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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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sabato 17 settembre 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 9 settembre 2016

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: "Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio", mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».
Parola del Signore.

Cari fratelli e sorelle, cari pellegrini, è sempre bello sentire la Parola di Dio anche se qualche volta non riusciamo a capire del tutto cosa vuole il Signore da noi . Ugualmente siamo felici, perchè è Dio che ci parla, perchè la Parola di Dio vuole entrare nel profondo della nostra vita e della nostra anima.
Un uomo, alla fine della propria vita, l’ha riassunta in breve. Sopratutto ha ricordato quello che gli era dispiaciuto nella vita.
“Mi dispiace, perchè ho speso gran parte della mia vita battendo sul petto degli altri e chiedendo il pentimento degli altri, la loro illuminazione. Invece ora capisco che in realtà io ho vissuto nella tenebra e nel peccato. La seconda cosa di cui mi dispiace è che ho cercato di schiacciare una zanzara, mentre tanti cammelli mi passavano affianco. Come dice Gesù cerchiamo di prevalere sulle cose piccole, mentre non ci accorgiamo nemmeno del grande male che ci sta vicino. Mi dispiace di questo”.
Alla fine, dopo aver citato tutti i “mi dispiace”, conclude: “In realtà sono un cieco. Adesso capisco proprio questo. Tante cose importanti nella mia vita io non le ho viste, non le ho osservate, non le ho vissute. Tante cose belle sono passate accanto a me anche nella vita degli altri e io non le ho viste, ma solamente battevo sul petto degli altri chiedendo il cambiamento e il pentimento loro”.
Cari fratelli e sorelle, anche noi questa sera davanti a Gesù ci chiediamo: Magari anche noi qualche volta siamo così o siamo sempre così?
In questi giorni abbiamo avuto la possibilità di vedere un esperimento fatto da una persona che faceva ricerche sulle abitudini umane e sui loro comportamenti: quello che l’uomo di oggi vede e osserva. Si è travestito da povero e ha chiesto l’elemosina con un cartello su cui stava scritto: “Aiutatemi per mangiare”. Ha chiesto ad una bella amica di mettere un cartello con scritto “aiutatemi per farmi degli impianti per diventare più bella”. Hanno messo una telecamera per riprendere chi da qualcosa e i commenti che vengono fatti.
Fratelli e sorelle, è triste vedere come quell’uomo che chiedeva il pane è rimasto trascurato. Non solo gli occhi delle persone si fermavano sulla donna che chiedeva i soldi per fare le operazioni per diventare più bella, ma lei ha raccolto più soldi del bisognoso.
Perchè noi non vediamo le necessità, mentre vediamo sempre le cose di minor importanza? Le cose che magari non hanno nessun valore ci attirano. Colui che sta nella cecità di questo mondo diventa per noi quello che bisogna osservare, ricompensare, appoggiare.
Siamo ciechi. Sì, siamo ciechi.
Questo non riguarda l’occhio o il portafoglio. Qui si tratta del fatto che il cuore si è allontanato da Dio e dalle virtù.
Oggi nella prima lettura abbiamo sentito Paolo che dice ai Corinzi che bisogna annunciare. Qui si era perso l’annuncio e quando viene meno questo l’uomo si crea i propri pensieri, e il proprio Vangelo. L’uomo diventa colui che prende le decisioni che sembrano importanti e invece sono errori.
Paolo annuncia il Vangelo con entusiasmo e dice: “Questo per me è una gioia e un dovere. Ho il privilegio di poter dire agli altri chi è Cristo e quali sono i veri valori”.
Cari fratelli e sorelle, abbiamo bisogno proprio di questo fervore. Abbiamo bisogno dell’ardore del Signore per guardare le cose con lo Sguardo di Gesù, per guardare attorno a noi e vedere quello che è importante trascurando ciò che non è di interesse.
Paolo vuole dirci proprio questo e aggiunge: “Tanti corrono, ma solo alcuni ricevono il premio”.
Corriamo anche noi, perchè anche noi siamo di Gesù e siamo venuti qui per seguire il Signore. Arriveremo al nostro sogno: a vedere il Volto del Signore. Questa è la nostra salvezza. La corona di salvezza ci verrà data.
Paolo dice che tanti corrono, ma corrono invano, perchè senza scopo.
Quante persone oggi possono mettere in fila i propri successi, ma non arrivano alla gioia?
Quante volte diciamo: “Se raggiungo questo scopo divento felice”.
Fratelli e sorelle, non è così. Arrivando a quello scopo capiamo che siamo vuoti e quindi non siamo felici. Rimaniamo delusi, perchè queste non sono corse per un vero scopo, ma sono corse per raggiungere cose terrene che periscono.
Paolo dice: “Non correte così. Correte in modo da salvare voi stessi e gli altri che sono attorno a voi”.
