e che lui subito non voleva accettarla, ma poi la prese. Tenendo la Medaglia addosso cominciò a sentire una attrazione per la Medaglia e recitò la preghiera che c'è scritta (O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te). Lui cominciò a recitare questa preghiera e a dire alla Madonna di pregare per lui. La settimana scorsa lui è morto e grazie alla Medaglia che aveva avuto da lei, non è andato all'inferno, ma si è salvato. Grazie alla Medaglia della Madonna. Mi ha detto di dire tutto questo a lei e che lui la ringrazia e prega dal Purgatorio per lei ".

Non sapevo se gridare dalla gioia o svenire per terra per quanto era avvenuto. In un momento pensai a tutti coloro a cui avevo dato la Medaglia. Dove sono tutti loro? La Madonna li avrà allora salvati tutti! Ero pentita per non avere fatto un apostolato più forte con la Medaglia Miracolosa. Ora ne farò di più.

Il bambino non conosceva né il mio amico e né l'episodio della Me­daglia regalata a lui. Veramente la Madonna aveva salvato il mio amico e con il sogno lo aveva manifestato a me, affinché continuassi a diffondere questa santa e benedetta Medaglia Miracolosa. Scoprii ancora di più la potenza della Medaglia Miracolosa e adesso la diffondo con maggiore convinzione. È il mezzo di Grazie. La Madonna ci dona immense benedizioni e Grazie per mezzo di questa Medaglia! Diciamolo a tutti! Offriamo a tutti questa santa e be­nedetta Medaglia e facciamola portare addosso.

È meglio conservare questi pochi soldi in banca o spenderli in cose inutili, oppure, comprare le Medaglie Miracolose per fare del bene e ricevere grandi Grazie anche voi dalla Madonna?

Però mi chiedo: basta portare la Medaglia addosso? Non occorre avere Fede chi la riceve? Il fatto stesso che una persona accetta la Medaglia è già un consenso verso la Madonna? Come vorrei capire meglio tutto, ma a me basta avere la convinzione che la Madonna quale Regina di ogni essere umano, vuole salvare tutti, e coloro che tengono la Medaglia Miracolosa addosso e prestano Fede verso la Madonna, in un modo o in un altro, la Madre di Dio li salverà dalla perdizione.

È vero che l'efficacia della Medaglia dipende dalla nostra Fede, dalla nostra preghiera e dai nostri sacrifici.

Questa è la vittoria di Maria San­tissima, l'anticipo del trionfo del suo Cuore Immacolato.

CONVERSIONE DEL GIOVANE RATISBONA

Nel 1842 una notizia diffusa dalla stampa corse ovunque, commosse tutta l’Europa ed ebbe una ripercussione mondiale. Il barone Teodoro de Bussières chiese al giovane Alfonso Tobia Ratisbona, fidanzato, ebreo di razza e di religione (ma che, in quanto alla fede confesserà: “Non credevo più neanche in Dio, ero un razionalista”), avvocato, amante dei divertimenti mondani, di portare la Medaglia Miracolosa e di recitare il “Ricordati”, preghiera composta da San Bernardo. Il barone si mise subito a pregare intensamente per il suo amico. Ratisbona passando davanti alla Chiesa di S. Andrea delle Fratte, a Roma, si sentì inaspettatamente chiamato ad entrare. Improvvisamente la Chiesa intera scomparve. In un grande fascio di luce gli apparve la Madonna uguale a come si vede sulla Medaglia Miracolosa. Ratisbona si inginocchia. La Madonna non gli dice nulla, ma lui comprende tutto: comprese l’errore e l’orrore dello stato in cui si trovava, la deformità del peccato, la bellezza della religione cattolica. Il barone Bussières trovò Alfonso col volto rigato di pianto. Non riusciva a rispondere alle sue domande, ma aveva in mano la Medaglia Miracolosa e copriva di baci l’immagine della Vergine. Subito andò a confessarsi. In quello stesso anno si fece novizio gesuita, più tardi sacerdote col nome di padre Alfonso Maria Ratisbona. Morì in concetto di santità.

