“Cari figli, in questo tempo inquieto io vi invito di nuovo ad incamminarvi dietro a mio Figlio, a seguirlo. Conosco i dolori, le sofferenze e le difficoltà, ma in mio Figlio vi riposerete, in Lui troverete la pace e la salvezza. Figli miei, non dimenticate che mio Figlio vi ha redenti con la sua croce e vi ha messi in grado di essere nuovamente figli di Dio e di chiamare di nuovo "Padre" il Padre Celeste. Per essere degni del Padre amate e perdonate, perché vostro Padre è amore e perdono. Pregate e digiunate, perché questa è la via verso la vostra purificazione, questa è la via per conoscere e comprendere il Padre Celeste. Quando conoscerete il Padre, capirete che soltanto Lui vi è necessario (la Madonna ha detto questo in modo deciso e accentuato). Io, come Madre, desidero i miei figli nella comunione di un unico popolo in cui si ascolta e pratica la Parola di Dio. Perciò, figli miei, incamminatevi dietro a mio Figlio, siate una cosa sola con Lui, siate figli di Dio. Amate i vostri pastori come li ha amati mio Figlio quando li ha chiamati a servirvi. Vi ringrazio!”
Commento di Padre Livio al messaggio del 2 giugno 2013
Come sempre i messaggi dati dalla Madonna a Mirjana sono molto complessi e sono veramente capolavori di teologia.
In questo caso la teologia è di carattere trinitario, proprio perché c'è quell'impostazione cristologica del Figlio che ci porta al Padre. Il Padre, che è la fonte di ogni grazia, ma anche Colui a cui si deve arrivare attraverso il Figlio; è Maria che ci accompagna in questo cammino.
Ciò che mi ha particolarmente colpito in questo messaggio e che vorrei segnalarvi sono gli imperativi. La Madonna ci dà esortazioni, la Madonna esorta e lo fa con i verbi all'imperativo; sono molti che vale la pena mettere in luce, perché sono quelle cose che noi dovremmo fare, che la Madonna ci esorta fortemente a fare!
Quali sono questi imperativi che la Madonna ci ha dato?
Ha detto: “incamminatevi dietro a mio Figlio”, ci ha esortato a metterci in cammino dietro a suo Figlio, cioè a seguire la via della croce.
Dice Gesù: “se uno vuol venire dietro me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua “. La Madonna, siccome sa che la via della croce di Gesù è una via che ripugna la carne, la carne cerca le soddisfazioni, non certo le mortificazioni, ci dice: “Conosco i dolori, le sofferenze e le difficoltà”, seguire, incamminarsi dietro a suo Figlio vuol dire portare la croce e quindi dolore, sofferenze, difficoltà, ma la Madonna ci dice: “ma in mio Figlio vi riposerete, in Lui troverete la pace e la salvezza”. Gesù Cristo con la Sua croce redime la nostra croce, le difficoltà, le sofferenze e i dolori vengono superati. In Lui troviamo la pace, il riposo e soprattutto la salvezza eterna. Questo è il primo grande imperativo che la Madonna ci indica: “incamminatevi dietro a mio Figlio!”. Poi ci dice: “siate una cosa sola con Lui!”, quest'espressione la si comprende alla luce della parabola dei tralci e della vite, là dove Gesù dice: “Io sono la vite, voi i tralci”, dove Gesù parla appunto della dimora reciproca del tralcio e della vite, ma perché una vite sia unita al tralcio, il tralcio dev'essere in Grazia di Dio; cioè, perché la linfa della Grazia entri dalla vite al tralcio bisogna essere in Grazia di Dio! Come siamo una sola cosa col Figlio? Rinunciando al peccato! Al peccato mortale e quindi chiedendo perdono a Dio, confessandoci, vivendo in Grazia di Dio, noi siamo oggettivamente in comunione con Gesù, dico oggettivamente, poi consapevolmente lo siamo, ogni volta che accendiamo la fiamma viva della preghiera. L'altro terzo imperativo che ne consegue, consegue al fatto di essere uniti a Gesù, è quello di essere figli di Dio. Noi, uniti a Gesù, uniti al Figlio, siamo figli del Figlio, quindi con Gesù possiamo chiamare il Padre col Suo nome dolcissimo di Padre Celeste.
Questi quindi sono gli imperativi che riguardano il Figlio, cioè: “incamminatevi con Lui, dietro a Mio Figlio”, “siate una cosa sola con Lui”, “siate figli di Dio”.
Poi, cari amici, ci sono gli imperativi che riguardano il Padre Celeste.
Sono due, una coppia di imperativi molto forte.
La Regina della Pace ci esorta: “Per essere degni del Padre amate e perdonate, perché vostro Padre è amore e perdono”.
È impressionante come la Madonna ci invita al perdono! Perché ci invita al perdono? Perché deve esserci il perdono personale, il perdono dei gruppi, il perdono delle comunità, il perdono dei popoli fra di loro, allora cessa la violenza, cessa la guerra, cessa l'odio reciproco e il mondo ha la pace. Il perdono è quella chiave che apre la porta della pace!
