sabato 30 maggio 2015
Apparizione straordinaria ad Ivan del 29 maggio 2015 sul Podbrdo alle ore 22:00
Commento di Padre Livio al messaggio del 25 maggio 2015
Fonte: “Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it “
giovedì 28 maggio 2015
Apparizione straordinaria a Ivan, Venerdi alle ore 22.00 sul Podbrdo
Domani, venerdì 29 maggio 2015, Ivan avrà una apparizione straordinaria sul Podbrdo alle ore 22:00
Marija Pavlovic comunica a Radio Maria il Messaggio del 25 maggio 2015
La veggente Marija Pavlovic Lunetti a Radio Maria:
"Cari figli! Anche oggi sono con voi e con gioia vi invito tutti: pregate e credete nella forza della preghiera. Aprite i vostri cuori, figlioli, affinché Dio vi colmi con il suo amore e voi sarete gioia per gli altri. La vostra testimonianza sarà forte e tutto ciò che fate sarà intrecciato della tenerezza di Dio. Io sono con voi e prego per voi e per la vostra conversione fino a quando non metterete Dio al primo posto. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
P. Livio: La Madonna ha detto una volta a Medjugorje che il suo messaggio più importante è quello della conversione, però in realtà in tutti i messaggi invita alla preghiera; forse è la preghiera il messaggio più importante o c’è qualche intima unione fra la preghiera e la conversione?
Marija: Io penso che uno che prega, migliora. Ciò significa che si converte, perché la preghiera è il mezzo per avvicinarci a Dio. Per questo Lei dice: “Pregate e credete nella forza della preghiera”. Quando preghiamo, la forza della preghiera cambia il nostro cuore, perché pregando si impara a pregare. Dobbiamo pregare molto e bene fino a poter dire che abbiamo cominciato a pregare con il cuore.
P. Livio: A tanta gente, che dopo la Cresima, si è allontanata da Dio e non ha quasi più pregato, che suggerimento daresti per incominciare a pregare?
Marija: Io credo che devono incontrare Dio. Per questo la Madonna ha detto che noi dobbiamo diventare testimoni e dice: “La vostra testimonianza sarà forte e tutto ciò che fate sarà intrecciato dalla tenerezza di Dio”. Io credo profondamente che uno si può avvicinare a Dio anche dopo tanti anni. Vedo qui a Medjugorje che vengono in pellegrinaggio molti su invito di un amico, di un parroco o l’invito di una madre, di un padre; o vanno ad un incontro grazie alla testimonianza di qualcuno. Per questo la Madonna dice: “Dovete essere le mie mani allungate, dovete essere la preghiera per gli altri, per quelli che non credono, non pregano, sono lontani da Dio”. Tante volte la Madonna ha chiesto di pregare per quelli che non credono, non pregano e non amano. Qualche giorno fa una persona mi diceva che nella sua grande famiglia, quando arrivano in casa gli amici dei figli, c’è sempre baraonda, ma dopo un po’ i discorsi finiscono sulla preghiera e su Dio. Perché se noi amiamo Dio sopra ogni cosa, parliamo di Lui. Se uno è innamorato della sua ragazza, parlerà di lei. Così anche noi, se Dio ci interessa più di ogni cosa, parleremo di Lui.
P. Livio: Io ho girato tanti Santuari, ma quando arrivi a Medjugorje, vieni coinvolto dalla preghiera…
Marija: E’ vero. Io credo che non c’è un posto così bello come qui a Medjugorje. Per esempio quando si fa l’adorazione, senti la presenza di Dio in un modo così forte… Anche oggi, giorno dopo Pentecoste, lo Spirito Santo è presente. Anche quando arrivano persone che sono pagane, lontane dalla fede, dicono: “Io sento qui una positività”. Perché un pagano non conosce lo Spirito Santo, ma sente questa positività. Io credo che noi, con la nostra vita e la nostra testimonianza, emaniamo Dio. Ma se non preghiamo, perdiamo Dio, diventiamo imbruttiti. Mentre diciamo: “Guarda come è bello costui perché prega”. Anche il nostro cuore, quando siamo con Dio, diventa più bello. Una volta abbiamo chiesto alla Madonna perchè era così bella e Lei ha detto: “Io sono bella perché amo”. Se noi amiamo Dio e la Madonna diventiamo belli, anche fisicamente...
La Madonna ci chiede sempre di più la preghiera. Lei dice: “Pregate affinchè la vostra vita diventi preghiera”. Come pregare? Rosario, varie devozioni, la coroncina della Divina Misericordia alle 15 del pomeriggio, le novene… A me hanno tanto aiutato le preghiere a Santa Brigida; anche la preghiera del pellegrino russo, ripetuta continuamente. Tutto aiuta. Tutto ci unisce sempre più a Gesù e alla Madonna. Come tante mamme, anch’io entrando in auto con i figli, comincio a fare una preghierina. Un domani nostro figlio lo ripeterà ai suoi figli. Anch’io ho ricevuto questa tradizione, da quando ero piccola, dalla mia mamma e anche dalla suora che ci diceva: “Quando entri in chiesa, ci si inginocchia e si dice la preghiera davanti al Santissimo”. La dico sempre anche oggi. Questo devono fare le mamme, i papà, i nonni… E non come fanno alcuni che non battezzano i figli e dicono che sceglieranno loro da grandi. No! Noi dobbiamo trasmettere quello che abbiamo ricevuto. Poi, se i nostri figli si perdono, ci penserà Dio, ma anche noi con la nostra testimonianza.
P. Livio: Visto che abbiamo appena vissuto la Pentecoste noi abbiamo anche un maestro interiore, lo Spirito Santo ci ispira e ci insegna a pregare.
Marija: Esattamente. Noi a volte andiamo in una chiesa vuota e sentiamo la presenza di Dio come una chiamata. Come diceva anche Padre Jozo ai pellegrini: “Voi siete a Medjugorje perché siete stati chiamati”. Io credo profondamente che tante persone che sono venute qui è perché le ha chiamate la Madonna, ma nello stesso momento hanno capito che non era una esperienza da tenere solo per sé. Tutti quelli che sono venuti, già nei primi anni a Medjugorje, tutti sono tornati alle proprie case e hanno testimoniato. Vuol dire che hanno sentito la presenza di Dio e della Madonna e hanno sentito il bisogno di trasmettere questa presenza. Noi cattolici, che sentiamo la presenza di Dio nell’Eucarestia, la dobbiamo trasmettere.
P. Livio: Mi ha colpito questa espressione: “Pregate e credete nella forza della preghiera”, perché noi non crediamo nella forza della preghiera e non crediamo che la preghiera ci rende forti, pensiamo che sia inutile.
Marija: Noi tante volte facciamo una preghiera distratta, a volte ci addormentiamo pregando, ma la Madonna non ha mai rimproverato per questo. Ricordo che nei primi anni avevo il rimorso di coscienza se non avevo finito il Rosario; oggi invece mi addormento dicendo il Rosario e dico al mio Angelo custode che, dove non arrivo io, arrivi lui. Ma io cerco di fare il possibile, metto la mia buona volontà. E’ bello avere questo rapporto confidente con l’Angelo custode, che diventa un concreto compagno della nostra vita.
P. Livio: La Madonna ha detto: “Anche oggi sono con voi”. Tra un mese saranno 34 anni! Dureranno ancora tanto queste apparizioni quotidiane?