IN UNA MISSIONE

In un ospedale delle Missioni, a Macao, un povero pagano stava per morire. La sua missionaria aveva tentato più volte di avvicinarlo alla fede ma era sempre stata respinta a volte con ostilità. All’improvviso, visto che era ormai agli sgoccioli della sua vita, la sua decide di mettere una Medaglia Miracolosa tra il lenzuolo e il materasso e poi si mette a pregare intensamente il Santo Rosario, ripetendo al suo interno la preghiera della Medaglia Miracolosa. Alle 21,00 l’agonizzante apre gli occhi, la chiama e inaspettatamente le dice: “Sorella muoio. Battezzami”. Tremante di commozione la suora prende un bicchiere d’acqua, ne versa qualche goccia sulla fronte del morente e pronuncia le parole sante che danno la grazia e la vita. “adesso non ho più paura di morire – mormora l’agonizzante so dove vado”. E spira baciando il Crocifisso.

CORPO INCORROTTO DI S. CATERINA LABOURE'

Santa Caterina morì il 31 dicembre 1876. Il 21 marzo 1933 (57 anni dopo) il suo corpo venne esumato e fu trovato incorrotto. Un medico schiuse le palpebre della Santa e indietreggiò carico di meraviglia: gli occhi azzurri di Santa Caterina che avevano contemplato la Madonna apparivano palpitanti di vita. Il 27 luglio 1947 Caterina Labouré fu proclamata santa. Oggi, qualunque fedele può venerare il corpo incorrotto della Santa, esposto nella Casa delle Figlie della Carità a Parigi. Papa Gregorio XVI aveva fatto affiggere l’immagine della Vergine della Medaglia nella sua Croce pettorale e la distribuiva alle persone che gli facevano visita. Il 7 dicembre 1838 approvò ufficialmente la Medaglia Miracolosa e dichiarò che il suo simbolismo era in perfetta sintonia con l’insegnamento della Chiesa circa la funzione di Maria come Mediatrice di grazia e il privilegio del suo Immacolato Concepimento. Papa Pio XII citò gli avvenimenti di Rue du Bac nell’Enciclica per il centenario di Lourdes (2/7/1957) e durante le sue udienze distribuiva le Medaglie Miracolose ai fedeli di tutto il mondo.

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Carissimi amici, continuiamo il nostro tema sulla Medaglia Miracolosa descrivendone, in questa terza ed ultima parte, le grandi particolarità che la contraddistinguono, che la rendono indispensabile per tutti coloro che amano Maria. La Medaglia Miracolosa è la nostra compagna di tutti i giorni che va onorata e pregata. Tutti noi dobbiamo affidarci a Lei ripetendo più volte la giaculatoria: O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE A TE RICORRIAMO!

LA MEDAGLIA MIRACOLOSA RIMEDIO ALLA CECITA' DEL MONDO INTERO

clip_image001[10]Pio XI, il 19 luglio 1931, in occasione del processo di beatificazione di Caterina Labouré, accennando ai mali che affliggevano la Chiesa, disse:

«In questi giorni risplende la Medaglia Miracolosa, come per richiamarci in modo visibile e tangibile che alla preghiera tutto è permesso, anche i miracoli, e soprattutto i miracoli. In ciò sta la specialità magnifica della Medaglia Miracolosa, e noi abbiamo bisogno di miracoli. È già un gran miracolo che i ciechi vedano... ma vi è un altro miracolo che dobbiamo domandare a Maria Regina della Medaglia, ed è che vedano quelli che non vogliono vedere...».

La Medaglia miracolosa, portata con fiducia da tanti cattolici in tutto il mondo, continua ancor oggi la sua silenziosa, ma portentosa missione. L'ultimo grande miracolo che i fedeli le chiedono insistentemente è proprio la dissipazione delle tenebre che avvolgono il mondo moderno: trionfi la luce della verità, i ciechi vedano e vedano anche quelli che si ostinano a non vedere. La potenza e la misericordia della Madonna non hanno limiti, come ci dimostra la miracolosa conversione dell'ebreo Ratisbonne che, ai suoi piedi, «cadde ebreo e si rialzò cristiano».

