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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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sabato 11 giugno 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 9 giugno 2016, presieduta da fra Marinko Šakota


Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non ucciderai"; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: "Stupido", dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: "Pazzo", sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo!».
Parola del Signore


Carissimi fratelli e sorelle, “se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei non entrerete nel Regno dei Cieli”, dice Gesù ai Suoi discepoli e a coloro che Lo ascoltano.
Qual’è la giustizia degli scribi e dei farisei? Qual’è la giustizia più grande per entrare nel Regno dei Cieli? Queste sono le domande che ci poniamo e di cui cerchiamo la risposta per comprendere Gesù e ciò che Lui desidera dirci. Per poter vedere noi stessi e verificare la nostra giustizia.
Giustizia è un termine relativo. Quando diciamo “giustizia” pensiamo a qualcosa di assoluto, veritiero, pensiamo “questo è giusto o non è giusto” e non siamo coscienti che invece pensiamo alle cose che ci convengono o meno. Questo è giusto secondo i miei criteri, secondo i criteri umani.
Ma questa è veramente la giiustizia? E’ giustizia davanti agli Occhi di Dio?
Noi diciamo che quella persona e è giusta, perchè mi piace, perchè è cara, vicina. E’ ingiusto ciò che fa la persona che non ci piace o ciò per cui non abbiamo interesse.
Desideriamo veramente sapere cos’è la giustizia agli Occhi di Gesù?
Quali sono le caratteristiche della giustizia degli scribi e dei farisei?
Vediamo cosa ha detto Gesù: “Non sono venuto per i giusti, ma per i peccatori. I sani non hanno bisogno del medico, ma gli ammalati. Non sono venuto per coloro che si ritengono giusti”.
Gesù ha messo davanti a noi quel fariseo nel Tempio che digiuna due volte in settimana, ma Egli dice che quell’atteggiamento non è giusto davanti agli Occhi di Dio. Quell’uomo si ritiene giusto, buono, senza peccato. Dal suo esempio vediamo che tipo di giustizia è quella degli scribi e dei farisei. Secondo la sua giustizia egli si considera buono e giusto e vede gli errori degli altri. Vede la pagliuzza nell’occhio dell’altro, vede il peccato e dice: “Signore ti ringrazio, perchè non sono come quei peccatori”. Questo significa: “Io sono buono e gli altri sono cattivi”. Quel giusto giudica gli altri. Ha un cuore stretto e non può ricevere nel cuore coloro che non gli vanno bene. Ha un modo di vedere le cose molto ristretto e vede solo gli errori.
Che cos’è molto importante capire, fratelli e sorelle? Una tale giustizia rimane alla superficie, rimane fissata sull’errore. Quell’argomento basta per giudicare l’uomo.
La giustizia di Dio è una giustizia più grande e diversa. Per noi spesso sarà un’ingiustizia. Qualche volta diciamo: “Non è giusto che Dio agisca così verso gli uomini”, pensando alla Misericordia di Dio. Invece si tratta della giustizia di Dio, perchè la Misericordia è la giustizia di Dio. La Misericordia di Dio serve alla sua giustizia.
Dio vede l’errore, ma la differenza tra la giustizia di Gesù e quella degli scribi e dei farisei sta nel fatto che Dio non si ferma alla superficie, ma guarda il cuore. Non si ferma all’errore dell’uomo, ma vede qualcos’altro.
Ricordiamo quando avevano portato quella donna per lapidarla. Loro si sono fermati al suo peccato e l’hanno condannata. Vedono solo questo: solo il suo peccato.
Gesù dimostra una giustizia diversa.
La giustizia di Dio supera la nostra logica umana; supera la colpa, la punizione, la pena. Mostra l’occasione di aiutare e salvare l’uomo.
Quel peccato è un’occasione per Dio per aiutare, mentre per gli altri è un’occasione per giudicare.
Questi giusti trovano almeno un argomento per giudicare e, invece, Gesù trova un argomento per salvare. Questa è la giustizia di Dio. Dio desidera la vita, desidera salvare. Dio è l’Amico della vita.
La Sua è la giustizia che vede l’ultima pecora e desidera salvarla.
