OMELIA DELLA SANTA MESSA ITALIANA
Medjugorje 8 ottobre 2014
Dal Vangelo secondo Luca
Gesù si trovava in un luogo a pregare.
Quando ebbe finito uno dei Suoi discepoli disse: “Signore, insegnaci a pregare come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli”. Ed Egli disse loro: “Quando pregate dite: ‘Padre, sia santificato il Tuo Nome, venga il Tuo Regno, dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano e perdona a noi i nostri debiti, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore e non abbandonarci alla tentazione’.
Parola del Signore
Nel Vangelo ascoltiamo i discepoli che si rivolgono a Gesù e gli domandano: “Insegnaci a pregare come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli”.
Quante volte è successo anche a noi, specialmente quando ci troviamo in confessionale, di rivolgerci al sacerdote: “Padre, io non so pregare. Non so cosa dire al Signore”. E ci sentiamo preoccupati.
Tutte quelle preoccupazioni non dovrebbero esserci nel nostro cuore.
Ditemi un po': quando voi vi rivolgete a vostro padre o a vostra madre per caso siete preoccupati di che cosa dovete dire? Avete bisogno di qualcuno che vi suggerisca quello che dovete dire a papà o a mamma? Assolutamente no.
Il fatto è questo: molte volte, quando noi preghiamo, ci dimentichiamo che ci stiamo rivolgendo ad un Padre. A qualcuno che ci ama.
Quante volte, invece, noi, pensando a Dio, pensiamo ad un giudice che è lì che aspetta soltanto il momento giusto per castigarci.
Dio è un Padre che ci ama. E se anche noi Lo amiamo questo timore, questa paura di non saper pregare, deve svanire.
Quando due persone che si amano si incontrano - due fidanzati, due amici, due amiche - mai sono preoccupate: “Che cosa devo dire adesso alla mia ragazza, al mio fidanzato? Cosa devo dire al mio amico, alla mia amica?”
Soprattutto quando ci rivolgiamo a Gesù. Pensiamo a quelle parole che Gesù ha pronunciato durante l’Ultima Cena: “Non vi chiamo più servi. Vi chiamo amici. Tutto quello che dovevo dirvi ve l’ho detto. Non vi ho tenuto nulla nascosto”.
Così anche noi. Nella preghiera siamo semplici. Apriamo il nostro cuore al Signore. Proprio come il bambino che guarda papà e mamma e dice:” Mamma, ho bisogno di questo”. O se ha una paura apre il suo cuore e si sfoga con lei.
Se noi fossimo capaci di capire questo sicuramente non avremmo paura del Signore.
Ci troviamo qui a Medjugorje.
Può darsi che sia la prima volta. Per molti sarà la seconda, la quinta, la decima volta.
La Madonna è qui e insiste ad invitarci ad andare a Gesù. Non dice “Dovete andare a Gesù”. Non mette un obbligo. Mette un invito.
La stessa cosa all’Eucaristia. Il sacerdote, al momento di presentare l’Ostia consacrata, non dice: “Beati voi che siete stati obbligati a venire qui”. Ma: “Beati voi che siete stati invitati alla Cena del Signore”.
Quindi, se fossimo capaci di pensare questo, tutte le paure, i timori e gli scoramenti cadrebbero.
Domandiamo alla Vergine Maria che ci aiuti ad avere un cuore aperto verso il Signore. A non avere paura.
Lei ci conduce a Suo Figlio, ma Suo Figlio è là per condurci a Dio, nostro Padre.
Fonte: IdM (Andrea Bianco traduzione)
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