Marija: Non lo sappiamo. La Madonna dice: “Anche oggi sono con voi e con gioia vi invito”. La Madonna non ha perso la gioia, non ha perso la speranza, non è stanca e questo mi dà una gioia immensa e penso che noi siamo poveri peccatori, ma cerchiamo il bene con tutte le nostre forze, anche se poi crolliamo e ci troviamo in questo mondo a volte così crudele, senza Dio. La Madonna dice: “Mettete Dio al primo posto!” …
... Si, oggi facciamo gli auguri al veggente Ivan che compie 50 anni. Diventiamo più vecchi per la terra, ma più giovani per il Paradiso. Anche oggi, appena finita l’apparizione, sentivo una gran voglia di Paradiso. Volevo aggrapparmi alla Madonna e dirLe di portarmi via con Lei; perché stando con la Madonna si dimenticano tutti i problemi, le difficoltà… e l’unico desiderio che hai nel cuore è il Paradiso. Invece la Madonna mi ha lasciato ancora qua, purtroppo. Tra poco salgo sulla Collina e vi porto tutti spiritualmente là dove la Madonna ha scelto di apparire, in mezzo a quei rovi, a quelle pietre, dove c’è una speciale positività, una grazia.
<<< >>>
Marija ha quindi pregato il “Magnificat” e il Gloria.
... e Padre Livio ha concluso con la benedizione.
Marija e P. Livio
Fonte: Medjugorje Oggi
Messaggio a Marija del 25 maggio 2015
"Cari figli! Anche oggi sono con voi e con gioia vi invito tutti: pregate e credete nella forza della preghiera. Aprite i vostri cuori, figlioli, affinché Dio vi colmi con il suo amore e voi sarete gioia per gli altri. La vostra testimonianza sarà forte e tutto ciò che fate sarà intrecciato della tenerezza di Dio. Io sono con voi e prego per voi e per la vostra conversione fino a quando non metterete Dio al primo posto. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
domenica 17 maggio 2015
«La Messa è finita» (card. Giacomo Lercaro)
«La Messa è finita»
Il diacono, o in assenza il celebrante stesso, congeda i fedeli: «La Messa è finita: andate in pace!».
Certo si può ora andare in pace: con la Parola e la presenza di Dio in noi, tutto è illuminato: anche la croce, anche il dolore, anche le difficoltà della vita, anche i problemi quotidianamente la assillano, anche la cattiveria o la meschinità dell’avversario:
«A chi ama Dio — ha scritto san Paolo — tutto torna a vantaggio!».
Perciò l’assemblea risponde: «Rendiamo grazie a Dio!».
§ La celebrazione è finita ma continua nella vita
La Messa è finita, si esce dalla chiesa; ma non come si è entrati: il contatto col Signore, con la sua Parola illuminante, la sua realtà viva nella Eucaristia ci ha cambiato; anche la constatazione della nostra miseria spirituale nella luce di Dio ha reso sì più umili, ma non ci ha disanimati; usciamo dalla santa Assemblea con una carica nuova: di bontà, di coraggio, generosità.
Dopo aver scambiato coi fratelli sul sagrato un saluto, imbocchiamo la strada di casa nostra, quella strada che ci assorbe nei suoi rumori, ci stordisce col suo traffico incalzante...
In un primo momento un senso di tristezza ci prende, quasi un’irritazione contro questo molteplice attentato alla nostra pace interiore; ma la forza di Dio che è in noi supera una reazione che minaccerebbe di essere egoistica e, pur nel trambusto, ci distendiamo ad un senso di superiore cordialità, ad un abbraccio fraterno, ad un’apertura spirituale a tutte le realtà buone che si nascondono in quel groviglio, a tutti i fratelli che ci passano a fianco sul marciapiede ingombro e nelle macchine rombanti...
È quello il nostro mondo, il mondo in cui il Signore ci ha posto a vivere; avvertiamo di non condividerne lo spirito terrenistico, ma sentiamo di doverne essere luce, sale, lievito... E, quindi, di doverlo amare, per portarvi Cristo e la sua redenzione.
§ La testimonianza della vita attua la Messa
Ed eccoci alla porta di casa nostra.
Poche metri cubi, forse, questo nostro modesto appartamento: ma quanto prezioso per il nostro spirito!
E il santuario della nostra famiglia: qui la Messa continueremo a viverla insieme, qui approfondiremo nella lettura familiare la Parola di Dio e la commenteremo nel comportamento reciproco; qui pregheremo insieme, adulti e bimbi; qui, intorno alla tavola, spezzeremo in comune un pane, che non è quello dell’Eucaristia, ma è ancora pane dell’amore che si dona; qui, infatti, al di sopra di tutte le tentazioni dell’egoismo, di tutte le possibili differenze di temperamento, di gusti, qui ci ameremo fino al sacrificio.
La Messa non è finita...: per il cristiano vigile non finisce mai!
mercoledì 13 maggio 2015
Madonna di Fatima
LE APPARIZIONI DELLA VERGINE A FATIMA
Fatima è un villaggio situato al centro del Portogallo, a circa 125 km a nord di Lisbona. Gli avvenimenti narrati non si svolgono nel paese suddetto, ma nelle immediate vicinanze, in una località denominata Cova da Iria.
Il 13 maggio 1917 Maria SS. appare presentandosi come Madonna del santo Rosario e come Cuore Immacolato di Maria, a tre ragazzini: Lucia dos Santos, Francesco e Giacinta Marto, rispettivamente di dieci, nove e sette anni. Le loro famiglie, dedite al lavoro dei campi, sono umili ma non miserabili. La Madonna appare complessivamente sei volte fino a ottobre e sempre alla stessa data: il 13 di ogni mese. Prima di queste apparizioni, i ragazzi avevano già ricevuto apparizioni preparatorie da parte di un Angelo. Essi vedranno poi, oltre alla Madonna, anche altre presenze celesti e una visione dell'Inferno. I veggenti ricevono da Maria SS. messaggi e "segreti" d'importanza mondiale. La Vergine chiede preghiere e penitenza per la conversione dei peccatori e in particolare per la Russia. Il suo messaggio fu di grande attualità e strettamente connesso agli eventi storici e politici del tempo e le sue profezie, una a una, si realizzarono. Queste apparizioni hanno dato impulso a un grande movimento spirituale da parte di masse di fedeli sempre più numerosi. Una grande impressione suscita il grandioso miracolo dell'eclissi solare, vista il 13 ottobre da molte persone. Dopo un approfondito esame da parte del vescovo J. Correia de Silvà, il 13 ottobre 1930 le apparizioni di Fatima vengono riconosciute come autentico fenomeno soprannaturale.
Nel corso degli anni successivi alle apparizioni sono stati costruiti una basilica e alcuni conventi. Fatima è divenuta uno dei più famosi e importanti santuari del mondo. Suor Lucia del Cuore Immacolato di Maria scrisse I Ricordi (tra il 1935 e il 1941), che uniti ai voluminosi protocolli delle inchieste ecclesiastiche e degli interrogatori ai piccoli veggenti formano una testimonianza voluminosa e dettagliata degli avvenimenti. Nel 1991 si calcola che fossero presenti a Fatima circa due milioni di pellegrini.
Apparizioni preliminari prima del 1917- Lucia nasce il 30 marzo 1907, è la più piccola dei sette figli di Maria Rosa e di Antonio. A sei anni fa la prima comunione e depone simbolicamente il suo cuoricino nelle mani di Maria dinanzi a una statua della SS. Vergine. Questo gesto lo ripete più volte spontaneamente e con sincera letizia alcuni giorni prima di ricevere il SS. Sacramento. La fanciulla riceve anche la sensazione di vedere l'immagine della Madonna sorriderle, come se avesse accettato la sua devozione. Lucia percepisce una gioia mai conosciuta fino a quel momento. Il sacramento dell'Eucaristia rinforza in lei quest'esperienza di piena letizia interiore e si sente legata anche a Gesù Cristo. Nell'anno 1915 Lucia, aiutata da tre amiche, porta al pascolo il gregge della famiglia sul Monte Cabaco. Un giorno, le quattro amiche iniziano a recitare il Rosario; appena iniziate le preghiere vedono improvvisamente sugli alberi una figura di luce chiarissima librarsi nell'aria. Al termine della preghiera la figura scompare. Lucia e le sue amiche notano, per due volte, nei giorni successivi la stessa presenza. I genitori richiamano le loro bambine. Lucia si separa dalle sue compagne e si occupa del gregge con Giacinta e Francesco ai piedi del Monte Cabaco. Un pomeriggio i ragazzi vedono distintamente la figura bianca e trasparente andare loro incontro. Era quella di un Angelo. Il cherubino appare da quel momento tre volte per prepararli a ricevere la visita della Vergine. La creatura celeste si autodefinisce «Angelo della pace» e «Angelo del Portogallo». Egli assume l'aspetto di un giovane di 14-15 anni e dice ai ragazzi: «Non abbiate paura sono l'Angelo della pace, pregate con me! ». Nella prima apparizione comunica loro lo spirito di riparazione, insegnando una bella preghiera: «Mio Dio, io credo, spero e vi amo. Vi domando perdono per quelli che non credono, non sperano e non vi amano». L'Angelo, nel recitare la preghiera, si genuflette rivolgendo il capo verso il terreno. Alla fine si rialza e dice: «Così dovete pregare. Il Cuore di Gesù e Maria si apriranno alle vostre preghiere». Nella seconda apparizione, mentre i ragazzi giocano vicino a una fontana nel cortile dei Santos, l'Angelo compare loro e gli insegna la pratica del sacrificio, soprattutto di quello quotidiano.
