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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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lunedì 26 agosto 2013

Madonna di Czestochowa

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Ciò che rese in breve tempo Jasna Gòra il più famoso santuario della Polonia non fu la forza della tradizione che vuole l'Evangelista Luca autore del quadro, realizzato su di un legno che formava il tavolo adoperato per la preghiera e per il cibo dalla Sacra Famiglia.
Ciò che rese questo luogo famoso è la presenza miracolosa della Madre, che attraverso l'Immagine ha sempre richiamato pellegrini da tutta la Polonia e dal mondo intero, come attestano i numerosissimi ex-voto.
La storia del santuario è molto travagliata, poiché fu oggetto di numerosi attacchi.

Tra i tanti, ricordiamo quando nel 1655 l'esercito svedese entrò in Polonia. La nobiltà polacca, divisa da lotte intenstine, si rifiutò di combattere. Tutto il paese cadde così sotto la dominazione svedese. L'armata svedese, costituita da tremila uomini, raggiunse Jasna Gora, esigendo l'immediata resa del santuario. Nonostante ciò, il priore di Jasna Gora decise di continuare la difesa del sacro luogo. Egli disponeva di 170 soldati, 20 nobili e 70 monaci. Ben pochi in paragone ai tremila soldati svedesi! Al rifiuto della proposta di arrendersi l'esecito svedese sferrò l'attacco. Il combattimento, durato 40 giorni, si concluse con la vittoria dell'esercito di Maria.
La vittoria riportata dalla piccola fortezza di Jasna Gora, chiamata con disprezzo "pollaio" dal generale svedese, risultò di grande importanza religiosa e politica. L'attacco a Jasna Gora fu considerato una violazione dei sentimenti religiosi e la vittoria fu ascritta non già alla bravura dei soldati né alla solidità della fortificazione, ma alla tutela della stessa Madre di Dio, Protettrice di quel luogo. Dopo questi episodi, tutto il paese cominciò a combattere contro gli svedesi invasori.
Il 1° aprile del 1656 il re Giovanni Casimiro pronunciando solennemente nella cattedrale di Leopoli i suoi voti, consacrò tutto il paese alla protezione della Madre di Dio, proclamandola Patrona e Regina delle terre del suo Regno. Da quel momento alla Santissima Vergine Maria furono affidate le sorti della nazione. Jasna Gora divenne così simbolo di libertà religiosa e politica per il popolo polacco.

Nel 1948 quando l'ideologia comunista si faceva minacciosa, il morente Primate pronunciò parole che si rivelarono profetiche: "La vittoria, quando verrà, sarà vittoria della Madre Santissima", messaggio che fu eredità del nuovo Primate, Wyszynski.
Relegato dai comunisti in una prigione stalinista, Wyszynski compose una supplica alla Vergine, nella quale la gratitudine per ogni bene ricevuto si mescolava alla preghiera per una Polonia libera e alla promessa di una vita irreprensibile in ringraziamento per la libertà. Il 26 agosto 1956, alla presenza di un milione di persone, la supplica del cardinal Wyszynski, ancora prigioniero, vide la luce e il successivo 26 ottobre Wyszynski fu liberato.

Il 4 giugno 1979 venne a Jasna Gòra il Primo Papa polacco, Giovanni Paolo II che iniziò il suo pellegrinaggio con queste parole: «Si sta realizzando la volontà di Maria: eccomi!... Sono qui e ricordo una vecchia canzone dei confederati di Bar: "Siamo servitori di Cristo, servi di Maria!"...  Il servo chiamato da questa terra, preso dai piedi di Jasna Gòra, ove spesso sostavo come voi e che mi ha visto in ginocchio sulla nuda terra come voi spesso state per ore e ore ...» Durante i tre giorni di soggiorno del Papa si incontrarono con lui circa tre milioni e mezzo di fedeli. Giovanni Paolo II, pronunciando un atto di affidamento della Chiesa universale, della patria, di tutti gli uomini e di se stesso alla Madonna, esclamò: "Madre, sono tutto tuo e tutto ciò che è mio è tuo!". Egli offrì anche una rosa d'oro che è stata collocata sull'altare della Madre di Dio.

 

Fonte: IdM

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