«Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno più vino".. » (Gv 2, 3)
Il cuore di Maria è un vasto tesoro, e le sue labbra sono il canale di questo grande tesoro, che ci fa percepire le cose. Questa bocca colma di miele, d’oro e di pietre preziose, non si apre spesso, perché occorre aprire l’anima per ricevere, avidamente, ciascuna delle sue parole e tenerne conto.
In questo momento Maria prega suo figlio. Lei prega come madre. Occorre prestare molta attenzione a ciò : dopo che Maria ha detto : Ecce ancilla Domini, non prega più come serva, ma come una Madre : occorre osservare gli occhi di Maria, quando osserva modestamente suo figlio beneamato, per fargli questa questa domanda ; bisogna considerare il suo cuore e i sentimenti che vi passano.
Lei desidera due cose : vuole che la gloria di suo figlio si manifesti in questa circostanza e vuole anche la consolazione degli invitati, due desideri e due volontà degni del perfetto amore del cuore di Maria.
La seconda cosa che occorre osservare : la vita di Maria è una vita di silenzio, tutti i prodigi del suo incommensurabile amore erano racchiusi là dentro. Quando le occorreva di parlare, lo faceva con il minor numero di parole possibile ; anche con suo figlio, parlava solo nel silenzio.
Maria ci insegna in tre parole una maniera ammirabile di pregare : non fa altro che mostrare i bisogni e, nel suo cuore e nei suoi occhi, Nostro Signore scorge bene il suo desiderio. È una perfetta maniera di pregare, di aprire le piaghe dei nostri cuori davanti al nostro dolcissimo Maestro, riposare in seguito la nostra anima in lui e abbandonarci al suo grande amore e alla sua grandissima misericordia e attendere, così, in una contemplazione d’amore, l’effetto della sua tenerezza nei nostri confronti.
François Libermann
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