La terza volta l'Angelo appare ai ragazzi mentre questi, sul pascolo e vicini al loro gregge, erano assorti nella sua preghiera. Questa volta lo vedono immerso negli strali di una luce strana a loro sconosciuta: egli tiene nella sinistra un calice dentro il quale gocciola sangue da un'ostia sospesa nell'aria. L'Angelo lascia librare il calice nell'aria, poi si inginocchia vicino ai tre ragazzi e inizia a pregare in questo modo:
«Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, io vi adoro profondamente e vi offro il preziosissimo corpo, sangue, anima e divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi, delle indifferenze con le quali egli è offeso; e per i meriti infiniti del Cuore sacratissimo di Gesù e per l'intercessione del Cuore Immacolato di Maria vi chiedo la conversione dei poveri peccatori».
Poi dà ai ragazzi la comunione mistica: prende il calice e l'ostia dall'aria e porge quest'ultima a Lucia e il sangue del calice a Giacinta e Francesco, mentre pronuncia le seguenti parole: «Ricevete il Corpo e bevete il Sangue di Gesù Cristo che è offeso così terribilmente dall'ingratitudine umana. Espiate i vostri peccati e consolate il vostro Dio!». Poi si genuflette di nuovo e ripete ancora tre volte con i ragazzi la preghiera della SS. Trinità. Infine l'Angelo scompare nell'aria mentre i ragazzi si sentono riempiti di pace e di gioia interiore.
Prima apparizione (13 maggio) - Dopo la santa Messa domenicale i ragazzi portano a pascolare il gregge alla Cova da Iria, al Cabaco, poi divenuto famoso per le apparizioni dell'Angelo. Dopo aver consumato un breve pasto e aver recitato il Rosario, iniziano a giocare. Verso le ore 12, un fulgore strano percorre l'atmosfera nel cielo sereno, i ragazzi lo interpretano come un lampo e perciò, prevedendo una tempesta, raccolgono il gregge e lo spingono verso casa. Passando vicino ad alcuni cespugli di lecci, in particolare vicino a uno alto un metro, sono abbagliati da una luce bianca chiarissima al cui centro vedono la figura di una Signora bellissima che li chiama. È la Madonna. La veste della Madre di Dio ha il candore della neve, dalle mani congiunte all'altezza del petto le pende una graziosa corona del rosario, terminante con una croce d'oro. La Madonna reca impressi sul volto i segni di una profonda tristezza. Con un gesto amichevole trattiene i ragazzi e inizia loro a parlare.
Questo primo incontro è riportato chiaramente da Lucia nei suoi Ricordi.
«"Non abbiate timore! Non voglio farvi del male!". "Da dove venite?" le domandai (Lucia).
"Io sono del Cielo!". "E cosa volete da me?". "Sono venuta da voi per pregarvi di ritornare in questo luogo sempre alla stessa data, ogni 13 del mese, e alla stessa ora. Allora vi dirò chi sono e cosa voglio. Ritornerò una settima volta ancora".
"Verrò anch'io in cielo?". "Sì".
"E Giacinta?". "Anche! ".
"E Francesco?".
"Anche ma deve recitare ancora molti Rosari".
Mi ricordai di domandarle di due ragazze morte da poco tempo che erano state mie amiche:
"Maria di Neves è già in cielo?" (Maria aveva 16 anni). "Sì".
"E Amelia?" (Amelia aveva 18 o 20 anni, non ricordo bene). "Aspetterà la fine del mondo in Purgatorio".
"Volete offrirvi a Dio per esercitare le pratiche di riparazione, espiare per tutti i peccati con i quali Egli viene offeso e per la conversione dei peccatori?".
"Sì lo vogliamo!".
"Voi dovrete soffrire molto, ma la Grazia di Dio sarà la vostra forza!". Appena finì di pronunciare queste parole Maria SS. aprì le mani e ci trasmise una luce fortissima, come un riflesso, che fuoriuscì dalle sue mani e sentimmo penetrare e ardere nel nostro petto fino alla più profonda delle profondità della nostra anima. Allora cademmo in ginocchio e recitammo interiormente la preghiera Trinitaria. Poi la Vergine ci esortò alla recita frequente del santo Rosario per la pace del mondo e la fine della guerra.
Dette queste ultime parole la Madonna iniziò lentamente a salire in direzione delle infinità celesti. La luce che la circondava le segnava la via nel firmamento del cielo».
Lucia scrive ancora nei suoi Ricordi che i ragazzi non ebbero nemmeno per un attimo timore di quell'apparizione, ma solo di un probabile temporale. Solo più tardi capirono che i lampi erano solo un riflesso della luce che circondava la Santa Vergine; da allora impararono che quando quella luce si mostrava era prossima l'apparizione della nostra amata Signora.
Seconda apparizione (13 giugno) - È la festa di sant'Antonio, il patrono della parrocchia di Fatima. Dopo la santa Messa i ragazzi accompagnati da una quarantina di persone, che avevano udito delle apparizioni, si dirigono sul luogo di grazia.
Il testo essenziale di questa apparizione si riferisce alla missione affidata a Lucia: «"Cosa desiderate da me?", le domandai (scrive Lucia).
"Io vorrei che voi il 13 del prossimo mese ritornaste in questo luogo, che tutti i giorni recitiate il santo Rosario. Vi dirò poi più precisamente cosa desidero da voi".
"Vi prego per la guarigione di un malato". "Se si converte sarà guarito in quest'anno". "Io vorrei pregarvi di prenderci con voi nel Cielo".
"Sì, verrò presto a prendere Giacinta e Francesco. Ma tu dovrai restare quaggiù più a lungo. Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi la praticherà prometto la salvezza. Queste anime saranno predilette da Dio e come fiori saranno collocate da me dinanzi al suo trono".
Da quel giorno sentimmo nascere nel nostro cuore un fortissimo amore per il Cuore Immacolato di Maria».
A casa i veggenti sono trattati dai loro genitori come bugiardi e perfino picchiati. Sulla sua tristezza e amarezza profonda per questo trattamento e per essere considerata a tutti costi come bugiarda, Lucia così scrive: «Ricordandomi dei tempi passati mi domandavo: "Dov'è l'amore che la mia famiglia mi mostrava solo poco tempo fa?". La mia unica consolazione erano le lacrime che versavo dinanzi al Signore, Gesù Cristo, quando gli offrivo il mio sacrificio espiatorio. In questo giorno di profonda tristezza vidi la SS. Madre del Cielo che mi disse: "Tu soffri molto? Non perdere il coraggio! Non ti abbandonerò mai. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti guiderà a Dio".
Quando Giacinta mi vide piangere mi consolò dicendomi: "Non piangere. Questi sono certamente i sacrifici che Dio ci manda e di cui ci parlò l'Angelo. Tu soffri per adempiere al tuo compito espiatorio e convertire i peccatori"».