La giustizia umana si ferma al peccato di Zaccheo e lo giudica. Non può comprendere Gesù che entra nella sua casa. I giusti dicono: “E’ entrato nella casa di un peccatore”.
Gesù và oltre. Non è che Lui non veda il peccato di Zaccheo, ma non si ferma e dice: “Anche lui è figlio di Abramo”.
Vedete in cosa sta la differenza?
Il sacerdote e il levita quando hanno visto l’uomo ferito hanno trovato almeno un argomento per andare oltre. Invece il samaritano trova almeno un argomento per fermarsi e per aiutare.
Ecco perchè Gesù nel Vangelo d’oggi dice: “Se tu dunque presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono”. Non và bene che io riceva Gesù nella Comunione e durante la Messa o dopo la Messa non accetti l’uomo nel mio cuore. Queste due cose non vanno insieme. Io ricevo Gesù e Lui rimane in superficie, perchè io non ho accettato la Sua logica, il Suo modo di pensare e di vedere. Non ho accettato la giustizia di Dio che vede di più.
Fratelli e sorelle, Gesù desidera che noi abbiamo la Sua giustizia. Ecco perchè veniamo a celebrare l’Eucaristia. Questo è il senso della preghiera. Possiamo scoprire questa giustizia maggiore.
Nell’Eucaristia, quando diciamo le Parole di Gesù “questo è il Mio Corpo, prendete e mangiateNe tutti”, quando Lo riceviamo nella santa Comunione, sentiamo questa Sua giustizia.
Essa è espressa nell’immagine che dice: “Il sole dona la luce ai giusti e agli ingiusti”. Dio ama ogni uomo. Non esclude nessuno. La giustizia degli scribi e dei farisei esclude l’altro che non mi piace, che ha un altro colore, che è di un’altra nazione, che è di un’altra religione.
Nell’Eucaristia sperimentiamo, cari fratelli e sorelle, questo Amore di Dio.
Non possiamo dire che gli scribi e i farisei non abbiano amore, ma il loro amore è umano. L’amore umano è condizionato, limitato: “Se tu mi aiuti… Se tu mi fai… Se tu non mi visiti io non ti visito. Se tu non fai questo a me io non faccio quello a te. Se tu non mi perdoni io non ti perdono”. E’ un amore condizionato.
L’amore umano non trova argomenti per perdonare, per andare oltre alle debolezze umane.
L’Amore divino è incondizionato. E’ quell’Amore che non si ferma davanti agli ostacoli. La mancanza d’amore per me, l’offesa o addirittura l’odio saranno l’occasione per dimostrare l’Amore.
L’offesa di qualcuno sarà l’occasione per il perdono.
Siamo forti e veloci nel parlare quando diciamo: “E’ ingiusto perdonare qualcuno!” Nello stesso tempo non siamo coscienti che siamo ingiusti verso noi stessi se non perdoniamo gli altri. Non siamo giusti verso di noi, perchè portiamo dentro di noi cose negative. Permettiamo al male di dimorare dentro di noi e di vincerci. Siamo ciechi e ingiusti, fratelli e sorelle.
Cari parrocchiani, come siete giusti in questi giorni. Avete aperto il vostro cuore a queste persone. Come eravamo ingiusti. Non erano persone e uomini. Anche nel vocabolario sono cambiati i termini. Adesso si dice che sono persone con diversi handicap.
Noi prima ci fermavamo alla superficie. Vedevamo il difetto degli invalidi senza vedere che noi stessi siamo invalidi su alcuni livelli.
Ecco, fratelli e sorelle, Qui ci siamo corretti. Grazie, cari parrocchiani, per il vostro cuore aperto che riceve l’uomo, che riceve Gesù in questo uomo.
Giovanni Paolo II ha detto: “Nessuno è tanto povero da non poter dare e nessuno è tanto ricco da non poter ricevere”.
Quest’Eucaristia sia occasione per noi per lasciarci ispirare da Gesù. La Sua giustizia, il Suo Amore. RiceviamoLo nel nostro cuore e non solo nel nostro corpo per poter avere la Sua giustizia. Per poter comprendere come Lui comprende la giustizia e l’Amore.
Se scopriamo la giustizia e l’Amore di Dio nulla ci potrà fermare. Non guarderemo solo il peccato dell’altro, ma faremo di tutto per poter aiutare l’uomo e non lo giudicheremo.
Maria, che è sempre vicino a noi anche se siamo peccatori, ci dice “cari figli” e avrebbe tanti motivi per non dircelo.
Ispirati dall’esempio di Gesù, cari fratelli e sorelle, apriamoci alla giustizia di Dio.
Amen.

 

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

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