Oggi, nelle letture, la Chiesa ci propone di meditare sulla prima madre, Eva, e sul primo uomo, Adamo. Qualche cosa li ha convinti che se lasciavano il Signore avrebbero avuto di più, sarebbero stati i nuovi padroni. Hanno creduto a questa promessa. La Bibbia ci dice che queste cose le ha promesse il diavolo, il nemico dell'uomo. Fatto questo peccato, persa l'amicizia con il Signore, è avvenuto un disastro: non potevano più amare il Signore, non ne potevano ascoltare la voce e dovevano nascondersi, quando sentivano i suoi passi, perché dovevano prendersi la responsabilità di quanto avevano fatto. Il Signore ha domandato: « Che cosa avete fatto? ». L'uomo ha risposto: « La donna che mi hai dato, mi ha sedotto », ed Eva: « Il serpente mi ha sedotto ». Allora nessuno era responsabile, ma è stato un grande disastro. E qui, secondo la Bibbia, secondo la nostra fede, è stato ferito l'uomo nella sua totalità: non aveva più la pace né con Dio, né con le creature. Si sono rotte le dimensioni verticale e orizzontale, non c'era più equilibrio.
Dio ha cominciato di nuovo questo equilibrio con l'uomo e la Madonna ci mostra che è possibile (.). La Madonna Immacolata oggi sta davanti a noi dicendoci come noi potremo essere salvati, riconciliati: con la Croce. Perché solo attraverso la Croce, sulla quale il Signore è morto con amore, abbiamo ricevuto il tesoro delle grazie. Se adesso vogliamo camminare verso la pace, se vogliamo la riconciliazione, se vogliamo creare nel nostro cuore la situazione del Paradiso, già oggi dobbiamo confrontarci con la Croce, come un invito a perdonare. (.)
Oggi abbiamo letto il Vangelo dell'Annunciazione, non per caso. Infatti il « sì ». della Madonna è la riconciliazione con il Signore. La Madonna ha riparato con il suo « sì » il « no » dei progenitori.
La Madonna non capiva tutto nel momento in cui parlava con l'Angelo, ma ha detto: « Ecco, io sono pronta » dopo aver sentito che con Dio tutto è possibile. Allora essere purificati, essere riconciliati oggi è l'invito anche per noi per poter dire « sì », di nuovo, con tutto il cuore. Non è facile. Non a caso ha detto a noi tutti, personalmente: « Niente è impossibile per il Signore ». (.)
Se in questa festa dell'Immacolata anche noi sentiamo un po' il desiderio per la bellezza interiore, per l'amore. per la pace, per la riconciliazione, abbiamo fatto un grande passo, perché sentendo che è possibile, non avremo più paura davanti alla croce, non ci domanderemo più: « Come mai? Quante volte devo digiunare, quante volte devo pregare? ». Quando avremo capito che cosa ci promette il Signore dandoci la Madonna per tutto questo tempo, noi saremo pieni di gioia e nelle prove non saremo più in difficoltà.
Capitemi bene: non avremo più difficoltà con le nostre croci, perché sapremo che tutto quello che succederà nella nostra vita potrà diventare il nostro bene. (.)
Nel Paradiso terrestre, dopo il peccato, l'uomo doveva nascondersi, era rimasto solo. Consacrazione significa che io esco dalla mia solitudine, non sono più solo, sono con qualcuno che è mia madre, mia sorella, mio fratello, mio tutto.
Allora, vedete, se vogliamo di nuovo cominciare con la Madonna Immacolata, o continuare, consacriamoci. Oggi è possibile: siamo invitati di nuovo a dire il nostro « sì ». Non importa quale è stata fino ad oggi la nostra vita, la Madonna non ha domandato come eravamo. Ha detto: « Aprite i vostri cuori, il Signore vuole purificarli ». Per poter essere purificati bisogna anche avere il coraggio di andare a confessarci, con umiltà accettare la propria verità, la propria debolezza, riconoscere il proprio egoismo, l'orgoglio, non respingere più la propria responsabilità dicendo: « Non so chi è responsabile, chi è colpevole ». Perché questa è la ripetizione della parola di Eva che ha detto: « Io non sono responsabile ».
Dobbiamo avere il coraggio di dire: « sì », sono responsabile per la pace, ma sono anche responsabile per le guerre nella mia famiglia, nella mia comunità, nella Chiesa ». (.)
Allora mostrandosi vicino alla Croce, l'Immacolata ci parla oggi sulla nostra responsabilità e ci invita a dire il nostro « sì » anche se non capiamo, anche se la nostra vita passata è proprio un disastro. Ecco, oggi possiamo cominciare di nuovo.
Spero che questo possa servirvi un po' a capire che questa festa è un nuovo inizio con il Signore.
(Da una catechesi di fra Slavko Barbaric dell'8.12.'86.)
Fonte: IdM
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