Terza apparizione (13 giugno) - Di questa apparizione Lucia così scrive: «Poco tempo dopo che noi giungemmo sul luogo e avevamo recitato il santo Rosario insieme con una moltitudine di fedeli, vedemmo i soliti strali luminosi e presto comparve la nostra amata Signora...». L'essenziale del messaggio di quest'apparizione è la comunicazione delle prime due parti conosciute del famoso segreto. Dopo che la Madonna ha trasmesso loro la visione dell'Inferno così dice: «Avete visto dove vanno a finire le anime dei poveri peccatori. Per salvarli il Signore vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se si farà quello che vi dirò molte anime si salveranno e vi sarà PACE.
La guerra sta per finire; ma se gli uomini non cessano di offendere il Signore, nel regno di Pio XI ne incomincerà un'altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta sappiate che la prossima punizione del mondo è alle porte. Quello è il grande segno di Dio per indicare la fine del mondo a causa dei delitti dell'umanità, mediante la guerra, la fame e le persecuzioni contro la Chiesa e il Santo Padre. Per impedire ciò, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati del mese. Se si ascolteranno le mie richieste, la Russia si convertirà e si avrà pace. Altrimenti diffonderà nel mondo i suoi errori suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa. Molti buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire; varie nazioni saranno annientate. Infine il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia. Se questa si convertirà, una pausa di pace sarà concessa al mondo. Il Portogallo si manterrà sempre nell'ambito della dottrina della fede... Non dite questo a nessuno, solo a Francesco però potete dirlo».
Poi Maria SS., secondo quanto Lucia scrive, conclude così il messaggio: «Quando recitate il santo Rosario dite dopo ogni singola contemplazione: "O mio Gesù, perdona i nostri peccati; conservaci dinanzi al fuoco dell'Inferno, guida tutte le anime in Cielo, in particolare quelle che più abbisognano della tua misericordia". Dopo una pausa di silenzio, le chiesi: "Desiderate ancora qualcosa da me?". "No! Oggi non voglio più nulla da te". Poi come sempre la Madonna disparve nell'infinità del firmamento celeste verso oriente».
Oltre duemila persone hanno assistito all'apparizione. Sono presenti anche alcuni parenti dei ragazzi. Pochi giorni dopo l'apparizione, la madre di Lucia porta la ragazza dal parroco che si mostra piuttosto scettico riguardo le manifestazioni soprannaturali mariane, mostrando dubbi sulla possibilità ingannatrice del demonio e decide di attendere i prossimi sviluppi dell'insolita vicenda prima di esprimersi.
Quarta apparizione (19 agosto) - Nonostante la stampa anticattolica abbia attaccato duramente le manifestazioni miracolose, ben quindicimila persone confluiscono sul luogo dell'apparizione il 13 agosto, nella data preannunciata. La moltitudine però non vede la Madonna e nemmeno i veggenti, ma vede solo un fulmine e vengono uditi due tuoni. Poi, quando tutti rivolgono lo sguardo verso il cielo, possono osservare con meraviglia che le nuvole irradiano i colori luminosi dell'arcobaleno. Quella mattina del 13 agosto il sindaco di Villa Nova di Ourem aveva sequestrato i tre veggenti per riconsegnarli ai genitori solo tre giorni dopo. Tempo prima aveva già tentato di strappar loro di bocca il segreto e di terrorizzarli con tutti i mezzi più violenti.
La quarta apparizione quindi non avviene nello stesso luogo di grazia ma il giorno 19 agosto. Lucia e Francesco sono con il gregge sul pascolo quando vedono lampeggiare due volte, poi appare la Madonna. Maria SS. raccomanda ai ragazzi di pregare per i peccatori che vanno all'Inferno perché costoro non hanno nessuno che pensa a loro. Inoltre preannuncia un miracolo e alcune guarigioni per rinforzare la fede dei fedeli. Poi scompare come sempre verso oriente.
Quinta apparizione (13 settembre) - Dai Ricordi di Lucia così leggiamo: «Quando l'ora si avvicinò, io Giacinta e Francesco passammo tra molte persone che ci stringevano, tutti volevano sapere qualcosa, avevano domande da porre, grazie da chiedere alla Madonna.
Tutti chiedevano a noi di intercedere presso Maria SS. per loro. Chi non riusciva ad arrivare a noi, a causa della folla enorme che ci stringeva e si inginocchiava ai nostri piedi, gridava a più non posso per farsi sentire. Queste scene mi riportavano alle vicende meravigliose del Nuovo Testamento quando Gesù percorreva le moltitudini della Palestina. "Come stringe questo popolo e quanto chiede a tre poveri ragazzi che hanno la grazia di parlare con Maria. Cosa farebbe se avesse di fronte di nuovo Gesù Cristo?". Tali erano i pensieri che mi attraversavano la mente mentre cercavamo di farci spazio tra la moltitudine di fedeli. Infine riuscimmo a giungere sul luogo di grazia in Cova da Iria, quindi presso i lecci iniziammo a pregare con la massa dei fedeli e a recitare il santo Rosario. Dopo poco notammo il solito bagliore e il lampo, allora rivedemmo la nostra amata Signora sui lecci che così disse: "Recitate sempre il Rosario per chiedere la fine della guerra. A ottobre verrà anche nostro Signore, la nostra amata Signora dei dolori e del Carmelo, san Giuseppe con il Bambino Gesù, per benedire il mondo. Dio è contento delle vostre espiazioni, portate il cilicio solo durante il giorno, Egli non vuole che lo facciate anche mentre dormite.
Sono stata implorata da molti per esaudire numerose guarigioni, in particolare quelle di un malato e di un sordomuto.
Alcuni li guarirò, altri no. A ottobre inoltre opererò il miracolo in modo che tutti credano". Dopo aver pronunciato queste parole si allontanò nell'infinità».
In questo giorno molta gente vede librare in aria e verso oriente una sfera luminosa all'orizzonte. Una nuvola bianca avvolge i ragazzi e contemporaneamente sono visti cadere sulla Terra dei piccoli fiocchi come fiori bianchi che si sciolgono al suolo.
Sesta apparizione (13 ottobre) – E’ un giorno piovoso, invernale. I grandi quotidiani di Lisbona pubblicano la notizia che la Vergine compirà un miracolo. La notizia attira a Cova da Iria più di cinquantamila persone, tutti sono genuflessi in riverente attesa. L'essenza del messaggio di quest'apparizione e la seguente: «Sono la Madonna del Rosario. Voglio che si costruisca qui una cappella in mio onore. Si continui sempre a recitare il santo Rosario tutti i giorni. La guerra sta per finire e i soldati torneranno presto a casa».
Poi Lucia prega la Madonna di guarire alcuni malati ed Ella risponde: «Alcuni saranno guariti altri no perché devono migliorare e pregare per l'espiazione dei loro peccati». Poi con un atteggiamento triste dice ancora: «Non si dovrebbe più offendere il Signore, che è stato già tanto offeso».
Scomparsa la visione i ragazzi vedono intorno al sole altre visioni indistinte. Improvvisamente la sfera solare prende a roteare in un moto vertiginoso; è il prodigio annunciato dalla Madonna alcuni mesi prima. In questo moto vertiginoso il sole proietta sulle persone i colori dell'arcobaleno in tutte le direzioni.
Apparizioni complementari- Scrive Lucia: «Un giorno trascorrevamo l'ora della pausa vicino alla fontana dei miei genitori. Giacinta era seduta vicino alla fontana, mentre io e Francesco cercavamo miele selvatico tra gli arbusti. Improvvisamente Giacinta ci chiamò dicendo: "Avete visto il Santo Padre?".
Io non posso dire come, ma ho visto il Santo Padre in una casa molto grande e inginocchiato dinanzi a un tavolo, aveva il viso nascosto tra le mani e piangeva. Fuori stava molta gente e alcuni gli scagliavano pietre contro, altri lo rimproveravano gridandogli parole odiose. Povero Santo Padre, noi dobbiamo pregare moltissimo per lui.