“Amate e perdonate”, sono due verbi che vanno insieme, il perdono è una forma d'amore, è l'amore per i nemici, per quelli che ti hanno fatto del male, per quelli che ti hanno fatto dei torti. La Madonna dice: “come il Padre vostro Celeste ama e perdona, ama” e come ha amato? Inviando il Figlio, e come perdona? Accogliendo il perdono che il Figlio ha chiesto sulla croce. Per cui, “come il Padre Celeste ama e perdona, voi che siete seguaci di Gesù e siete una sola cosa con Lui e siete figli del Padre Celeste, anche voi come il Padre Celeste, amate e perdonate”.
Poi la Madonna ci ha detto:” Pregate e digiunate”.
Questo invito della Madonna si colloca nella necessità della purificazione dal peccato e dal male, la Madonna dice: “Pregate e digiunate, perché questa è la via verso la vostra purificazione, questa è la via per conoscere e comprendere il Padre Celeste”.
Soltanto attraverso la preghiera, nella quale noi vediamo nella luce dello Spirito Santo, nella Luce di Dio, i nostri peccati, la nostra lontananza da Dio, la presenza del male in noi e attraverso il digiuno, con il quale rinunciamo al male, rinunciamo al peccato, in questo modo noi ci purifichiamo e purificandoci e avendo il cuore puro noi, “beati i puri di cuore perché vedranno Dio”, noi possiamo “conoscere e comprendere il Padre Celeste”, il Suo desiderio immenso di amore.
Come vedete c'è un progetto di cammino di santità, di vita spirituale ben preciso che la Madonna ci offre attraverso questi imperativi: “incamminatevi dietro a Mio Figlio”, “siate una cosa sola con Lui”, “siate figli di Dio”, “amate, perdonate”, “pregate, digiunate!”
Poi la Madonna, come spesso fa al termine dei messaggi, indica anche qual è il Suo ruolo, che è quello di madre: per realizzare tutto questo, per realizzare questi imperativi abbiamo bisogno dell'aiuto della Madre.
La Madre che ci dà l'esempio, la Madre che ci prende per mano, la Madre che se cadiamo ci rialza, la Madre che ci prende in braccio, la Madre che ci tiene sulle ginocchia, queste sono Sue espressioni!
La Madonna dice: “Io, come Madre, desidero i miei figli nella comunione di un unico popolo”, cioè vuole che tutti i suoi figli formino una grande comunità, una grande comunità nell'amore, un unico popolo, “in cui si ascolta e pratica la Parola di Dio”. La Madre della Chiesa è qui e sta operando per costruire la Chiesa e il popolo di Dio e per questo dà l'ultimo grande imperativo cioè: “Amate i vostri pastori”. La Madonna ormai da due anni, praticamente in ogni messaggio, dice qualcosa di particolare per i pastori, parole bellissime al loro riguardo: “amate i vostri pastori come li ha amati mio Figlio quando li ha chiamati a servirvi”, questo è bellissimo anche per le vocazioni, come quando il Vangelo parla di quel giovane che va da Gesù e gli chiede: “che cosa devo fare Signore per avere la vita eterna?” il Vangelo dice: “Gesù lo guardò e lo amò e lo chiamò. Ma quello non rispose!”. Colpisce molto questo fatto: la vocazione è un amore preferenziale. Perciò dice la Madonna: “amate i vostri pastori come li ha amati mio Figlio quando li ha chiamati a servirvi”. Questo lo dico per le vocazioni sacerdotali, per quelle religiose con speciale consacrazione, queste persone sono chiamate ad uno speciale rapporto di amore con Gesù, che li porta anche alla rinuncia dell'amore umano, quello della famiglia, quello dello sposo e della sposa, per essere tutti completamente di Cristo e proprio per questo essere tutti completamente al servizio dei fratelli. “Amate i vostri pastori”, quindi tenete la bocca chiusa, non criticateli, pregate per loro, se fanno del male pregate per loro, se dicono delle eresie, pregate per loro e questo significa avere anche il discernimento, però sosteniamoli con la preghiera, sosteniamoli con l'amore, “amate i vostri pastori come li ha amati mio Figlio quando li ha chiamati a servirvi”. Anche qui, cari amici, c'è un invito ai pastori a ricordarsi che sono stati amati da Gesù e che il loro compito è quello di servire Gesù e servire come buoni pastori le pecorelle del gregge. Questo è un messaggio strepitoso, un capolavoro assoluto, questa è la verità! Nessuno parla come la Regina della Pace! Nessuno commenta la Sacra Scrittura come la Regina della Pace! Nessuno! Questa è la mia personale, modestissima convinzione! Però ne sono convinto, per questo la ripeto così spesso.
Sono tutti pronti a criticare i veggenti di Medjugorje, perché, essendo esseri umani, qualche difetto si trova anche in loro. Ma perché non ci dicono questi signori della critica, questi signori della diffamazione, questi signori della calunnia, queste macchine del fango, perché non ci dicono da dove vengono questi messaggi?!
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