Futurshow stipato per assistere alla visione delle veggenti di Medjugorje.
Sono arrivati da tutt'Italia, tra loro anche Paolo Brosio e Nek
«E prima, cosa le ha detto la Madonna?» chiede con gentilezza il padre benedettino avvicinandosi al palco. «Oggi non ha messaggi. Ci ha benedetto, tutti» risponde, gentile, Marija Pavlovic.
Non sono ancora scoccate le 19, quando una delle donne veggenti di Medjugorje disegna gli attimi dell'apparizione della Vergine. Un piccolo soffio lungo quasi tre minuti - dalle 17.50 alle 17.53 - che ha accarezzato la recita del Rosario, fermando le sue parole.
Zittendo le quasi undicimila persone che stavano pregando tutto attorno, tra la platea e la galleria della Futurshow, riempita come un uovo fin dalle prime ore del mattino.
Quando Marija risponde al benedettino sta parlando all'enorme folla riunita nel palazzetto di Casalecchio - che appunto ieri ha ospitato una grande manifestazione mariana - e ha appena raccontato la sua storia, quella del gruppetto di ragazzi che il 24 giugno del 1981, appunto a Medjugorje, una piccola località della Bosnia Erzegovina, dissero di avere visto la mamma di Gesù.
I sei veggenti hanno poi continuato ad avere apparizioni fino a oggi e Marija le ha quotidianamente, intorno alle 17.45 di ogni pomeriggio. Ieri, quando si è ripetuto, era ai piedi di una grande statua della Madonna, ferma in ginocchio.
L'evanto ha richiamato persone da tutta Italia, non solo da Bologna. In treno, in automobile, in pullman, sono arrivati credenti dall'Abruzzo al Piemonte, dal Lazio alla Liguria, al Veneto. A organizzare la manifestazione, durata quasi dodici ore, dalle nove del mattino fino a sera, l'associazione Regina della Pace (è il nome col quale la Vergine si presentò ai ragazzini) di Sassuolo; è stata fondata da Fabio Sghedoni, 45 anni, imprenditore di casa Kerakoll, colosso del distretto ceramico nel settore dei collanti per l'edilizia. «Come associazione abbiamo sostenuto i costi della giornata e ci siamo occupati dell'organizzazione», racconta.
L'ingresso, infatti, era gratis, «abbiamo chiesto solo una piccola offerta», e la regia della manifestazione - '12 ore di cielo con Maria', il titolo - è stata impeccabile. Al lavoro una sessantina di volontari, che hanno assistito il pubblico dal primo all'ultimo minuto. Tantissimi i giovani, sparsi tra coppiette con bimbi, persone di mezza età, anziani; una folla che compostissima, educata, emozionata, ha seguito la lunghissima maratona di preghiera, che ha visto, oltre alla messa e alla celebrazione del rosario, la testimonianza di un'altra veggente, Mirijana Dragicevic, in mattinata.
Entrambi le veggenti parlano perfettamente l'italiano.
Sul palco, tra gli altri, sono saliti Paolo Brosio, giornalista e conduttore televisivo - «rinato grazie alla fede», con la quale ha sconfitto la cocaina - il cantante Filippo Neviani, in arte Nek, Chiara Amirante, la battagliera fondatrice di Nuovi Orizzonti, comunità che gestisce case di accoglienza, lo scrittore Saverio Gaeta. Molti i complimenti - e le richieste di foto e dediche - per don Davide Banzato, il giovane sacerdote che ha celebrato la messa: «Qui - osserva - c'è una platea diversissima, non solo fedeli, anche curiosi». Ma non c'è il rischio di spettacolarizzazione, con queste veggenti spesso in giro per raccontare le loro esperienze? «Il rischio può esserci - ammette - però non certo oggi, c'è uno stile sobrio, di preghiera. Poi, le veggenti non l'hanno scelto, a loro è capitato». «La mia missione - nota Dragicevic - è pregare per quelli che ancora non hanno conosciuto Dio».
«Io non sono una visionaria, ma una veggente» precisa Marija, che ha ricordato «Santa Caterina di Bologna» e che quando racconta i suoi incontri con la Vergine sembra prendere per mano ogni persona: «Ha capelli lunghi e neri, un velo bianco, occhi azzurri, uno sguardo profondo. Quando è festa ha i vestiti dorati. Appare con gli angeli: se è contenta sono contenti anche loro».
Certo è che attorno a queste signore la pressione è altissima, tanto da richiedere la presenza costante di guardie del corpo al loro fianco e di un servizio di sicurezza imponente, seppur discreto. Però non si sottraggono a una carezza a un piccolo o a una parola di conforto alle giovani mamme che le vanno incontro con bimbi malati in carrozzina, com'è successo a Marija poco dopo essere entrata nel palazzetto.
Molte erano le persone disabili che hanno seguito la giornata, di tutte le età.
La Futurshow station era splendente, con gli eventi del palco rispediti su sei mega schermi. Alcuni volti noti: Francesco Scutellari, presidente del Tribunale, Silvia Noè, consigliere regionale Udc, Carlo Giovanardi, sottosegretario, e l'ambasciatore del Belize, Nunzio Alfredo D'Angieri:
«Voglio portare le veggenti a Roma, in piazza di Spagna».
Fonte: Il Resto del Carlino di Bologna, 14 Marzo 2010 - Articolo di Matteo Naccari
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