Chiara, nata nel 1194 dalla nobile e ricca famiglia degli Offreducci, ha appena dodici anni quando Francesco d'Assisi compie il gesto di spogliarsi di tutti i vestiti per restituirli al padre Bernardone.
Conquistata dall'esempio di Francesco, la giovane Chiara sette anni dopo (la sera delle Palme) fugge da casa per raggiungerlo alla Porziuncola. Il santo le taglia i capelli e le fa indossare il saio francescano, per poi condurla al monastero benedettino di S. Paolo, a Bastia Umbra, dove il padre tenta invano di persuaderla a ritornare a casa.
Si rifugia allora nella Chiesa di San Damiano, in cui fonda l'Ordine femminile delle «povere recluse» (chiamate in seguito Clarisse) di cui è nominata badessa, anche se sarà faticoso farle accettare l'incarico.
A San Damiano Chiara viene raggiunta dalla sorella Agnese; poi dall'altra, Beatrice, e da gruppi di ragazze e donne: saranno presto una cinquantina. Dopo alcuni anni andrà con lei anche sua madre, Ortolana. Chiara però non è fuggita per entrare in una comunità nota e stabilita. Affascinata dalla predicazione e dall'esempio di Francesco, la ragazza vuole dare vita a una famiglia di claustrali radicalmente povere, come singole e come monastero, viventi del loro lavoro e di qualche aiuto dei frati minori, immerse nella preghiera per sé e per gli altri, al servizio di tutti, preoccupate per tutti. Chiamate popolarmen-te "Damianite" e da Francesco "Povere Dame", saranno poi per sempre note come "Clarisse".
Sempre a San Damiano Francesco le detta una prima Regola fondata sulla povertà. Chiara scrive successivamente la Regola definitiva chiedendo ed ottenendo da Gregorio IX il «privilegio della povertà», poi confermato da Innocenzo IV con una solenne bolla del 1253, presentata a Chiara pochi giorni prima della morte.
Per aver contemplato, in una Notte di Natale, sulle pareti della sua cella il presepe e i riti delle funzioni solenni che si svolgevano a Santa Maria degli Angeli, è scelta da Pio XII quale protettrice della televisione.
Erede dello spirito francescano, si preoccupa di diffonderlo, distinguendosi per il culto verso il SS. Sacramento che salva il convento dai Saraceni nel 1243.
O ammirabile Santa Chiara, | di cui vestiste così bene lo spirito Per Cristo nostro Signore. |
Dio si è degnato di operare in noi, non solo dopo la nostra conversione, ma anche mentre eravamo
nella misera vanità del mondo.
(Dal testamento di S.Chiara d'Assisi)
Fonte: IdM
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