Un'altra volta andammo sull'altura di Cabaco. Giunti in quel luogo ci genuflettemmo profondamente al suolo per recitare le preghiere dell'Angelo. Dopo poco Giacinta si alzò e mi chiamò dicendomi: "Non vedi le strade, le vie e i campi pieni di gente che piange di fame, perché non ha nulla da mangiare, il Santo Padre assorto in preghiera in una chiesa dinanzi al Cuore Immacolato di Maria e tanta gente che prega con lui?". Alcuni giorni dopo mi chiese: "Posso dire agli altri che ho visto il Santo Padre e che molta gente gli era intorno?".
"Non capisci dunque che questo appartiene tutto allo stesso segreto?". "Va bene non dirò nulla", mi rispose lei».
In un'altra parte dei Ricordi leggiamo: «Venerabilissimo Signor vescovo. Vostra Eccellenza saprà bene, come alcuni anni fa Dio ha rivelato questo segno, che gli astronomi volevano denominare con il nome "aurora boreale". Io non so, ma penso solo che se si fosse esaminato attentamente, allora si sarebbe riconosciuto che sia per la forma e sia per le sembianze in nessun caso avrebbe potuto essere un'aurora boreale. Come invece avevo saputo, questo era un segno di Dio per mostrare che la spada della sua giustizia era pronta a cadere sulle nazioni colpevoli. Allora ho iniziato energicamente a preparare le comunioni espiatrici il primo sabato di ogni mese e le preghiere per la consacrazione della Russia. Lo scopo non era solo quello di chiedere la misericordia di Dio per il mondo intero, bensì in particolar modo per l'Europa.
Dio mi ha concesso nella sua infinita misericordia di farmi percepire come sarà tremenda la prossima guerra e quanta gente scenderà nell'Inferno; Vostra eccellenza conosce già così bene queste cose, poiché io la informo di ogni cosa. Io dico sempre che le preghiere e le pratiche espiatrici in Portogallo non hanno ancora raggiunto l'armonia della giustizia divina perché queste non sono accompagnate dal miglioramento interiore delle persone e dal vero pentimento. Speriamo che Giacinta sia accolta in Paradiso e possa esserci di aiuto. Come ho scritto già nella prefazione al libro Giacinta, che le ho inviato, ella aveva avuto già la visione di alcune cose che le erano state rivelate in segreto. Così come le visioni dell'Inferno, la prossima guerra, la miscredenza degli uomini, le infermità ecc.
Quando vedevo Giacinta molto pensierosa le domandavo: "Cos'hai? A cosa pensi?".
"Alla guerra che verrà e a tanti uomini che dovranno morire. Mi fa tanto male. Se solo volessero smettere di offendere Dio, non ci sarebbe alcuna guerra e non entrerebbero più tante anime nell'Inferno".
Un'altra volta Giacinta mi ha detto: "Mi fa molto male sapere che io e Francesco entreremo in Paradiso e tu resterai ancora un lungo periodo sulla Terra. Io desidero pregare la SS. Vergine di prendere anche te in Paradiso. Quando verrà la guerra non aver paura, io sarò in cielo e pregherò per te".
Quando venne il tempo in cui dovette partire per Lisbona, nel momento del dolore della separazione, la consolai dicendole di recitare spesso le parole a lei care sul Cuore Immacolato di Maria. Mi rispose che non si sarebbe mai stancata di ripetere questa preghiera e poi un giorno dopo la sua morte avrebbe potuto cantare spesso con la Madre del Cielo».
Apparizione di Maria SS. prima della morte di Giacinta - Giacinta si ammala nell'ottobre del 1918 e subito dopo anche Francesco.
Giacinta così racconta a Lucia che si era recata da lei per una visita: «La nostra amata Signora mi visitò e disse che presto Francesco sarebbe stato chiamato in cielo. Poi mi domandò se io avessi voluto convertire ancor più peccatori. Io le dissi di sì. Allora la Santa Vergine mi avvertì che però avrei dovuto patire molto in un ospedale per la conversione dei peccatori, come oggetto espiatorio per lavare i peccati contro il Cuore Immacolato di Maria e di Gesù. Le domandai se fosse stato possibile che tu venissi con me ed Ella rifiutò".
Giacinta ha ancora un ultimo colloquio con Lucia, prima della separazione finale: «Maria SS. mi ha detto che io sarò inviata in un altro ospedale. Non ti vedrò più, così anche non vedrò più i miei genitori. Io soffrirò molto e poi morirò. Ma non dovrò avere paura perché Ella sarà con me e mi porterà in Paradiso».
Francesco morì il 4 aprile 1919. Giacinta lo seguì il 20 febbraio 1920.
Il riconoscimento ecclesiastico - Subito dopo le apparizioni di Fatima, nulla lasciava sperare in un possibile riconoscimento ecclesiastico. Anzi si notava un atteggiamento prudente e riservato della Chiesa. I genitori di Lucia morirono e così Francesco e Giacinta. Le indagini ecclesiastiche continuavano però a pieno ritmo. Dovevano durare ancora dieci anni. Il vescovo di Leira mandò a chiamare Lucia per l'inchiesta e per avere egli stesso un'impressione più completa di un avvenimento mistico di tale portata.
Nel 1925 Lucia entrò in un convento delle dorotee, ma si trasferì nel 1948 nel Carmelo di Coimbra. Con l'arrivo del nuovo vescovo, da Silva, nell'agosto del 1920, la commissione ecclesiastica d'indagine passò dall'atteggiamento di riserva a una posizione più aperta. Nel 1930 le indagini furono concluse, da Silva poté dichiarare, con la lettera pastorale del 13 ottobre 1930, le apparizioni degne di fede e ne riconobbe il culto pubblico.
Poi tutto l'episcopato portoghese produsse prove ancor più convincenti a favore dell'autenticità soprannaturale dei fatti. Per volontà del vescovo di Leiria, Lucia scrisse nel 1935 la prima parte dei suoi Ricordi dove il punto centrale è Giacinta, per la quale era già stato introdotto processo di beatificazione. Poi, sempre per volontà del vescovo, nel 1941 la veggente completò una nuova edizione del libro su Giacinta spiegandone diversi punti molto importanti.
Dopo le sei apparizioni la Madonna rimase ancora in contatto con Lucia. Infatti la veggente, dopo aver descritta una visione abbagliante della SS. Trinità, narrò al suo direttore spirituale, padre Gonçalves, un altro messaggio della Madonna. «In questo messaggio la Madonna mi disse: "È arrivato il momento in cui il Signore domanda che il Santo Padre faccia, in unione con tutti i vescovi del mondo, la consacrazione della Russia al mio Cuore immacolato, promettendo di salvarla con questo mezzo. Sono tante le anime che la giustizia di Dio condanna per i peccati commessi contro di me. Vengo a chiedere riparazione. Sacrificati per questa intenzione e prega. Non hanno voluto fare attenzione alle mie richieste, lo faranno ma sarà tardi. Allora la Russia avrà sparso i suoi errori nel mondo, provocando guerre e persecuzioni contro la Chiesa; il Santo Padre dovrà soffrire molto"».
IL SEGRETO DI FATIMA
La visione dell' Inferno
"Nel dire queste parole aprì nuovamente le mani, come nei due mesi precedenti. Il messo (dei raggi della luce) parve penetrare nel terreno e vedemmo come un mare di fuoco. Immersi in questo fuoco, i demoni e le anime, come fossero tizzoni di brace trasparenti e neri, o abbronzati, in forma umana, fluttuavano nell'incendio, sollevati dalle fiamme che uscivano da loro stessi insieme a nuvole di fumo che cadevano da tutte le parti. Essi somigliavano al cadere delle faville nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che terrorizzavano e facevano tremare dalla paura. (Deve essere stato all'apparire di questa visione che gridai questo "hai! " che dicono di aver udito). I demoni si distinguevano per la forma orribile e ributtante di animali spaventosi e sconosciuti, ma incandescenti come neri carboni di brace ".