LA MEDAGLIA MIRACOLOSA E NOI

Che cosa dice a noi la Medaglia miracolosa? Ci mostra solo i grandissimi privilegi di Maria SS.? O ci indica anche una via di comportamento? Per chi sa capire tutte le lezioni che la Medaglia miracolosa offre, è chiaro che essa non ci riguarda solo perché ci presenta i privilegi sublimi della Madonna, ma vuole anche essere un piccolo programma di vita cristiana ispirato a quelle verità mariane fecondissime di virtù. È questo un contenuto di valore della Medaglia, che ne rafforza la potenza giustamente ritenuta "Miracolosa". Infatti, la Medaglia miracolosa e stata nel corso del tempo un mezzo efficacissimo per ravvivare nel popolo la pratica della perfetta vita cristiana. E ricordiamo a questo proposito l'associazione delle Figlie di Maria Immacolata, che ha posto per suo distintivo la Medaglia miracolosa e che tante giovani ha preservato da pericoli morali e ha avviato alla santità. Basti pensare, ad esempio, che S.Teresina di Gesù Bambino apparteneva alle Figlie di Maria.

E' VENUTA IN NOSTRO AIUTO

Non dimentichiamo che la Medaglia è sorta in un secolo movimentatissimo per l'Europa intera e difficilissimo per la Chiesa. La Rivoluzione francese faceva sentire ovunque le sue funeste conseguenze. Con essa ogni principio di autorità proveniente dall'alto era stato scardinato. Tante anime brancolavano di qua e di là, languendo nel dubbio della fede, causato dal razionalismo settecentesco. L'uomo si era reso schiavo, tremendamente schiavo di se stesso, proprio nel momento in cui aveva voluto liberarsi di Dio. Ma noi dobbiamo lamentare ancor più oggi le teorie aberranti dei contestatori che hanno scardinato ogni autorità, dei dissacratori che gridano dappertutto l'autonomia del creato, degli adoratori dell'uomo che proclamano fino all'ossessione il valore assoluto dell'uomo celebrato e idolatrato, come se l'uomo non fosse più un povero essere squilibrato, impasto di vergogne innominabili, di passioni animalesche e di perfido egoismo da "rinnegare" (Lc 9,2 3 ), da "odiare " (Gv 1 2,2 5 ). Quale strazio per un cuore di Madre vedere i Suoi figli andare ciecamente e follemente alla deriva, a sfasciarsi contro gli scogli, come una nave che non conosce più la sua rotta! Si mosse allora la Madonna per aiutare i suoi figli. E offrì loro un mezzo potente e prestigioso, ma apparentemente di nessun conto né pregio una piccola Medaglia.

PERCHE' LA MADONNA SCELSE PROPRIO UNA MEDAGLIA, CIOE' UN MEZZO COSI' UMILE? RISPONDIAMO:

1-Perché è nello stile dell'onnipotenza di Dio servirsi di cose inconsistenti per abbattere quelle che si credono imbattibili. Il piccolo e gentile Davide abbatté il possente Golia. "Dio sceglie ciò che nel mondo è debole per confondere ciò che è forte. Sceglie ciò che per il mondo non ha valore e nobiltà, ciò che non è, per ridurre a nulla ciò che è" (1 Cor 1,27-29). Così, per abbattere la tracotante superbia dell'uomo che si autoidolatra e l'insania del suo miserabile orgoglio, nulla di più salutare che un pezzetto di metallo di nessun pregio da portare indosso... questo pezzetto di metallo di nessun pregio è così simile a quella pietra che Davide mise nella fionda per abbattere il gigante Golia!

2 -Inoltre, la scelta di un mezzo così umile fa risaltare interamente la potenza di Dio e di Maria. Qualsiasi mezzo prestigioso o almeno non così insignificante avrebbe potuto far credere che i miracoli ottenuti fossero in qualche modo da attribuirsi ad esso. La piccola medaglina, invece, ha tutta l'inconsistenza delle cose da niente. Tutto il bene che opera non può che discendere dall'alto (Gc 1,17).

3 -Infine, una medaglina possiamo tutti procurarcela, anche se molto poveri. Non così qualcosa di più prezioso. Ed era necessario che si trattasse di un mezzo di grazia che tutti potessero facilmente avere, perché i bisogni, allora come oggi, riguardavano l'umanità intera. La medaglina ha realizzato tutti questi vantaggi insieme costa pressoché nulla, si fa accettare facilmente, insegna verità fondamentali, richiama alle virtù più vitali e preziose.

