"Cari figli, con grande gioia oggi vi porto mio Figlio Gesù perché Lui vi dia la Sua pace. Figlioli, aprite i vostri cuori e siate gioiosi affinché possiate accoglierla. Il Cielo è con voi e lotta per la pace nei vostri cuori, nelle famiglie e nel mondo e voi, figlioli, aiutatelo con le vostre preghiere affinché sia così. Vi benedico con mio Figlio Gesù e vi invito a non perdere la speranza e che il vostro sguardo e il vostro cuore siano sempre rivolti verso il Cielo e verso l’Eternità. Così sarete aperti a Dio ed ai Suoi piani. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".
Commento di Padre Livio di Radio Maria al messaggio del 25 dicembre
Questo messaggio è molto semplice ed è centrato sul Natale: la Madonna è apparsa con il Bambino Gesù in braccio ed è venuta a portare il Bambino Gesù che è la nostra pace, il Re della pace!
Se accoglieremo il Re della pace, come la Madonna ha detto in un altro messaggio di Natale, questo secolo sarà un secolo di pace e di prosperità.
Gesù è la nostra pace, il Verbo di Dio, facendosi uomo, mediante la Sua passione e la Sua morte in croce e la Sua resurrezione, ha ottenuto il perdono dei peccati. Noi siamo diventati figli di Dio, perché Gesù ha dato agli uomini la possibilità di riconciliarsi con Dio, di sentire il Suo amore, la Sua paternità, la Sua infinita misericordia.
Nel medesimo tempo Gesù è la nostra pace, perché, unendoci a Lui, ci ha reso fratelli fra noi, dandoci il precetto dell'amore.
Ecco dunque il significato che è racchiuso nelle prime parole della Madonna: “con grande gioia oggi vi porto mio Figlio Gesù perché Lui vi dia la Sua pace”. La Madonna, come ci ha descritto Marija, era piena di gioia. Il compito di Maria è quello di portarci Gesù e di portarci a Gesù, ovviamente non soltanto il giorno di Natale.
Quindi se Dio ci porta la sua pace attraverso suo Figlio Gesù, voi “figlioli, aprite i vostri cuori e siate gioiosi affinché possiate accoglierla”.
La luce risplende nelle tenebre, dice il Vangelo di Giovanni, ma le tenebre non l'hanno accolta. “Il mondo odia i cristiani, ma prima di odiare i cristiani ha odiato il Figlio di Dio”, ha detto il Papa, l'amore di Dio non è accolto, non è vissuto, non è tenuto in gran conto o anche odiato.
La Madonna ci porta Gesù nostra pace nella gioia e noi dobbiamo aprire i cuori per accoglierla, non c'è dono più grande della pace.
Anche sotto il profilo esistenziale quand'è che noi siamo felici? La felicità può essere il bagliore di un attimo, è ben difficile che la felicità sia una fiamma che brucia sempre, perché poi ci sono tante traversie nella vita.
Si può sfuggire all'inquietudine, all’angoscia, alla disperazione, alla sofferenza con la fede dell'amore di Dio, la certezza dell'amore di Dio, del Suo perdono, camminando nella vita con la pace nel cuore.
Si tratta di accogliere Gesù nella nostra vita, seguirLo, stringere con Lui un'amicizia che nessuna bufera della vita possa rompere.
Poi c'è una frase che la Madonna non aveva mai detto: “Il Cielo è con voi e lotta per la pace nei vostri cuori”, una frase molto vera anche sotto il profilo esistenziale, cioè la pace è una conquista, è un dono, ma aprire il cuore e far sì che questo dono regni nel nostro cuore e sia una presenza stabile è lotta quotidiana, è combattimento spirituale.
Con l'aiuto della grazia dobbiamo combattere perché la pace regni in noi, perché il perdono regni in noi, perché la grazia regni in noi, perché il bene regni in noi, perché la luce regni in noi. È una lotta interiore fra le tenebre e la luce, fra il male e il bene, fra la menzogna e la verità.
Il destino della pace nel mondo dipende proprio dall'esito della battaglia che si fa in ogni cuore.
Questo è certamente uno dei messaggi fondamentali della Regina della Pace e cioè che se vogliamo la pace nelle famiglie, nei rapporti umani e nel mondo, dobbiamo far vincere la pace nei nostri cuori. Ogni volta che un cuore perdona invece di vendicarsi, ogni volta che un cuore accoglie l'invito alla conversione invece che indurirsi, non soltanto cambia la vita di quella persona, ma cresce la pace nel mondo, tante gocce di pace fanno il mare della pace, tante gocce di odio fanno il mare dell'odio.
E così la pace vince anche “nelle famiglie e nel mondo e voi, figlioli, aiutate il cielo con le vostre preghiere affinché sia così”. Non siamo soli in questa lotta per il bene, per la pace, per la verità, ma la potenza della grazia opera nei nostri cuori e noi dobbiamo cooperare con le nostre preghiere affinché il Cielo vinca con noi, in noi e attraverso di noi. Allora possiamo porci la domanda: “Io che cosa posso fare perché vinca la pace? Io che cosa posso fare perché vinca il bene?”
Noi stessi dobbiamo essere i portatori della pace, i testimoni della pace, operando prima di tutto in noi, poi nelle nostre famiglie e nella società.
Nel cuore di ognuno si decide il futuro dell'umanità.
La Madonna conclude il messaggio dicendo: “Vi benedico con mio Figlio Gesù”, come ci ha detto Marija nella sua telefonata, anche Gesù Bambino ha benedetto insieme alla Madonna, Gesù benedice con la benedizione di Dio, la Madonna benedice con la sua benedizione materna.
Spesso le difficoltà della vita sia a livello personale che a livello sociale e storico, fanno sì che siamo tentati di scoraggiarci, e diciamo: “Dio dov’è? Perché Dio non ci aiuta?”, Molte volte gettiamo la spugna e diciamo: il male è troppo forte, e questa è una tattica del diavolo per disarmarci, e invece la Madonna ci dice: “vi invito a non perdere la speranza”, perché, come diceva San Paolo, “se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?”
Il catastrofismo e il pessimismo sono una tentazione dalla quale dobbiamo guardarci. Dobbiamo avere invece lo sguardo della speranza sia a livello soprannaturale che a livello umano. Non ottimisti nel senso di essere sradicati dalla realtà, ma trovare le motivazioni per dare speranza alle persone, per indicare obiettivi di miglioramento per i quali impegnarci. Infine l’invito della Madonna che si è ripetuto tante volte in questi ultimi tempi: “che il vostro sguardo e il vostro cuore siano sempre rivolti verso il Cielo e verso l’Eternità”, è un invito che ha un valore particolare, perché siamo in un tempo in cui gli uomini sono come quelli descritti da Platone nella caverna, sono nella caverna al buio e quando arriva il salvatore quasi non vorrebbero uscire. Viviamo come se fossimo tutti rinchiusi in un serraglio nel quale nascere e morire.
È una visione della vita disperata, degradante, che genera angoscia.
Questa visione pessimistica della vita sta provocando il crollo della natalità, alla fin fine uno decide di godersi quel poco che può godersi e si guarda bene dal mettere al mondo delle nuove creature. Solo nella fede e con lo sguardo all’Eternità si scopre la bellezza e la grandezza della vita.
E “così”, camminando nella gioia, sia pure con la fatica quotidiana, verso la Gerusalemme Celeste, “sarete aperti a Dio ed ai Suoi piani”, piani di misericordia e di pace. “Grazie per aver risposto alla mia chiamata".
“ Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it“
Nessun commento:
Posta un commento