Commento Audio
Fonte: Radio Maria
Affinchè tutti possano leggere i Messaggi della Madonna a Medjugorje.
Carissimi, ecco ciò che Ivan ha comunicato circa l’apparizione da lui avuta stasera, venerdì 17 maggio 2019, alla Croce blu alle ore 22:00. ...
In conformità ai decreti di Urbano VIII e alle direttive del Concilio Vaticano II, l’autore non intende in alcun modo prevenire il giudizio sull’autenticità soprannaturale dei fatti e dei messaggi di cui si fa cenno. Tale giudizio compete alla Chiesa, a cui l’autore si sottomette pienamente. Le parole « apparizioni, miracoli, messaggi » e simili, hanno qui semplice valore di testimonianza humana.
"Cari figli, oggi io e mio Figlio Gesù desideriamo darvi l’ abbondanza della gioia e della pace affinché ciascuno di voi sia gioioso portatore e testimone della pace e della gioia nei luoghi dove vivete. Figlioli siate benedizione e siate pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."
Commento al messaggio del 25 dicembre di Padre Livio di Radio Maria
Vorrei, cari amici, oggi come sempre leggere e commentare il messaggio della Regina della Pace, dato attraverso la veggente Maria Pavlovic’ Lunetti. Il messaggio di Natale non ha parole nuove, anzi riprende tante tematiche di messaggi precedenti; però il significato è ben preciso ed è un significato estremamente confortante, perché la Madonna dice che questo tempo di Natale è il tempo della pace e della gioia.
Non dimenticate che il Vangelo di Luca, raccontando la Natività, abbonda proprio di queste due espressioni: gioia (dei pastori, dei Magi) per la venuta del Salvatore e pace annunciata dagli Angeli in cielo. Quindi la gioia e la pace sono le due caratteristiche del Natale. Gioia e pace sono due nomi che possono avere tanti significati; qui il significato è totale, profondo, radicale perché sono gioia e pace che il mondo non può dare: cioè la gioia di essere amati da Dio, di essere perdonati, la gioia del valore, del significato della bellezza e della grandezza della vita.
È la gioia dell’amore che Dio riversa nei nostri cuori; è anche la gioia dell’amore fraterno tra gli uomini, quell’amore che vediamo rilucere nella Santa Famiglia di Nazareth. La pace: è forse l’esperienza più bella che l’uomo possa fare su questa terra, perché la gioia su questa terra è un po’ instabile, sta molto nel profondo, a livello della coscienza, della psicologia. Siamo molto tribolati.
La pace invece è qualcosa di sperimentabile, perché noi ce ne accorgiamo quando facciamo il bene. È allora che noi sentiamo la pace, perché la coscienza è molto vigile in noi e quando la coscienza è in pace, noi godiamo un anticipo del Paradiso; questa pace non è turbata da nulla, perché, anche se ci sono le incomprensioni, le persecuzioni, i problemi, le difficoltà, se dentro hai la pace, sei tranquillo, perché quello che ti colpisce dall’esterno non tocca quello che hai dentro. Questa gioia e questa pace sono quei doni del Natale di cui la Madonna e suo Figlio Gesù ci vogliono ricolmare in queste feste.
Questo è, a mio parere, il significato del messaggio che oggi, in questo Natale, in questo tempo così tribolato del mondo, della Chiesa, della nostra Italia e forse della nostra vita personale, questo è il messaggio bello e consolante che Gesù e Maria ci vogliono dare: l’abbondanza della gioia e della pace.
Ovviamente cari amici, il problema non è che Dio non dà, Dio dà. Il problema è prendere. Per prendere la gioia e la pace, cari amici, ci vuole il cuore aperto dalla fede, dalla speranza, dalla preghiera, dal pentimento dei peccati, dalla Confessione. E da dove attingiamo la gioia e la pace? In primo luogo dalla preghiera, dai Sacramenti, dalla Confessione e dalla Comunione. Quindi approfittiamo di tutto ciò! A parte il fatto che Dio è sempre disponibile e, come ha detto la Madonna, “il problema non sono le grazie che io vi vorrei dare, il problema è che voi non me le chiedete o comunque non avete la disposizione interiore per prenderle” (nota: Rue du Bac). Allora il primo passo da fare è proprio questo, dire: “Signore, riempi i nostri cuori della tua gioia e della tua pace! Insegnaci ad aprire il cuore per prenderle! Dicci cosa dobbiamo fare!” Noi sappiamo infatti quali sono le indicazioni generali (preghiera, Confessione, Comunione), ma poi ognuno ha quei passi personali che sono ispirati dallo Spirito Santo. Allora cosa devo scegliere, cosa devo decidere per prendere questa gioia e questa pace?