Egli aggiunge che ha fatto di tutto, perchè le persone si salvassero e che non è importante correre dietro alle nostre ambizioni, il successo o l’essere importanti nella società.
Questo non è di valore, ma purtroppo lo capiamo solo quando arriviamo alla fine della nostra vita come quel signore che ho citato prima.
Perciò, cari fratelli e sorelle, abbiamo bisogno della luce divina. Questo vuol dire vedere. Mettiamo il Volto del Signore al primo posto e poi saremo capaci di vederLo sul volto dell’uomo, della donna, dell’amico, della persona diversa, di colui che non riusciamo a sopportare. Questo accadrà solo quando incontreremo il Suo Volto.
Gesù ha posto ai presenti questa domanda: “Un cieco può guidare un altro cieco?”
Adesso, invece, i ciechi fanno le guide. Coloro che governano questo mondo sono ciechi assoluti. Sono in prima fila coloro che si arrabbiano perchè all’inizio dell’anno si benedice una scuola o perchè si prega per gli scolari.
Questi sono proprio contro Dio e sono le nostre guide. Loro vogliono essere gli dei di questa terra. Da loro fastidio la preghiera, la benedizione dei figli.
Non lo sentite anche voi nelle vostre patrie? Si benedicaono ancora i figli? Pregate a scuola? Viene benedetta la scuola quando viene costruita? E’ stato benedetto il palazzo del governo?
Probabilmente no.
Ci guidano coloro che sono ciechi e vogliono portare anche noi nel fosso.
Fratelli e sorelle, poco tempo fa è successo in America che pubblicamente hanno invocato il maligno, il principe delle tenebre, durante una seduta spiritica. E il mondo sta zitto.
Il male non può sopportare il bene, la luce.
Il fedele non può accettare questo.
Fratelli e sorelle, magari siete persone buone, avete dedicato la vita al lavoro e alla famiglia, ma avete vissuto una delusione. Perchè vi siete delusi? Aspettate qualcosa di buono dal mondo del peccato? Qualcosa di positivo dal principe del male? Vi aspettate che lui benedica le vostre opere buone? Non lo farà.
Io mi sono scandalizzato in questi giorni quando ho letto i commenti dopo che Papa Francesco a canonizzato Madre Teresa. La Madre, una vecchietta con le rughe sul volto, illuminava con la bellezza dell’anima.
Hanno parlato malissimo di lei. L’hanno derisa.
Se fanno questo a Madre Teresa cosa possiamo aspettarci io e te?
Cosa posso aspettarmi dopo questa omelia in cui magari i figli delle tenebre dicono: “Ma cosa sta dicendo? Ma quale male? Ma quali invocazioni? Quali preghiere nelle scuole in questo tempo moderno? Dobbiamo adeguarci a nuovi trend di civilizzazione.”.
Fratelli e sorelle, regna la cecità. Per questo il male può scrivere contro Madre Teresa. Hanno sparlato proprio di lei che è esempio per tutto il mondo, per tutta l’umanità.
Se lo hanno fatto a lei cosa aspetta a noi? A me, a te e a coloro che dicono “Mio Signore, mio Dio”, “voglio che mio figlio abbia un’educazione cristiana”. “voglio che mio figlio vada in una scuola cattolica”, “voglio dire basta a coloro che vogliono portarci nelle tenebre con questo illuminismo”?
Questo è cominciato ad accadere, perchè l’uomo ha iniziato a pensare di avere la sapienza.
Domenica abbiamo letto il libro della Sapienza che ci ha detto che l’uomo vaga sulla terra e non sa cosa succede.
Noi, cari fratelli e sorelle, dobbiamo dire grazie alla Saggezza divina, perchè attraverso lo Spirito Santo, è venuta a farci vedere cos’è il cielo. Questa è la conoscenza.
Se gli scienziati ci rimproverano che non c’è posto per la fede in Dio nella scuola, perchè la scienza è la misura del mondo moderno, sono dei grandi bugiardi. Sono figli della tenebra. Essi non ascoltano Colui che ha creato la scienza, gli scienziati, Colui che ha la conoscenza. Invece noi abbiamo solo le briciole che ci sono state date dal Signore e ci vantiamo di questo.
Perciò, cari miei fedeli,rivolgiamoci al Signore con tutto il cuore per riacquistare la vista.
La via larga porta alla perdizione. Gesù ha detto di cercare la via stretta della rinuncia, del sacrificio, dove si sente la critica per la propria vita, dove si viene derisi per il fatto di seguire Cristo, come è accaduto a Madre Teresa.
Nel nostro cammino di santità possiamo anche essere derisi e possono anche sparlare di noi, ma sappiamo in Chi abbiamo creduto. Questa è la via.
Perciò adesso concludo dicendo che è in corso questa azione: bisogna zittire l’annuncio, sparlare degli esempi, schiacciare la Verità, deridere la bontà, spegnere la luce, spegnere ogni speranza e accendere la tenebra.
Ma non ce la faranno, perchè Gesù dice: “Io sono la Luce del mondo. Tutti coloro che credono in Me non moriranno e avranno la luce e la vita”.
Noi abbiamo la luce della fede e non possono spegnercela. Non ce la faranno, perchè Gesù è nostra Luce.
Amen.

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

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