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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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venerdì 11 maggio 2012

La liturgia non è un «set»


Un sorriso per la stampa

I fotografi mi detesteranno, ma se fosse per me non guadagnerebbero molto con cresime, comunioni e matrimoni!

La mania delle foto è recente: pur non essendo così vecchio, posso assicurare che le uniche foto che ho della mia prima Comunione e della Cresima sono quelle nel cortile della parrocchia. Nessuno si sognava di fotografare in chiesa.

Oggi invece le esigenze fotografiche pretendono persino di condizionare la liturgia. Come nel caso degli applausi, anche la compulsione fotografica (che assale non di rado anche qualche sacerdote concelebrante) è il frutto di una spettacolarizzazione della liturgia.

La liturgia non è più un evento di grazia da vivere, ma un bel ricordo da fissare, alla stregua di un viaggio, di una laurea, di una vittoria sportiva. L’evento liturgico, al contrario, non si esaurisce nella celebrazione stessa, come gli eventi mondani, ma perdura nella grazia conferita dalla liturgia stessa.

Viene il sospetto (e temo che non sia del tutto infondato) che le nostre liturgie siano non di rado delle mere «location» per servizi fotografici. Si vedono bambini, al momento della cresima, più preoccupati di trovarsi a favore di telecamera, che di ricevere il sigillo dello Spirito. Si vedono spose che non si capisce se stiano rivolgendo la promessa di matrimonio al marito o al fotografo. Persino l’atto più sacro e più intimo, cioè la santa Comunione, diventa oggetto dì riprese.

Se proprio non si riesce a resistere alla compulsione fotografica, è bene chiarire alcune regole di buon senso: i fotografi con devono girare per la chiesa, ma devono avere delle postazioni fisse che non distraggano (le tecnologie di oggi permettono di riprendere un moscerino da 100 m). In alcun modo devono trovarsi nel luogo più sacro della chiesa, cioè il presbiterio. Devono essere usate luci fisse e non flash, che disturbano. Possono effettuare foto solo nei momenti in cui la liturgia prevede un po’ di movimento e non quando ogni piccolo rumore, luce, e spostamento può distrarre dalla preghiera: mai durante la liturgia della Parola, l’omelia e la Preghiera eucaristica.


Fonte: Pubblicato su Bologna 7-Avvenire- del 29 aprile 2012 a firma di Don Riccardo Pane - Cerimoniere Arcivescovile

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