Poi, benché il messaggio sia molto breve, la Madonna, fateci caso, non tralascia mai l’aspetto missionario. Anche nel messaggio del secondo giorno dato alla parrocchia, disse: “Convertitevi voi della parrocchia, perché tutti quelli che vengono qui si convertano anche loro”. Cioè la Madonna vuole convertirci e fare di noi strumenti di conversione, ci dà la gioia e la pace, ma vuole che ognuno di noi sia gioioso portatore e testimone della pace e della gioia. Queste espressioni che abbiamo trovato tante volte da parte di Maria Santissima (portatori della pace, testimoni della gioia, apostoli dell’amore, mani gioiosamente tese) sono tutte le espressioni missionarie della Madonna.
Quindi Dio dà a noi la Sua pace e la Sua gioia per riempirci il cuore di queste, e noi dobbiamo emanare, diffondere, irradiare pace e gioia. Dove dobbiamo andare per irradiarle? La Madonna non ci dice: “Prendete l’aereo e andate chissà dove…” ma dice “nei luoghi dove vivete”. E dove viviamo? Innanzitutto nella famiglia, che è il luogo dove dobbiamo diffondere la pace e la gioia. Poi i luoghi di lavoro, i luoghi di studio. Alcuni dicono: “Io sono il solo che crede nella mia classe”, oppure dicono: “Il mio posto di lavoro è un groviglio di vipere e tutti sono d’accordo nel dare addosso al cattolico!” La Madonna ha la sua strategia, Lei mette il diserbante là dove ci sono le erbacce. Noi siamo quel diserbante che la Madonna colloca nei punti strategici. Così come il sale è un diserbante perché dove è messo non cresce niente. E noi dobbiamo essere il sale della terra. Quindi non lamentiamoci, cari amici, se nella famiglia siamo soltanto noi; noi siamo quel diserbante, quel sale, quel lievito, quella luce che dobbiamo fare su un mondo di tenebre, menzogne e morte come ha detto la Madonna, Nostra Signora mette proprio lì la luce, l’amore, la gioia, la pace, dove c’è il mondo nella sua spietatezza, nella sua mancanza di misericordia, nelle sue invidie, gelosie e tutte le peggiori cose.
E poi dappertutto anche nella strada, al bar, nei luoghi di divertimento portiamo la santità di Dio, la sua Luce, la sua Bontà e Misericordia, la buona parola in questo mondo di cattive parole dove ci si azzanna a vicenda!
La Madonna è qui per questo: per animare i portatori della gioia e della pace. Inoltre non solo dobbiamo portare gioia e pace, ma essere noi la benedizione e pace dove ci troviamo!
Questo è un bellissimo programma di vita, è la rivoluzione cristiana, questa è la trasformazione del mondo. Ci sono gli uomini così, il mondo va avanti perché ci sono tantissime persone ignote al mondo, magari disprezzate dal mondo, che sono, là dove si trovano, benedizione e pace e sono quei diserbanti che impediscono alle male erbe di prendere il sopravvento, sono quelle luci che impediscono alle tenebre di prendere possesso del mondo.
Come sapete, il veggente Jakov ha l’apparizione una volta l’anno, il giorno di Natale, dal 1998. E anche questo Natale la Madonna gli è apparsa e gli ha spiegato i 10 segreti e poi ha chiuso dicendo: “Pregate, pregate, pregate!” Vorrei ricordare che anche nelle apparizioni annuali ad Ivanka la Madonna ha rispiegato i 10 segreti. Evidentemente c’è una rivelazione progressiva per quanto riguarda questo argomento. Le mie osservazioni in proposito sono molto semplici e sono queste: che ad alcuni veggenti (Mirjana, Ivanka e Jakov) la Madonna spiega i dieci segreti progressivamente. Ad Ivanka per esempio ha spiegato dal 4° al 10° segreto e adesso ritorna daccapo. Alcuni dei veggenti conoscono poco dei segreti, per esempio Marja a cui ho fatto qualche domanda il giorno di Natale, ha detto che lei non ne conosce la data, mentre Vicka e Mirjana la conoscono.
