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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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martedì 20 ottobre 2015

Omelia della santa Messa italiana Medjugorje, 12/10/2015

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: “Questa generazione è una generazione malvagia. Essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno se non il segno di Giona. Poichè come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’Uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio la regina del sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perchè ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco: qui vi è Uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perchè essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco: qui vi è uno più grande di Giona”.
Parola del Signore

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, vi confesso che quando ho letto queste pagine del Vangelo ho sorriso, perchè ho pensato: Io mi metto dalla parte di coloro che sono venuti qui per cercare un segno? Quale segno ci verrà dato? Quali segni vedremo?
I segni non sono quelli che si possono vedere con le foto, quando si vede una nuvola a forma di angelo o di Maria.
Sorridevo perchè la fantasia di Dio è veramente grande. Ci concede di comprendere in questo luogo il segno per eccellenza, quel segno di cui ognuno di noi ha bisogno. Quel segno che ci cambia la vita per sempre, non quella che ce la cambia solo per un pò. Quel segno che ognuno di noi desidera, ma che non abbiamo il coraggio di chiedere. Sì, il segno che noi riceviamo, che noi abbiamo, è lo stesso segno che hanno ricevuto coloro che attendevano un segno da Gesù, ma ai quali è stato detto che riceveranno solo il segno di Giona: “Il vostro segno sono Io”.
Ecco. Secondo voi, perchè questo continuo insistere di Maria? Tutto ciò noi già lo sappiamo. La preghiera, la Parola di Dio, i Sacramenti…
Ma vi siete mai chiesti perchè tutto questo? Per aprire i cuori, per essere più capaci di avvicinarsi al Signore, per crescere nella santità, per fare la Volontà di Dio, per comprenderla e viverla.
Ma solo questo? Fate attenzione ad una cosa. Se Gesù in carne ed ossa era il segno promesso da Dio attraverso i profeti al Suo popolo, lo stesso segno Gesù si fa presente ancora oggi per noi. E non è solamente l’Eucaristia. Pensateci bene. Il segno che la Madonna ci aiuta a comprendere a vivere e a vedere è il fatto che ognuno di noi porta in sè Gesù Cristo. San Paolo direbbe: “Non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me”.
Noi siamo il Suo Corpo, la Sua presenza. Ecco il segno. Il segno che io devo ricercare è questo. Quando vedrò in me Cristo. E quando i miei fratelli vedranno in me l’agire, la presenza, l’operare del Signore Gesù. Ecco perchè anche a noi è stato dato questo segno: Gesù Cristo.
Quand’è che la mia vita sarà trasformata? Quando Lo accoglierò e non dirò più “Signore, cosa fai Tu di me?” , ma dirò “Signore, cosa sei Tu per me?”. Quando Gli potrò dire: “L’importante per me è che Tu sia nella mia vita”.
Solo allora comprenderemo tutto questo tempo in cui Maria si è fatta nostra consolazione e ci chiede di accogliere Suo Figlio nella nostra vita. Perchè siamo noi questo segno, quando siamo trasformati in Gesù Cristo. Siamo noi.
Perchè facciamo tanta fatica a renderci conto del dono che noi siamo? Del tesoro che portiamo dentro di noi? Della presenza di dio che ci edifica, che ci santifica?
Renderci consapevoli di questo è un segno, perchè tutto cambia, tutto si trasforma. Un segno a cosa serve? Ci indica qualcosa, ci dice qualcosa. Ci mostra, ci rivela qualcosa.
Bene. Il segno che noi contempliamo qui, che noi attendiamo, che chiediamo è quello di saper vedere la realtà che noi siamo. Con la stessa luce, amore, gioia con cui Maria ci guarda e con cui noi guardiamo Lei e a Dio nella speranza e nella fede certa.
Ma chi ha il coraggio di guardarsi in faccia e di sorridersi? Di dirsi: “Mi amo, perchè quello che sono è oggetto dell’Amore di Dio, della Sua gioia”? “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”.
Allora quando sono conscio di tutto questo, accogliendo l’aiuto che Maria ci dona, io mi ritrovo il più grande segno che Dio ha lasciato per ognuno di noi: Suo Figlio. Perchè io sono figlio. E in me cosa vedo? Un povero figlio peccatore? No. Sì, ma non solo questo. In me devo imparare a vedere Gesù Cristo. E’ per questo che Gesù ci ricorda che qualsiasi cosa abbiamo fatto al più piccolo dei nostri fratelli lo abbiamo fatto a Lui. Perchè anche nel nostro prossimo possiamo imparare a vedere non un’opportunità di bene, ma il nostro stesso bene, la nostra stessa vita che è il Signore Gesù.
Allora chiediamo a Maria che ci insegni sempre più a riconoscere in noi non ciò di cui abbiamo bisogno, quello lo sappiamo bene, ma a riconoscere il segno che Dio ha voluto dare ad ognuno: Suo Figlio Gesù. Allora, secondo questo punto di vista, la nostra vita sarà sempre trasformata. La nostra vita sarà una conversione continua. La nostra vita non sarà vissuta per noi stessi, tanto per andare avanti, ma sarà vissuta esclusivamente per Dio. Come per dire: “Se io vivo non è per me stesso, ma per far piacere a Te, Signore”. Perchè? Perchè nonostante tutto, ed è bene ricordarselo, noi siamo la Sua gioia, la Sua felicità, il frutto del Suo Amore.
Se volete vedere l’onnipotenza di Dio e quanto grande è il Suo amore guardatevi allo specchio.

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