L'annuncio del castigo e i mezzi per evitarlo
"Spaventati e come per chiedere aiuto, levammo gli occhi verso Nostra Signora, che ci disse con bontà e tristezza: Avete visto l'inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarli, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se farete quello che vi ho detto, si salveranno molte anime ed avranno pace. La guerra sta per finire. Ma se non smetteranno di offendere Dio, nel regno di Pio XI ne comincerà un'altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segnale che Dio manda per punire il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame, e di persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirlo, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolteranno le mie richieste, la Russia si convertirà e si avrà la pace. Altrimenti, spargerà i suoi errori nel mondo provocando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno distrutte. Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà e sarà concesso al mondo un periodo di pace. In Portogallo si conserverà sempre il dogma della Fede, ecc...
Questa era la parte del messaggio conosciuta fino al giorno 13 di Maggio del 2000, data in cui il Papa Giovanni Paolo II ha ritenuto di comunicare la terza parte del segreto di Fatima al mondo.
“Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: L'Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio, "qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti, un vescovo vestito di bianco "abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”. Vari altri vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire su una montagna ripida, in cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città metà in rovina, e quasi tremante con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce. Allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, le religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli ognuno con un annaffiatoio di cristallo nella mano, con essi raccoglievano il sangue dei Martiri e irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio. Questo non ditelo a nessuno. A Francesco sì, potete dirlo. Quando reciterete il Rosario, direte dopo ogni mistero: O Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno, porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della Tua misericordia. Seguì un istante di silenzio e domandai: - Vostra Signoria non vuole nient'altro? - No, oggi non voglio più nulla. E, come al solito, cominciò ad alzarsi in direzione d'oriente fino a scomparire nell'immensa distanza del firmamento". Si udì allora, ancora secondo il signor Marto, una specie di tuono che indicava la fine dell'apparizione.
La consacrazione a Maria
La Vergine Santissima, visti questi tempi e questi momenti tanto tristi, ci chiese anche una cosa bellissima: «Consacratevi al mio Cuore Immacolato».
La consacrazione a Maria non consiste nel leggere una preghiera e poi uscire dalla chiesa e continuare ad essere come prima. No. Consacrarsi alla Madonna vuol dire cambiar vita. Vuol dire conversione. Vuol dire essere dei cristiani autentici.
La Madonna intende la consacrazione in questo modo: « Se non siamo stati finora dei buoni cristiani, ecco inizia la nostra conversione. Da ora in poi sarò un buon cristiano ».
La consacrazione a Maria è il cambiamento della nostra vita.
Dobbiamo vedere quello che abbiamo fatto nella nostra vita fino ad oggi di bene e di male. Se abbiamo fatto delle azioni di cui la Madonna non è contenta, ecco, con una buona confessione si chiede perdono a Dio e coll'aiuto della Madonna si cambia vita.
Fonte: IdM
lunedì 11 maggio 2015
Messaggio straordinario ad Ivan dell'11 maggio 2015 alla Croce Blu alle 22:00
Anche questa sera la Madonna è venuta a noi gioiosa e felice.
All'inizio come sempre ci saluta con suo saluto materno
"Sia lodato Gesù cari figli miei".
Poi la Madonna con le mani distese prega sopra tutti noi, particolarmente prega sopra voi malati presenti qui.
Poi la Madonna dice :
"Cari figli, anche oggi di nuovo vi voglio invitare, durante questo tempo di pregare per le mie intenzioni per i miei piani che io desidero realizzare con la mia venuta qui. Pregate cari figli e siate perseveranti nella preghiera. La Madre prega per voi e intercede presso suo Figlio per ciascuno di voi. Grazie cari figli, perché anche oggi avete risposto alla mia chiamata".
Poi la Madonna benedice tutti noi con la sua benedizione materna e benedice tutto quello che noi abbiamo portato qui per la benedizione e raccomandato tutti voi, i le vostri bisogni le vostre intenzioni, in modo particolare tutti voi ammalati.
Poi la Madonna prega sopra tutti noi. In questa preghiera se n'è andata nel segno della luce e della croce col saluto:
"Andate in pace cari figli miei".
(trascrizione della comunicazione verbale del messaggio subito dopo l'apparizione; video a cura di Laura Marcazzan Budimir)
Apparizione straordinaria a Ivan alla Croce Blu alle ore 22 questa sera ore 22:00
Krizan ci ha comunicato che oggi, lunedì 11 maggio 2015, Ivan avrà una apparizione alla croce blu alle ore 22:00
Celebrazioni in onore della B.V. di San Luca
CELEBRAZIONI IN ONORE DELLA
BEATA VERGINE DI SAN LUCA
9-17 maggio 2015
Solenni celebrazioni in onore della Beata Vergine di San Luca, durante le quali l'immagine della Madonna scende in processione dal Santuario di S. Luca alla Cattedrale di San Pietro a Bologna, dove rimane nella per una settimana prima di essere nuovamente accompagnata al Santuario sul Colle della Guardia.
Ogni anno infatti l'immagine della Madonna di San Luca viene portata in processione dal Santuario alla Cattedrale di S. Pietro a Bologna in memoria dell'aiuto che la Vergine ha dato alla città nel 1433 dopo le continue piogge che nei mesi di Aprile, Maggio e Giugno minacciarono di compromettere il raccolto dei campi. Così gli Anziani della città decisero di rivolgersi alla Madonna di San Luca per l'aiuto necessario e questa richiesta fu esaudita con l'apparire di un bel sole che cessò le interminabili piogge nefaste.
Quest'anno la sacra immagine scende dal Santuario sabato 9 maggio 2015. Alle ore 18.00 a Porta Saragozza l'incontro del popolo bolognese con la Venerata Immagine della Beata Vergine di S. Luca che verrà portata in processione nella Cattedrale di San Pietro, percorrendo le vie Saragozza, Collegio di Spagna, Carbonesi, D’Azeglio, Piazza Nettuno, Piazza Maggiore, Indipendenza. Ingresso in Cattedrale alle ore 19.00 ca.
L’immagine della Vergine resterà nella Cattedrale di San Pietro fino a domenica 17 maggio quando, alle ore 17.00 verrà riaccompagnata in processione al Santuario di San Luca, sostando prima in Piazza Malpighi e poi a Porta Saragozza e al Meloncello per la Benedizione.
Tra i vari appuntamenti in programma, mercoledì 13 maggio alle ore 17.15 processione con la Venerata Immagine dalla Cattedrale di S. Pietro alla Basilica di San Petronio; alle ore 18.00 benedizione dalla gradinata della Basilica, mentre in Piazza Maggiore saranno presenti i fanciulli e i ragazzi di Bologna. Alle ore 18.30 rientro in Cattedrale.
I principali appuntamenti della settimana saranno trasmessi anche in diretta su Nettuno Tv e Radio Nettuno.
Per tutta la settimana la Cattedrale apre alle ore 5.45 e chiude alle ore 22.30.
giovedì 7 maggio 2015
Angolo teologico – Riflessione sui Messaggi di Medjugorje di Don Renzo Lavatori (5) – Messaggio a Marja del 25 aprile 2015 e Messaggio a Mirjana del 2 maggio 2015
Messaggio a Marija del 25 aprile 2015
"Cari figli! Sono con voi anche oggi per guidarvi alla salvezza. La vostra anima è inquieta perché lo spirito è debole e stanco da tutte le cose terrene. Voi figlioli, pregate lo Spirito Santo perché vi trasformi e vi riempia con la sua forza di fede e di speranza perché possiate essere fermi in questa lotta contro il male. Io sono con voi e intercedo per voi presso mio Figlio Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
Commento teologico di Don Renzo Lavatori
Il messaggio comporta tre aspetti fondamentali, che ne mostrano il profondo significato vitale:
1. Il primo aspetto riguarda la nostra situazione attuale, che risulta "debole e stanca" nella dimensione spirituale, in quanto priva dell’energia interiore propria di chi sta in comunione con lo Spirito Santo, carente della disponibilità a compiere le opere spirituali e di avere gli atteggiamenti di sottomissione agli impulsi buoni che lo Spirito suggerisce. In concreto manchiamo di quel raccoglimento e quello stato di preghiera che ci consente di essere in sintonia con Dio. Allora andiamo dietro alle faccende del mondo, in maniera caotica e nevrotica, perdendo di vista il punto di riferimento della nostra anima e quindi rimanendo prigionieri dei pensieri insensati e vorticosi, che ci fanno perdere la quiete del cuore e ci rendono affaticati "da tutte le cose terrene".