La prima osservazione da fare perciò è che la rivelazione dei segreti è in atto; ci sono approfondimenti anche perché i veggenti hanno una comprensione progressiva in base a ciò che la Madonna rivela loro. Seconda osservazione: la rivelazione dei segreti riguarda tutti e sei i veggenti e le spiegazioni sono date a tutti e sei. Vicka mi ha detto più di una volta che tutti avranno un ruolo nel tempo dei segreti. Sarebbe riduttivo quindi indicare in Mirjana la figura unica, anche se lei certamente ha una missione rilevante che è quella di rivelarli mediante un sacerdote da lei scelto, Padre Petar Ljubcic’. Inoltre la tematica dei 10 segreti è iniziata fin dal primo anno e da allora è sempre stata una tematica viva e non si è sovrapposta più tardi. La Madonna non se ne è dimenticata e la tiene sempre viva dopo averla rivelata man mano; ai tre che ancora non ce l’hanno verrà dato il 10° segreto e a quelli che già ce l’hanno i segreti vengono approfonditi.
La tematica dei dieci segreti quindi non è marginale o esterna, ma portante delle apparizioni, perché è il punto di arrivo delle Apparizioni. Infatti Vicka due o tre anni fa mi ha detto: “Per quanto riguarda le apparizioni di Medjugorje siamo ancora agli inizi”. I motivi infatti per cui la Madonna è qui da così tanto tempo è che noi stiamo attraversando un tempo che Lei ha racchiuso appunto nei dieci segreti, tempo di grande prova per il mondo e per la Chiesa. Noi possiamo dire con le parole di Papa Giovanni Paolo II che “il mondo è a rischio di autodistruzione” e con Papa Benedetto XVI° (discorso alla Curia Romana) che “il mondo è in pericolo, è in una fase di disfacimento morale che preannuncia sconvolgimenti paragonabili al crollo dell’Impero Romano”. Questo perché sono venute meno le basi morali del Cristianesimo.
Il mondo è in pericolo e la Madonna è qui per questo passaggio, perché vuole costruire con noi “il mondo nuovo della pace, un tempo di primavera”.
Quindi i dieci segreti sono il punto di arrivo delle apparizioni di Medjugorje.
Io sono molto contento che ci sia una commissione internazionale presieduta dal Cardinale Ruini, che è una mente certamente nobile, con personalità di grandissimo rilievo, e sono convinto che nella commissione ci siano persone capaci di capire quello che noi diciamo da anni: che la Madonna è qui per così tanto tempo, perché è in ballo il futuro del mondo, per giocare la partita decisiva con satana, satana vuole distruggere il mondo, la Madonna è qui per salvarlo, e lo salverà.
Il Papa questo l’ha già capito, perché sa che c’è la possibilità che il mondo soccomba all’attacco del maligno e Lui ha questa consapevolezza. Questo è confortante; noi siamo dunque portatori della pace e della gioia in questo periodo di tenebra.
Coraggio, cari amici, facciamo con Maria questa santa battaglia prima di tutto con la nostra vita e a Medjugorje, oasi di pace, veramente ci si prepara per i grandi combattimenti quotidiani!
Guy Murphy, ingegnere chimico quarantanovenne di Chicago, USA che negli ultimi quindici anni si è dedicato a guidare pellegrini a Medjugorje ed in altri santuari, all’inizio del Novembre di quest’anno è stato di nuovo qui. Guy dice: “La maggior parte di miracoli e conversioni avviene qui rispetto a tutti gli altri santuari, cosa che è veramente una benedizione per tutti. Medjugorje è per tutti noi, provenienti da tutto il mondo, una casa. Non ho sempre sentito così Medjugorje, tuttavia oggi sono molto felice di poter essere qui, grato alla Madonna per le sue parole di incoraggiamento con cui ci invita”.