UMILTA', GRATITUDINE, PENITENZA

La Medaglia miracolosa, presentandoci la Madonna come Immacolata, ci ricorda la verità fondamentale del peccato originale, verità cui purtroppo, oggi più che ieri, molti insensati non vogliono credere, pur sperimentandone nelle loro carni le tremende conseguenze. Altro che "nativa bontà dell'uomo" teorizzata nel '700 da Gian Giacomo Rousseau! Per riparare quel primo peccato e tutti i peccati conseguenti, fu necessaria la morte di Gesù, il Verbo Incarnato; fu necessario il sacrificio di Maria, la Madre di Dio. Povera Madre che dovette dare la morte a Suo Figlio dopo averGli donato la vita! Questo dobbiamo saper leggere nella Medaglia miracolosa, in quella Croce, in quei due Cuori sacratissimi, l'uno circondato di spine, l'altro trafitto da una spada. Da parte nostra, quindi, ci vogliono umiltà e gratitudine. Umiltà per la nostra cattiveria, per i nostri peccati che sono la causa di tanto dolore in Gesù e Maria. Gratitudine per la carità sconfinata che Gesù e la Madonna hanno esercitato verso di noi, pagando tutto di persona nel tremendo sacrificio del Golgota. Inoltre, dobbiamo sentirci anche spronati al sacrificio e alla penitenza, per ricambiare, sia pure in piccola misura, tanta generosità di Gesù e di Maria. La penitenza è essenziale alla vita cristiana. "Se non fate penitenza -disse Gesù- perirete tutti" (Lc 13,5); e ancora "Se qualcuno vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua " (Mc 8,34). E quale virtù più necessaria della penitenza potrebbe raccomandarci la Medaglia miracolosa oggi, in questa società edonista, materialista e carnalista, tutta protesa solo al benessere e ai piaceri senza limiti?

AMARE ED IMITARE MARIA

clip_image002[6]La Medaglia miracolosa ci invita ancor di più a riconsiderare i nostri doveri verso Maria SS., che sono essenzialmente i doveri dei figli verso la loro Madre Celeste. Da quando Gesù dalla Croce ci affidò alla Madonna nella persona di S. Giovanni Evangelista (Gv 19,26), Maria non ci ha mai abbandonato. Ha soccorso popoli e nazioni nei momenti più terribili della loro storia; si è chinata e ha pianto con ognuno di noi in tante ore difficili che solo noi e Lei conosciamo. Maria è Madre di tutti e di ognuno in particolare e il Suo amore materno non subisce divisioni essendo quasi infinito. Ma noi che cosa abbiamo fatto per Lei? Ci siamo veramente dimostrati Suoi figli affezionati? Questi interrogativi forse ci pesano sulla coscienza perché scoprono a noi stessi tanta mancanza d'amore verso una Madre così dolce e sublime. Ebbene, non perdiamo ancora tempo. Ciascuno di noi riprenda o cominci ad amare Maria. Sentiamola vicina, perché Ella stessa ha voluto sentirci vicini; sentiamola Mamma, perché Ella ha voluto sentirci figli. Ella è anche la nostra dolcissima Regina. Ebbene, dobbiamo avere il santo orgoglio di essere Suoi sudditi, di obbedirLe con gioia in ogni cosa, di combattere generosamente per Lei, per la Sua gloria, perché Ella possa regnare con Gesù in "ogni cuore che batte sulla terra", come diceva quello splendido cavaliere dell'Immacolata che fu San Massimiliano Maria Kolbe. In particolare, quando la Madonna si presenta come Immacolata, vuole da noi soprattutto l'imitazione della Sua purezza verginale. Oggi Ella vuole che noi, uomini del ventesimo secolo, luridi e sozzi in tanta vita di lussuria universale, impariamo a guardare di nuovo il cielo, a guardare Lei, la Sempre Vergine, la Purissima. In ogni sforzo che faremo per amarLa -ricordiamolo- Ella sarà sempre accanto a noi per aiutarci incessantemente con tutte le grazie che ci occorrono e di cui Ella è Tesoriera e Dispensatrice. Quante cose, quindi, la Madonna ci insegna, ci chiede e ci offre con la piccola Medaglia miracolosa! Portandola addosso bisogna essere consapevoli che, almeno indirettamente e implicitamente, sia professione di fede in queste verità e ci si impegna a un comportamento d'amore tutto particolare verso la nostra Celeste Madre e Regina Immacolata.

 

Fonte: IdM

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