Omelia di padre Francesco Rizzi
Medjugorje, 25/06/2014
Sia lodato Gesù Cristo,
sempre sia lodato.
Abbiamo appena ascoltato le letture. La prima tratta dal libro del profeta Isaia, dove ci parla di questo Principe della pace. Poi abbiamo invocato anche nel salmo la pace che viene soltanto da Dio. Quella pace che qui la Madonna ci ha ricordato che è un dono di Dio. Ella ha chiesto di fare un cammino per diventare figli e figlie della pace.
Guardando Medjugorje possiamo dire che è veramente un grande fenomeno spirituale nella Chiesa, per il numero delle conversioni e anche delle confessioni. E’ una continua infusione dello Spirito Santo nella Chiesa. E’ un movimento spirituale che ha restituito alla Chiesa milioni di fedeli di ogni Paese, razza, cultura e nazionalità. E’ un movimento spirituale che pone al centro che cosa? Pone al centro il sacramento della Confessione e dell’Eucaristia. E’ il cammino proposto dalla Gospa qui a Medjugorje. Sappiamo infatti che Medjugorje è conosciuta oramai come “il confessionale del mondo”.
E nessuno, fratelli e sorelle, può negare una cosa. Che cosa? Nessuno può negare che sia lo Spirito Santo ad avvicinare i fedeli alla riconciliazione con Dio e con la Chiesa, con i fratelli e con le sorelle. E’ lo Spirito Santo. Quante volte voi fedeli testimoniate: “Ho sentito una forza spingermi verso il confessionale. Ho sentito il desiderio di andarmi a riconciliare con Dio nel sacramento della confessione”. Succede ogni giorno. Una forza interiore che spinge i pellegrini che hanno il cuore aperto verso il confessionale. E’ l’invito della Regina della Pace. Il Suo è un richiamo proprio alla riconciliazione con Dio e tra di noi. Attraverso un cammino che Lei ci propone dove c’è la fede alimentata dalla preghiera, dal digiuno e dalla confessione.
Il primo messaggio che ci lasciò quel famoso 26 giugno 1981, è l’invito ad accogliere la pace. L’invito ad accogliere Gesù, nostro Dio e Re della Pace, il Principe della pace. AccoglierLo nei nostri cuori, nelle famiglie, per avere un cuore riconciliato con Dio e tra di noi per mezzo della preghiera del cuore.
Molti dicono: “Cos’è la preghiera del cuore?” La preghiera del cuore è la preghiera che nasce da un cuore innamorato. La preghiera del cuore è la preghiera che nasce da un cuore che ama. La preghiera del cuore è una preghiera vissuta con amore più che recitata. E’ l’incontro d’amore con Dio. E’ un dialogo d’amore con Dio. Ecco la preghiera del cuore che ci chiede la Regina della Pace per un cammino di conversione sostenuto dalla penitenza e dai sacramenti.
Gesù ci ricorda nel Vangelo che un albero buono produce frutti buoni. “Dai loro frutti li riconoscerete”. Il Vangelo di Matteo al capitolo 7 ci parla di questo. Possiamo riconoscere Medjugorje dai frutti. La Regina della Pace ci ha detto più di una volta che è un albero che estenderà i suoi rami in tutto il mondo.
Quali sono i frutti che scopriamo qui a Medjugorje? Scopriamo le numerose conversioni che avvengono, le vocazioni alla vita consacrata e sacerdotale. Fino ad oggi forse più di mille. Centinaia per non dire migliaia di gruppi di preghiera che noi troviamo in ogni parte del mondo. Centinaia di associazioni che operano nel campo umanitario. Le comunità religiose. Le guarigioni fisiche. Moltissime. Le innumerevoli guarigioni spirituali. Le riconciliazioni all’interno della famiglia. E moltissimi altri frutti che hanno raccolto tutti i pellegrini che sono venuti qui, a casa della Regina della Pace, e che con un cuore aperto e per mezzo della grazia di Cristo si sono lasciati rinnovare.