La mia conversione è avvenuta nel 1989. Qualcuno mi parlò di Medjugorje ed avevo sentito parlare anche dei segni e di varie cose legate alla fede. Mi dissi che dovevo sincerarmene. Quando decisi di venire a Medjugorje, capii di dover leggere alquanto sulla mia fede cattolica romana. Quando cominciai a leggere rimasi sorpreso che, nonostante il fatto di aver frequentato per otto anni una scuola elementare cattolica, per quattro anni una scuola media cattolica e di aver addirittura frequentato per due anni una università cattolica prima di iniziare a studiare come ingegnere chimico, non ero in grado di dire neppure una parola coerente sulla mia fede. Compresi che dovevo ascoltare attentamente ciò che il sacerdote diceva in Chiesa, ma non ero ancora in grado di capire nulla. Ciò mi portò a capire che dovevo finalmente leggere la Bibbia ed il primo racconto della Bibbia mi lasciò una forte impressione: la Bibbia ci da indicazioni su come scoprire, cioè riconoscere l’albero della vita. Questo mi spronò a proseguire. La conclusione del Libro dell’Apocalisse parla di una grande lotta che avviene, vengono presentate delle persone che mangiano il frutto dell’albero della vita e nasce la pace. Ancora una indicazione di strada. Finii di leggere la Bibbia, ma non potevo dire nulla sulla mia fede cattolica.
Alcuni insegnanti ci avevano detto che la parte sinistra del cervello è per i matematici e gli scienziati, mentre la destra per le arti liberali, così pensai che probabilmente la fede fosse nella parte destra del cervello e che questo non avrei mai potuto comprenderlo. Allora dissi che mi ero approcciato a Medjugorje in modo sbagliato – non potevo avvicinarmi ad esso né da un punto di vista di fede, né da un punto di vista scientifico -. Desistetti da quei miei dubbi e decisi di venire a Medjugorje con un gruppo di pellegrini.
Sull’aereo alcune persone mi parlarono del miracolo del sole a Medjugorje e mi spiegarono che il sole in qualche modo danzava, ruotava. Dal momento che si trattava di brave persone, credetti loro. Pensavo: “Quelle persone del Terzo Mondo non hanno una tecnologia dei laser sviluppata e cose del genere, sicuramente dicono la verità”. Quando arrivai a Medjugorje, esaminai per quale via giungesse la corrente e pensai quale potesse essere un luogo da cui fosse possibile utilizzare il laser. Mentre i miei compagni di viaggio cercavano il miracolo del sole, io cercavo dove potevano essere stati collocati dei laser. Pensavo: “Ora vi ho colto in fallo, pensavate di ingannarmi!”. Ma né il primo né il secondo giorno avvenne il miracolo. Pensavo: “Che peccato, non vedrò il miracolo”. Allora salii sul Križevac e lì feci per la prima volta una preghiera, era rivolta alla Madre Celeste. Avevo la mia posizione. Pensavo: “Pregherò Dio, cosa è per me la Madonna?” e pensavo che il Rosario fosse una preghiera per vecchiette. Mi dissi: “Cosa succede a noi ingegneri, anche noi abbiamo bisogno della preghiera”. Poi sentii che i veggenti descrivevano la Madonna come una meravigliosa diciottenne dai lunghi capelli, dagli occhi azzurri, dalla voce meravigliosa. Mi provoca vergogna oggi anche dire come sono stato arrogante verso di Lei. La mia prima preghiera rivolta alla Madonna è stata: “Hei, Madonna, sono io, Guy da Chichago! Mettimi alla prova nel miglior modo possibile e poi io metterò alla prova te. Se vincerai tu, farò tutto quello che dici, ma se vincerò io vieterò Medjugorje”. Pensavo che i messaggi fossero veri, ma ero ancora confuso dagli interrogativi di fede. Sollevai il Rosario e pensai: “Cosa è tanto essenziale in quest’arma ridicola”. Ma, e questa fu la prima cosa interessante che avvenne, qualcosa non mi permetteva di dirlo a parole. Sentivo che la sfida era stata accettata.
