OMELIA DELLA SANTA MESSA SERALE
Medjugorje 7 ottobre 2014
dal Vangelo secondo Luca.
In quel tempo, mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna di nome Marta Lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella di nome Maria, la quale sedutasi ai piedi di Gesù ascoltava la Sua Parola. Marta, invece, era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: “Signore, non Ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”.
Ma Gesù le rispose:” Marta, Marta. Tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore che non le sarà tolta”.
Parola del Signore
La Parola del santo Vangelo cancelli i nostri peccati.
Cari fratelli e sorelle, Marta rappresenta l’uomo che si perde nel giorno di lavoro. Fa tante cose, ma nel suo lavoro lei non vede ciò che è importante in quel momento.
Solo quando ci fermiamo, fratelli e sorelle, noi siamo capaci di vedere quello che veramente è necessario. Durante quello che facciamo abbiamo la possibilità di fermarci e incontrare Dio e capire L’importanza di quello che stiamo facendo.
Gesù le dice: “Ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è quella che conta”.
Gesù è dai suoi amici a Betania. Due donne Lo accolgono: Marta e Maria. Mentre una era impegnata nei molti servizi, l’altra si era messa ai Suoi piedi ad ascoltarLo.
Nella tradizione della Chiesa spesso queste due donne sono prese come esempio di una vita attiva e di una vita contemplativa.
Il tempo in cui viviamo noi è frenetico. E’ sottoposto alla corsa dietro alle lancette, come se fossero ogni giorno più veloci e noi sempre più lenti. Bisogna fare tante cose e la contemplazione è come se fosse un lusso per poche persone.
Allora dove si può trovare la forza per un’opera benedetta in cui l’uomo si realizza come collaboratore dell’opera santifica del Signore? Il Vangelo di oggi ci da la risposta.
Nella frenesia della nostra vita quotidiana dobbiamo trovare un po' di tempo per fermarci davanti ai piedi del Signore. Trovare lì l’ispirazione per il lavoro e per il riposo. Proprio accanto a Lui: nella preghiera e nella Sua santa Parola che abbiamo appena sentito. Noi possiamo stare almeno per un attimo in contemplazione ai piedi di Gesù. Questo ci fa abitare nell’Eternità dove le lancette dell’orologio seguono i battiti del Suo Cuore.
Anche noi, fratelli e sorelle, spesso siamo come Marta, occupati dai servizi.
Siamo sicuri che la sua cura era l’espressione del suo amore nei confronti dell’Ospite della sua casa. Ma Gesù non è un ospite come gli altri. Lui non chiede che gli si prepari la tavola e gli si dia da mangiare.
Quando viene la nostra vita si trasforma nella sala di nozze, dove Lui stesso prepara la tavola e ci serve. Lui si dona come cibo.
Lui è l’ospite, ma è anche il cibo che ci viene donato. Proprio qui: nella Santissima Eucaristia.
La Parola che sentiamo questa sera ci invita a pensare alla scala dei nostri valori. Gesù non vuole che siamo solo uomini che lavorano, con una vita frenetica e senza tempo per ascoltare la Parola di Dio., per ascoltare il prossimo e per ascoltare noi stessi.
Il Signore entrerà anche oggi come ospite nel cuore nostro e in quello dei nostri familiari e amici. Sicuramente verrà, perché ogni giorno risponde alla chiamata che l’umanità gli esprime con le ultime parole della Bibbia: “Vieni, Signore Gesù”.
Fratelli e sorelle, non dobbiamo essere angosciati di cosa servirGli. Mettiamo noi stessi, il nostro giorno, la nostra stanchezza, la nostra gratitudine ai Suoi piedi e troveremo ristoro nella Sua Parola.
Come abbiamo visto, nella tradizione della Chiesa queste due donne, Marta e Maria, sorelle di Lazzaro, erano esempio della vita attiva e contemplativa. Marta esempio di lavoro, servizio e diaconia, mentre Maria esempio di preghiera, di abbandono al Signore, di contemplazione.
Noi cristiani dobbiamo essere l’una e l’altra. Noi dobbiamo pregare e lavorare. Dobbiamo ricevere nel nostro cuore le parole di Gesù, meditarle e poi operare. E’ nota la frase: “La fede senza le opere è morta”.
L’esempio migliore di come possiamo ricevere Gesù è Sua Madre Maria. Gesù è stato donato a noi attraverso Sua Madre.
Maria è un bellissimo esempio di qualsiasi virtù e perfezione. Prima di tutto dobbiamo affidarci a Lei, affinché possiamo incamminarci e Lei possa portarci a Suo Figlio Gesù.
La Lettera ai Romani dice: “Coloro che sono guidati dallo Spirito di Dio sono figli del Signore”. Coloro che sono guidati dallo Spirito di Maria sono Suoi figli.
Lo Spirito di Maria è lo Spirito del Signore, perché Lei non ha mai permesso di essere guidata dal proprio Spirito.