2. Il secondo aspetto aiuta la nostra preghiera, al fine di restaurare un autentico rapporto con lo Spirito Santo, invocando la sua protezione e la sua luce, la sua forza e il suo conforto, soprattutto nel consolidamento "della fede e della speranza". Si tratta di una "lotta contro il male", che vorrebbe attanagliare il nostro essere con i legacci malvagi dell’egoismo e della presunzione. Una lotta non facile, ma con l’aiuto e la grazia del divino Spirito tutto diventa possibile. Con le sole nostre forza possiamo fare ben poco, anzi un bel nulla.
3. Il terzo aspetto concerne il rapporto con Maria, nostra Madre. Ella sta vicina e "intercede per noi" suoi figli amati. Accanto allo Spirito Santo sta la Vergine quale sua Sposa castissima. Questo connubio tra lo Spirito e Maria costituisce una tale potenza che supera tutte le difficolta avverse e ci rende forti e sereni nel nostro cammino spirituale. Non dobbiamo dimenticarci di questo mistero di amore tra lo Spirito Santo e Maria, in modo che esso si riversi in noi e ci trasformi in figli docili alla Madre e sensibili alle movenze interiori dello Spirito Santo. Quale gioia per il nostro piccolo cuore di essere avvolti da questo amore immenso e consolante!
Messaggio a Mirjana del 2 maggio 2015
"Cari figli, aprite i vostri cuori e provate a sentire quanto vi amo e quanto desidero che amiate mio Figlio. Desidero che Lo conosciate di più perché è impossibile conoscerlo e non amarLo, perché Lui è l’amore. Figli miei, io vi conosco: conosco i vostri dolori e le vostre sofferenze perché le ho vissute. Gioisco con voi nelle vostre gioie. Piango con voi nei vostri dolori. Non vi abbandonerò mai. Vi parlerò sempre con mitezza materna e, come madre, ho bisogno dei vostri cuori aperti, affinché con la sapienza e la semplicità diffondiate l’amore di mio Figlio. Ho bisogno di voi aperti e sensibili verso il bene e la misericordia. Ho bisogno della vostra unione con mio Figlio, perché desidero che siate felici e Lo aiutiate a portare la felicità a tutti i miei figli. Apostoli miei, ho bisogno di voi, affinché mostriate a tutti la verità divina, affinché il mio cuore, che ha sofferto e soffre anche oggi immensamente, possa nell’amore trionfare. Pregate per la santità dei vostri pastori, affinché nel nome di mio Figlio, possano operare miracoli, perché la santità opera miracoli. Vi ringrazio."
Commento teologico di Don Renzo Lavatori
Il messaggio fa riflettere, ancora una volta, sul grande amore della Vergine nei nostri confronti, che dovrebbe causare una intima serenità e tanta forza interiore. Tocca a noi saperlo riconoscere e farlo vivere dentro di noi, per questo motivo Ella dice "aprite i vostri cuori e provate a sentire quanto vi amo". Se conoscessimo anche una minima parte di tale amore materno per ciascuno di noi, saremmo ricolmi di vera gioia!
Tuttavia, Maria invita a rafforzare il nostro amore verso il Figlio suo Gesù, in quanto Ella non si accontenta del nostro amore verso di Lei, ma "desidera" che soprattutto il Figlio suo sia conosciuto, amato, glorificato. "Lui è amore", amore pieno e totale, che non si trova in nessun altro essere. Per questa ragione il Figlio sta al centro del cuore della Madre e dovrebbe essere al centro del cuore di ciascuno di noi. Non dobbiamo perdere di vista questa dimensione cristocentrica che fornisce l’originalità e l’essenza della devozione a Maria!
Un altro aspetto significativo sta nella compartecipazione della Vergine alla nostra vita concreta e alle situazioni in cui ci troviamo ogni momento. Ella lo dice chiaramente e insistentemente: "Gioisco con voi nelle vostre gioie. Piango con voi nei vostri dolori".
Nulla di maggiormente consolante e piacevole: sentirci sorretti e accompagnati da tanta cara presenza materna! Maria "non ci abbandona mai". Lo afferma con tale forza che non ne possiamo dubitare. Eppure ce ne rendiamo poco conto o anche lo dimentichiamo e per questo restiamo amareggiati e afflitti nelle nostre situazioni quotidiane caratterizzate da momenti di sofferenza e di gioia. Abbracciati da Lei e avvinti al suo Cuore possiamo attraversare ogni circostanza senza perderci mai di animo o essere travolti dalla disperazione e dallo scoraggiamento. Assieme a Lei e in sua compagnia la vita sarebbe molto luminosa e gioiosa.
Un ultimo commovente aspetto sta nel fatto che Maria ci dice di aver bisogno di noi: "ho bisogno di voi aperti e sensibili verso il bene". Quasi che Ella non possa operare nel mondo senza la nostra umile e fedele collaborazione. Tale concezione ci impegna seriamente ad essere disponibili a tanto onore e onere. In effetti ciascuno di noi, nel luogo dove vive e lavora, deve diffondere la fede e la gioia cristiane, al fine di portare ovunque, con semplicità e avvedutezza, la grazia di Cristo. Soprattutto la Vergine si sofferma sui "Pastori" per ottenere anche a loro una vita santa e ricca di misericordia per le creature umane.
A noi il compito da svolgere con cuore generoso e ricco di sincero e umile amore verso i Pastori del gregge di Cristo, piuttosto che criticarli o condannarli. Questa delicatezza materna di Maria dovrebbe riflettersi nelle nostre anime per essere pecore amanti dei loro pastori e docili alle loro indicazioni, ma insieme coraggiosi di aiutarli nel loro cammino di santificazione.
Un gregge santo convive con un pastore santo.
Tutta la Chiesa in tal modo diventa luogo e fonte di santità per tutta l’umanità, che ha estremo bisogno di essere amata, illuminata e sorretta dalla divina misericordia.
Don RENZO LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria. Tra le sue opere in particolare: Gli angeli. Storia e pensiero, Marietti, Genova 1991; Milano 2000.2003; Satana un caso serio. Saggio di demonologia cristiana, EDB, Bologna 1996; Gli Angeli, Newton-Compton, Roma 1996; Il diavolo tra fede e ragione, EDB, Bologna 2001; Antologia diabolica, UTET, Torino, 2008.
Don Renzo Lavatori ha recentemente pubblicato un altro volume sull’angelologia: L' angelo, un fascio di luce sul mondo, La Fontana di Siloe, Torino, 2014 (cliccare sul link per ordinarlo)
Notizie più dettagliate sul Sito Ufficiale di Don Renzo Lavatori (cliccare sul link)
domenica 3 maggio 2015
sabato 2 maggio 2015
Commento di Padre Livio al Messaggio del 25 aprile 2015
"Cari figli, sono con voi anche oggi per guidarvi alla salvezza. La vostra anima è inquieta, perché lo spirito è debole e stanco da tutte le cose terrene. Voi figlioli, pregate lo Spirito Santo perché vi trasformi e vi riempia con la sua forza di fede e di speranza perché possiate essere fermi in questa lotta contro il male. Io sono con voi e intercedo per voi presso mio Figlio Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."
Commento di Padre Livio di Radio Maria al messaggio del 25 aprile
Questo messaggio ci vuole preparare alla grande festa dello Spirito Santo.
