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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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venerdì 14 ottobre 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 12 ottobre 2016


Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l'amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».
Parola del Signore.

Fratelli e sorelle, il Vangelo che abbiamo appena sentito fa parte di una sezione del Vangelo di san Luca che si chiama “Guai ai farisei e ai dottori della legge”. Questo è un pò cambiato negli altri Vangeli sinottici.
Nel Vangelo di san Luca di oggi viene riportato 4 volte questo “guai”: tre volte riguarda i farisei e una volta gli scribi.
Gesù, prima di accusare i dottori della legge, ha accusato i farisei a causa della loro ipocrisia. Da fuori sembrano belli, mentre dentro sono falsi. La religione per loro è come una maschera. Guardano certi dettagli e trascurano ciò che è importante, in questo caso la Giustizia divina e l’Amore divino.
Gli scribi sono coloro che spiegano la Legge. Hanno grande rispetto da parte del popolo. Sono le guide spirituali dei giudei. Uno di essi dice: “Dicendo così offendi anche noi”.
Pur essendo diversi scribi e farisei Gesù li mette tutti assieme. Anche ai dottori della Legge Gesù dice tre volte “guai”. Nel brano del Vangelo di oggi ne abbiamo sentito solo uno.
Gesù li rimprovera perchè sono troppo severi a spiegare la Legge agli altri, mentre per loro stessi trovano sempre delle scappatoie. Così peccano, perchè trascurano le cose importanti della Legge, soprattutto l’Amore e la Giustizia divina. Distorcono il Volto del Signore presentandoLo come un giudice, come un tiranno. Così la fede diventa difficile, insopportabile. Invece dovrebbe essere fonte di gioia, perchè Dio è Amore, Bontà, Misericordia, Mitezza, perdona i peccati per accogliere tutti tra le Sue braccia.
Questo brano di oggi, con i suoi “guai”, è uno dei discorsi più duri di Gesù contenuti nel Vangelo. Qui il Signore si presenta come Colui che difende coloro che non possono fare nulla da soli ed è contro quelli che sfruttano i poveri. Con queste parole severe mette in mostra la deviata devozione di queste persone. Gesù non è mai così severo come quando parla contro la falsa religione, la deviazione che noi oggi chiamiamo “fariseismo”.
Egli li accusa per la loro falsità: portano abiti lunghi e manto largo come riconoscimento della loro dignità. A loro piacciono i saluti nelle piazze. Cercano i primi posti nelle sinagoghe. Vogliono sempre essere al centro dell’attenzione. Tutto questo è una falsità che fino ad un certo punto si potrebbe anche sopportare, ma la loro avidità è quello che supera il limite, perchè divorano le case delle vedove. Lo fanno con la scusa delle lunghe preghiere. Queste preghiere non sono espressione della fede, ma di una devozione falsa che non ha nulla a che fare con la fede e con Dio. La loro devozione è solo un mezzo per assicurarsi una vita comoda.
Fratelli e sorelle, tutto quello che abbiamo detto riguarda gli altri. Nel caso concreto riguarda gli scribi e i farisei. Possiamo riconoscere anche delle persone tra di noi, ma sempre “gli altri”, perchè ci piace parlare degli altri. Ma noi? Domandiamoci, fratelli e sorelle, se queste parole riguardano anche noi.
In queste “virtù dei farisei” magari riconosciamo anche alcune nostre virtù. Magari in quei “guai” riconosciamo accuse rivolte anche a noi.
La scienza moderna ha cercato di cancellare Dio e magari vuole imporsi come una forma di religione con le proprie divinità.
Anche tra i cristiani c’è la falsità e la falsa moralità. Da fuori sembra tutto ottimo, invece dentro è tutto marcio. Si dichiarano cristiani e poi lottano per l’eutanasia, per l’aborto. Per loro la fede è una maschera.
Fratelli e sorelle, anche oggi ci sono dei cristiani che sono molto severi con gli altri nello spiegare la fede, mentre per sè troveranno sempre delle scappatoie per non dover adempiere i propri doveri.
Anche oggi, fratelli e sorelle, ci sono tra i cristiani coloro che sono pieni di avidità, amanti dei primi posti. Tra i cristiani ci sono alcuni che ritengono i riti cristiani come dei riti magici. Altri ritengono la Messa domenicale come un avvenimento culturale: si può andare in viaggio, al cinema o anche alla santa Messa.
Purtroppo, fratelli e sorelle, tra noi cristiani ci sono tante cose negative. Questo vuol dire che quei “guai” riguardano anche noi o alcuni di noi.
I misteri divini, come dice il Signore, rimangono nascosti agli intelligenti e ai sapienti.
Gesù si rivolge ai farisei e ai sapienti che ritengono di non aver più nulla da imparare e credono di aver raggiunto la santità e la giustizia con le proprie forze. A loro l’annuncio di salvezza non serve. A loro non serve nè salvezza nè Salvatore, perchè ritengono di aver raggiunto già la salvezza con le proprie forze. Ma questo riguarda anche tanti cristiani tiepidi.
Questo viene ripetuto da tanti saggi nella storia umana cominciando da Adamo che è caduto davanti alla tentazione, quando il demonio ha detto “Sarete come Dio”, fino all’uomo di oggi che non sente il bisogno di Dio e di seguirLo.
Se noi cristiani vogliamo veramente essere ciò che diciamo di essere dobbiamo tornare al messaggio autentico di Gesù. Dobbiamo tornare al Vangelo: messaggio semplice, ma allo stesso momento molto difficile. Nel Vangelo non ci sono compromessi. Parlo del Vangelo scritto nella Bibbia, non del Vangelo come spesso viene presentato. Nel vero Vangelo annunciato dalla Chiesa non ci sono compromessi. Nel vero Cristianesimo non ci può essere ipocrisia.
Fratelli e sorelle, non dobbiamo fermarci alle concupiscenze umane. Come veri cristiani viviamo la nostra dignità. Non è facile. Ma il Signore non ci ha promesso che sarà tutto facile, anzi.
Viviamo, testimoniamo la nostra fede nel nostro tempo e nel luogo in cui viviamo.
Viviamo la nostra fede, affinchè colui che non è cristiano vedendo noi, il nostro comportamento verso gli altri possa dire: “Questi sono cristiani!”
Spesso questo sarà difficile per noi. Saremo rimproverati, derisi o addirittura perseguitati, ma non dobbiamo avere paura, perchè questa è la via giusta. Il Cristianesimo senza sofferenza non è Cristianesimo. La vita cristiana senza la croce non è vita cristiana.
Solo vivendo il Vangelo in modo autentico, o cercando di viverLo, apriremo per noi e per gli altri la strada che ci porterà all’incontro con Dio che salva.
Lui è lo scopo per noi che siamo cristiani.
Amen.

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

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