Il giorno seguente, 8 Dicembre, andando in Chiesa alla Messa in inglese, abbiamo visto il miracolo del sole. Guardavo e mi dicevo che doveva esistere una spiegazione logica per questo; rovistavo a terra cercando i fili elettrici che provocavano la danza del sole, pensando che si trattasse solo di un gioco di laser. Mi avvicinai al mio gruppo e misi gli occhiali. Erano le 13:00 e non potevo guardare. Ciò per me era enigmatico, perché sapevo dalle leggi della fisica che non esiste nulla che possa arrestare i raggi del sole perché non ti brucino gli occhi se guardi al sole direttamente. Poi ho pensato di essere l’unico a guardare il sole, che di sicuro gli altri tenevano gli occhi chiusi. Andai davanti a loro e li guardai negli occhi. I loro occhi erano spalancati. Ho pensato ci fosse qualcosa che bloccava i raggi solari perché non giungessero ai loro occhi. Guardai verso il sole e mi abbagliò di nuovo. E ogni volta che riprovavo a guardare al sole, esso mi abbagliava. Ero confuso. Dopo la Messa andai verso il Križevac. Ripetevo continuamente il mio nome e indirizzo, perché ero così confuso. Conclusi che i miei compagni di viaggio sarebbero diventati ciechi perché avevano guardato a lungo il sole. Pensai che anche io avrei dovuto essere cieco tenendo conto di quanto avevo guardato il sole. Caddi in un avvallamento lungo la strada. Mi prese uno svenimento e, logicamente, pensai di essere diventato cieco. I miei parenti ed amici avevano cercato di distogliermi dal viaggio a Medjugorje, e ora – pensavo – quando tornerò a casa e mi chiederanno com’è andata, io dovrò dire loro di essere cieco. Ero arrabbiato perché pensavo che dovevo sapere che non si deve guardare al sole. Andai verso la Collina delle apparizioni, ma la vista ancora non ritornava. Cominciai ad aver paura e pregai Dio di ridarmi la vista ed io avrei fatto tutto ciò che mi avesse chiesto. Riflettevo su ciò che era accaduto davanti alla Chiesa e nel mio cuore cominciò ad accadere qualcosa di strano: sentivo che nel profondo del cuore la Madonna mi chiedeva se avessi bisogno di aiuto. Dissi: “Sì, certamente”. In quel momento ho sentito qualcosa come un bacio sul mio capo. Se guardate al sole, non solo i vostri occhi diverranno ciechi, ma sentirete anche un dolore sopra il naso. E quel dolore era così forte, sentivo un dolore come se qualcuno mi avesse colpito alla testa con una palla da baseball. Ma quando sentii quel bacio, ho avvertito un rilassamento. In un momento mi tornò la vista e, felicissimo, corsi giù dalla Collina delle apparizioni.
Tornando a casa, Guy ha sentito di dover condividere la sua esperienza con gli amici ingegneri ed ha scritto una lettera in cui ha parlato di tutto quello che ha vissuto.
Capii che dovevo iniziare a vivere i messaggi della Madonna. Il problema stava nel fatto che assolutamente non dubitavo che Medjugorje fosse vera, ma ero ancora convinto che il Rosario fosse una preghiera per vecchiette. Mentre pregavo il Rosario mi disturbava la ripetizione delle preghiere. Quindi, quando dicevo le parole: “Ave Maria, piena di grazia…”, sentivo che ciò era un’offesa alla mia intelligenza. Pregando si ripeteva quella esperienza del sentimento di completa umiliazione provato quando i miei occhi erano stati accecati dal sole. Finalmente compresi: quello era stato fatto dal cielo. Al ritorno da Medjugorje ero cosciente, avevo capito che andando sul Križevac non dovevo disquisire con la Madonna ed, in secondo luogo, avevo compreso ciò che la veggente Vicka aveva condiviso con noi: anche se non la pensiamo così, Gesù e Maria sono molto vicini a ciascuno di noi. Quando tornai da Medjugorje questo era per me così evidente, ma non accettavo ancora il Rosario. Dopo tre mesi forse riuscii a dire una decina del Rosario come una vera preghiera, ma poi vissi ancora quell’esperienza di umiliazione e invocai la Madonna sperando che mi fosse vicina. Come se si fosse accesa una luce, mi ricordai che la veggente aveva definito il Rosario “arma”. E mentre tenevo in mano la Croce e il Rosario, dissi: “Ciò che mi hai fatto a Medjugorje è umiltà”. Dissi: “O Dio, mi hai colpito alla testa, come Davide ha colpito Golia”. Mentre guardavo il Rosario, l’ho visto come la fionda di Davide e mi sono reso conto che quei cinque sassi che Davide prese dal ruscello sono in realtà le cinque decine del Rosario della Madonna, il che significa che il Rosario è una vera arma. Allora ho pensato che sapevo tre cose della mia fede. Durante tutto il processo della mia conversione, prima di venire a Medjugorje, avevo pensato di essere una brava persona e che, se fossi morto, sarei andato in Paradiso. Ma la verità è che a Medjugorje, per la prima volta dopo dieci anni, sono andato a confessarmi, la mia anima era stata, quindi, per dieci anni in stato di peccato mortale. Durante la conversione ho capito che molte cose che facevo prima erano peccaminose, ero dalla parte sbagliata. Mi sono reso conto che la Madonna è buona e che opera con i suoi figli, Le sono grato per questo. Mi ci sono voluti alcuni anni per accettare che il Rosario è una vera arma.