Sant’Ambrogio dice: “Lo Spirito di Maria sia in ognuno per glorificare il Signore. Lo Spirito di Maria sia in ognuno di noi per rallegrarci nel Signore”.
Maria è Colei che collega Dio a noi e noi a Dio. Lei è uno spazio pieno di Dio; per questo la preghiamo “piena di grazia”.
Perciò noi cristiani dobbiamo meditare sulle virtù che Lei ha esercitato nella Sua vita. In particolare sulla Sua fede viva con cui ha creduto, senza vacillare, alla parola dell’angelo. Ha creduto con fermezza fino sul Calvario.
Meditiamo anche la Sua umiltà per la quale è rimasta nascosta e ha accettato di essere all’ultimo posto.
La Sua purezza. Tutte le virtù che non ci sono mai state prima sotto il cielo e che non ci saranno mai più. Maria è l’esempio in ogni occasione della nostra vita. Da essa impariamo come si vive la fede.
Anche oggi dobbiamo chiederci come si sarebbe comportata Lei al nostro posto. Non si tratta di ripetere le Sue decisioni, ma di raggiungere il Suo Spirito di fede, di umiltà e di apertura a Dio. Il modo migliore per fare ciò è la preghiera del santo Rosario, dove meditiamo i grandi misteri della nostra fede. Questa è la scuola del Vangelo: preghiera e contemplazione. Colui che prega il santo Rosario cambia in meglio. Non guarda solo a se stesso, ma comincia a guardare agli altri.
Il Rosario, cari fratelli è sorelle, è la nostra arma. Non arma come pensiamo noi. Non fa male a nessuno, anzi può solo aiutare.
Perciò care madri, cari padri, cari giovani, care famiglie, ricordiamoci di quando siamo stati nelle grandi difficoltà, di quando c’era la guerra. Allora con fede e abbandono al Signore abbiamo pregato il santo Rosario e sappiamo che abbiamo ricevuto.
Perciò non dimentichiamo le grazie ricevute.
Pregate ogni giorno il santo Rosario nelle vostre famiglie e nelle vostre chiese.
Perché, cari fratelli e sorelle, questa è la forza che il buon Dio ci da.
Quando preghiamo il santo Rosario i nostri pensieri si concentrano sul più grande evento della storia che è Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Quando preghiamo il santo Rosario noi, assieme a Maria, contempliamo le grandi opere del Signore: incarnazione e nascita di Gesù; entriamo nel mistero della passione e morte di Gesù per la nostra salvezza; ci incontriamo con Gesù Risorto nella Sua gloria, nella quale segue anche Sua Madre Maria.
Così, coi nostri pensieri e sentimenti, assieme a Maria, camminiamo nella luce del Signore. In noi si risveglia il desiderio dei beni celesti.
Con questo amore affidiamo alla Misericordia divina e a Maria i nostri bisogni e le nostre preoccupazioni.
Logicamente il Rosario va pregato meditando ciò che ci dicono i misteri. Questo vuol dire leggere il Vangelo con la preghiera.
Nella preghiera ricevi, perciò potrai anche dare: il perdono, la speranza, la pace, l’amore.
La tua anima riceverà la forza e la chiarezza. Lo Spirito del Signore sarà lo spirito della tua vita e Gesù diventerà il tuo programma.
Allora non correrai dietro ai profeti di questo mondo o ai falsi idoli e alle vuote promesse.
Ma alzerai la testa, perché Dio è venuto ed è diventato la tua Luce e la tua Via.
Sia che siamo giovani, anziani, analfabeti, istruiti, malati o sani, umiliandoci in preghiera, Dio ci darà grazia, perché Egli da grazia agli umili.
Con questa preghiera affidiamo noi stessi, chi ci circonda, il nostro popolo, ogni uomo all’Amore divino affinché avvenga la conversione dei cuori e venga il Regno di Dio nelle anime e la pace tra gli uomini.
Con il Rosario noi ci affidiamo in anticipo, attraverso Maria, alla Misericordia divina per quel momento decisivo della nostra vita che è il congedo da questo mondo, per la vita che Dio ci ha preparato dall’inizio.
Cantiamo così alla nostra Madre Celeste in questo Suo mese di ottobre: “Regina del Santo Rosario, dell’Amore, della grande felicità, gli angeli ti servono. Hai fatto un grande miracolo quando hai creato il Santo Rosario. Il cielo e la terra cantano. Ti siano grati tutti.
Noi tutti portiamo le croci. Tutti siamo Tuoi servi che chiedono il tuo aiuto.
O Madre, chi ci aiuterà se non Tu dall’alto?
Regina di tutto l’universo, Tu regni nel Cuore del Tuo Figlio.
Quando verrà l’ultima oscurità, vieni o Madre e prega l’ultimo Rosario assieme a noi.
Amen”.
Fonte: IdM (Andrea Bianco)
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