Il cammino proposto dalla Gospa nei messaggi comprende: la confessione, la fede, la preghiera, la vita sacramentale e il digiuno. In questi 33 anni Medjugorje è divenuta la parrocchia più visitata al mondo come numero di Paesi. Ogni anno più di 70 Paesi di ogni parte del mondo visitano Medjugorje.
Noi abbiamo visto come la preghiera ha trasformato in questi anni questa piccola parrocchia di campagna in un centro spirituale mondiale.
Io personalmente vengo qui da 26 anni. Ci ricordiamo dall’inizio. Qui ci sono sacerdoti che vengono da 30 anni. Ci ricordiamo come era Medjugorje all’inizio. Una parrocchia di campagna dove si dormiva dai contadini. Si partecipava alla vita parrocchiale. C’era la preghiera al centro. Abbiamo assistito a tante vicissitudini.
Nel 1984 la Madonna diede quel messaggio: “Io ho scelto questa parrocchia e voglio guidarla in modo particolare”. Da allora sono passati trent’anni.
Eravamo qui quando c’era la guerra. Sono state sganciate anche delle bombe per distruggere la parrocchia di Medjugorje. Una delle bombe disinnescata per molto tempo era qui davanti alla chiesa. Ma nulla ha potuto.
Medjugorje è una realtà che è cresciuta al punto da diventare un movimento spirituale mondiale. Anche la Chiesa guarda con benevolenza se i frutti sono la conversione e il ritorno ai sacramenti, cioè all’Eucaristia e alla riconciliazione.
Sta a ciascuno di noi, fratelli e sorelle, far sì che il “grazie, per aver risposto alla Mia chiamata”, con il quale la Madonna Regina della Pace termina ogni Suo messaggio, si realizzi nella nostra vita.
Intanto noi oggi diciamo a Lei “grazie”. Lei da 33 anni ci ringrazia, ma noi oggi diciamo a Lei: “Grazie Madre perchè ci hai chiamati. Grazie Madre per la Tua presenza qui in mezzo a noi da 33 anni”.
Ci chiediamo perchè la Madonna è venuta. Perchè vuole realizzare il nuovo mondo della pace, cioè il ritorno a Dio dell’umanità per mezzo del Trionfo del Suo Cuore Immacolato. Quella promessa che Lei ha fatto a Fatima e ha confermato qui a Medjugorje. Grazie alla realizzazione dei dieci segreti, perchè si realizzi il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria. Con la preghiera e il digiuno, ci ha detto in un messaggio molto importante, si possono fermare anche le guerre.
Medjugorje è una scuola di preghiera per tutti noi, soprattutto una scuola di conversione. E’ una scuola di pace, una scuola di amore dove impariamo ad amare Dio e il prossimo; dove impariamo a mettere Dio al centro della nostra vita; dove, alla scuola della Regina della Pace, impariamo a mettere la santa Messa al centro della nostra vita; dove impariamo ad avvicinarci con fiducia al sacramento della riconciliazione; dove impariamo ad esercitare la volontà rinunciando attraverso la penitenza e il digiuno; dove impariamo a pregare con il cuore; dove impariamo a leggere e meditare e ad accogliere la Parola di Dio nella nostra vita come Maria ha fatto nella Sua vita: quella Parola che si è incarnata in Lei. Si è fatta carne nel Suo grembo attraverso l’opera dello Spirito Santo.
Molte altre cose potremmo dire, ma non le diciamo perchè non abbiamo il tempo.
Una grazia sì, dobbiamo chiederla. La grazia della nostra conversione.
La grazia più grande è quella della nostra conversione. La grazia più grande che possiamo chiedere in questo giorno è quello di accogliere l’invito di Maria, Regina della Pace: “AccoglieteMi nella vostra vita, perchè attraverso di voi Io possa essere accolta nelle vostre famiglie”.
La grazia che chiediamo oggi è di portare la preghiera nelle nostre famiglie, portare la pace, portare la riconciliazione e diventare figli e figlie, discepoli di Maria, Regina della Pace.
Sia lodato Gesù Cristo,
sempre sia lodato.
Fonte: IdM
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