Questa mattina la Prima Lettura aveva come oggetto questo brano:
Dal primo libro dei Re (1Re 19,9.11-13)
In quei giorni, Elia, [essendo giunto al monte di Dio, l’Oreb], entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore».
Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna.
Come ha detto nell’omelia Padre Olivier, Dio è Amore e non si manifesta o meglio si impone colla forza, colla potenza.
Mi sono ricordato di un bel messaggio straordinario che la Madonna ci ha dato molto tempo fa:
Messaggio del 15 febbraio 1984 (Messaggio straordinario)
«Il vento è il mio segno. Quando il vento soffia sappiate che io sono con voi».
Come è consolante sapere che collo stesso spirito di amore la Madonna è vicino a noi e come fare a riconoscerlo da un segno così bello come il vento che si fa sentire intorno a noi.
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