Nel secondo pellegrinaggio a Medjugorje venne con me un altro ingegnere, mio amico. Entrambi sperimentammo il miracolo del sole. Sembrava come un offuscamento del sole, ma esso pareva come una ostia bianca. E perché ho una considerazione infinita per questo fatto? Mentre mi istruisco sulla fede, ascolto i messaggi che la Madonna dà attraverso i veggenti. La Madonna ha detto: “La Santa Messa è il momento più santo”, in quel momento Gesù vivo viene in mezzo a noi e noi Lo accogliamo nei nostri cuori. Anche se avevo frequentato scuole cattoliche, non avevo mai sentito questo prima. Pensavo: “E’ un simbolo, un qualche segno?”. Questo per me era un enigma e, in qualche modo, un’offesa perché gli ingegneri devono fare qualcosa, devono porre l’equilibrio tra massa e calore. Compresi che qualcosa di molto più forte entrava nella mia vita, Dio stesso, non ne avevo idea. Pensai come potevo essere stato così sciocco da non averlo capito prima. Iniziai a leggere riguardo alla Santa Eucaristia e solo allora capii che questo è ciò che insegna la Chiesa Cattolica, che nell’Ostia c’è Gesù vivo. Per questo ora, quando sono a Medjugorje e vedo l’Ostia, comprendo che Dio è nell’Ostia, che è molto più forte del sole stesso.
Il mio amico ed io tornammo nella nostra camera e lui cominciò a camminare su e giù. Diceva, deluso, che non avevamo visto un miracolo. Diceva: “Quando siamo a casa non guardiamo al sole, ma ciò che è avvenuto qui è accaduto perché i nostri occhi si sono abituati alla luce”. Erano le 18:40, ora dell’apparizione della Madonna, e lui diceva: “Il sole aveva già iniziato a tramontare e per questo sembrava un’ostia” e ripeteva che doveva vederlo durante il giorno. Diceva: “Diventerò prima cieco piuttosto che credere”. Il giorno seguente andammo in Chiesa, era l’ora dell’apparizione. Il mio amico mi disse: “Andiamo a vedere questo miracolo del sole”. Gli risposi che andasse lui, ma che io avrei pregato. Quando uscii dalla Chiesa, lo trovai chino accanto ad una panca con una mano sugli occhi. Alla domanda su come si sentisse, rispose che credeva e che tutti avevano visto quel miracolo. Il sole lo aveva abbagliato.
Quando tornammo a casa, ebbi un rinnovato stimolo a credere che attraverso la Madonna andiamo a Dio e che la Madonna è Colei che ci trasmette il messaggio di Dio ed è nostra Madre che viene ad aiutarci. Mi ponevo la domanda: “Madonna, che ne è dell’albero della vita?”. Nel profondo del cuore sentivo che la risposta per me era sempre: “Prega”. La risposta non mi piaceva, ma iniziai a pregare i Misteri Gaudiosi. Il primo Mistero Gaudioso andò bene, ma durante il secondo – la Madonna visita Elisabetta – cercai di meditare immaginando di essere con la Madonna durante quella visita e di pensare all’albero della vita. Pensavo a cosa mi sfuggiva, a quale fosse la particolarità di tutto questo, a quale fosse il frutto di cui si trattava. Era probabilmente un qualche frutto particolare. Ritornò il Mistero del Rosario ed Elisabetta che diceva: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!” Madre di Dio, tu sei quell’albero della vita. Ed il frutto, che dobbiamo mangiare per vivere in eterno, è Gesù Cristo. Allora pensai a questo mistero di Dio – la mia conversione. E dopo 21 anni, la Madonna lavora ancora con difficoltà con me. Anche se cerco di essere un suo buon collaboratore, sento che ho ancora molte cadute. Venendo a Medjugorje riceviamo così tante grazie da Dio. Spero che la Madonna resterà ancora a lungo con noi, perché ci sono molte persone che hanno bisogno di aiuto, come me. Ciò che mi rallegra di più è l’amore che sperimentiamo e riceviamo da Gesù e dalla Madre Maria. Attraverso l’unità nella preghiera sentiamo l’amore e la pace che vengono da Gesù. La scuola semplice qui è: preghiera, digiuno, Confessione, lettura della Sacra Scrittura.