La Madonna, come Madre della Chiesa, è sempre in sintonia con i suoi tempi liturgici.
La Chiesa dopo la gioia della Pasqua, nella quale è celebrato l’evento straordinario della Redenzione, dove riviviamo la morte e la Resurrezione di Cristo, di cui si fa memoria in ogni Messa, celebra il grande dono dello Spirito Santo.
Come sapete, Gesù risorto è apparso agli Apostoli nel Cenacolo e ha detto “ricevete lo Spirito Santo”. Ha poi spiegato cosa vuol dire ricevere lo Spirito Santo, che è appunto l'Amore del Padre e del Figlio,l'Amore di Dio che ci viene donato, attraverso il quale abbiamo la remissione gratuita dei peccati, perché Cristo ha espiato per noi, al nostro posto, per amore.
Lo Spirito Santo opera in primo luogo nel Battesimo, nella Penitenza e attraverso tutti i Sacramenti, opera ordinariamente attraverso la Chiesa, il suo annuncio, la sua testimonianza, opera nei cuori che si aprano alla preghiera, ma opera anche attraverso vie solo a Lui note, per portare anche a chi è lontano la Grazia della Redenzione, del perdono dei peccati, del pentimento, della fede, bussando alla porta del cuore.
È per questo che la Madonna ci invita a pregare lo Spirito Santo, ci vuole ricordare questa Grazia immensa della Redenzione, ma, dice la Madonna, è come se non fossimo consapevoli di questo grande donoche va colto nella preghiera, nei Sacramenti, nell'apertura del cuore.
Invece noi restiamo impelagati, restiamo irretiti dalle cose materiali, che non sono necessariamente le cose peccaminose, le ricchezze, le cose terrene, ma sono anche le preoccupazioni, i problemi, l'effimero che ogni giorno ci circonda, ci attrae, ci assorbe, tiene polarizzata la mente, per cui anche il cuore, che è assetato di Dio, assetato di eternità, rimane come terra arida senz'acqua e ci indeboliamo spiritualmente.
Per cui la Madonna ci dice: “attenzione, vedo le vostre anime inquiete, senza pace”, perché comunque le cose del mondo non danno la pace, “le vedo stanche, perché siete troppo presi dalle cose terrene, le vedo deboli”, e quando un'anima è stanca e debole diventa una preda ricercata dal demonio, che approfitta della debolezza.
La Madonna è qui per guidarci alla salvezza e questa è la bellissima apertura del messaggio: “Sono con voi anche oggi per guidarvi alla salvezza”.
Vorrei sottolineare due affermazioni che la Madonna fa in questo messaggio molto breve: “Sono con voi anche oggi”, e poi in chiusura dice: “Io sono con voi e intercedo per voi presso mio Figlio Gesù”.
Come se la Madonna dicesse: “vi siete quasi dimenticati che Io sono qui con voi, cammino con voi, vi do i messaggi perché li mettiate in pratica, vi guido verso la salvezza, vi guido nel cammino di santità, vi faccio da maestra, vi faccio da madre e voi quasi non ne siete consapevoli” ed è per questo che dice due volte: “Sono con voi anche oggi”.
Quell’ “anche” è rafforzativo.
Quindi la Madonna è qui e ci guida e ci richiama: “vedo le vostre anime inquiete, perché lo spirito è debole e stanco”, perché troppo invasate, troppo irretite “da tutte le cose terrene”.
La Madonna ci invita a prepararci alla festa di Pentecoste, pregando lo Spirito Santo che è il dono della Redenzione, che ci eleva, ci santifica, ci illumina, ci rafforza. Difatti la Madonna dice: “pregate lo Spirito Santo perché vi trasformi, operi in voi la vita nuova, vi faccia diventare creature nuove, trasformi i vostri cuori da cuori aridi e assetati in cuori ardenti di carità, di amore che siano ricolmi di pace e di gioia da irradiare sugli altri, vi riempia con la sua forza di fede e di speranza”.
Ebbene, noi dobbiamo guarire la debolezza della nostra anima che è stanca delle cose terrene, con l'invocazione allo Spirito Santo, perché “Vi riempia con la sua forza di fede e di speranza”.
Poi c'è un'annotazione riferita particolarmente al momento d'oggi, dice: “perché possiate essere fermi in questa lotta contro il male”.
La Madonna, in questi ultimi messaggi, più volte ci ha detto di essere forti, saldi nella Fede, saldi nella lotta contro il male, ci ha invitati a resistere al male, ci ha invitati alla forza della testimonianza.
Nel messaggio del primo gennaio del 2000 ha detto: “satana è sciolto dalle catene”, e dobbiamo, come dice Papa Francesco, “oggi nel mondo in cui ci troviamo, dobbiamo noi cristiani andare controcorrente, anche, se necessario, con la testimonianza del martirio”.
Quindi, cari amici, in un mondo in cui bisogna camminare controcorrente ed essere pronti anche a sacrifici e rinunce per amore di Gesù, abbiamo l'esempio di tanti fratelli che per essere fedeli a Gesù non esitano a sacrificare la propria vita, ma poi ne trovano un'altra gloriosa!
Abbiamo bisogno della forza dello Spirito Santo, che rafforzi la Fede in noi per non essere come foglie spazzate dal vento, e di speranza, perché sono tempi in cui, come la Madonna ci ha già avvertito: “il diavolo vuol darvi a intendere che Mio Figlio non sia così forte da ottenere la vittoria!”
La Madonna, durante la guerra di Bosnia (1992-1995), più volte ha ripetuto: “non perdete la speranza, perché il diavolo vuole scoraggiarvi, fino a pensare che Mio Figlio non sia così forte da sconfiggerlo”. Ecco cosa vuol dire la speranza: la certezza che l'amore vincerà e lo Spirito Santo è per essere forti nella Fede, nella speranza e nella testimonianza!
La Madonna ci ripete: “Io sono con voi, vi aiuto, vi guido, vi do la mano e intercedo per voi presso mio Figlio Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
Questa è la grande consolazione, la grande forza, la grande Grazia della nostra generazione e di tutta la Chiesa, avere la Madre Maria, presente in un modo speciale, perché è chiaro che la Madonna è “ordinariamente” presente con la sua presenza materna nella vita della Chiesa da sempre, ma le apparizioni sono un mezzo straordinario della Sua presenza. In tempi in cui la lotta è particolarmente impegnativa, Lei è qui anche in questo modo straordinario, accompagnando, confortando, rafforzando tutta la Chiesa e ognuno di noi.
Fonte: “Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it “
Messaggio a Mirjana del 2 maggio 2015
“Cari figli, aprite i vostri cuori e provate a sentire quanto vi amo e quanto desidero che amiate mio Figlio. Desidero che Lo conosciate di più perché è impossibile conoscerlo e non amarLo, perché Lui è l’amore. Figli miei, io vi conosco: conosco i vostri dolori e le vostre sofferenze perché le ho vissute. Gioisco con voi nelle vostre gioie. Piango con voi nei vostri dolori. Non vi abbandonerò mai. Vi parlerò sempre con mitezza materna e, come madre, ho bisogno dei vostri cuori aperti, affinché con la sapienza e la semplicità diffondiate l’amore di mio Figlio. Ho bisogno di voi aperti e sensibili verso il bene e la misericordia. Ho bisogno della vostra unione con mio Figlio, perché desidero che siate felici e Lo aiutiate a portare la felicità a tutti i miei figli. Apostoli miei, ho bisogno di voi, affinché mostriate a tutti la verità divina, affinché il mio cuore, che ha sofferto e soffre anche oggi immensamente, possa nell’amore trionfare. Pregate per la santità dei vostri pastori, affinché nel nome di mio Figlio, possano operare miracoli, perché la santità opera miracoli. Vi ringrazio.”
Video
Apparizione a Mirjana 2 Maggio 2015 a Medjugorje
Grazie a Vittorio e …many thanks to Denis Nolan – MaryTV