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Richiesta di preghiere

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sabato 21 marzo 2015

Angolo teologico – Riflessione sui Messaggi di Medjugorje di Don Renzo Lavatori (3) – Messaggio straordinario a Mirjana del 18 marzo 2015

Messaggio straordinario a Mirjana  del 18 marzo 2015

“Cari figli! Vi prego con tutto il mio cuore, vi prego purificate i vostri cuori dal peccato e rivolgeteli in alto verso Dio e verso la vita eterna. Vi prego vegliate e siate aperti alla verità. Non permettete che tutte le cose di questa terra vi allontanino dalla conoscenza della vera soddisfazione che si trova nell’unione con il mio Figlio. Io vi guido sul cammino della vera sapienza perché soltanto con la vera sapienza potete conoscere la vera pace ed il vero bene. Non perdete il tempo chiedendo i segni al Padre Celeste perché il segno più grande ve l’ha già dato, ed è il mio Figlio. Perciò, figli miei, pregate affinché lo Spirito Santo possa introdurvi nella verità, aiutarvi a conoscerla e perché attraverso questa conoscenza della verità, possiate essere una cosa sola con il Padre Celeste e con il mio Figlio. Questa è la conoscenza che dona la felicità sulla terra ed apre la porta della vita eterna e dell’amore immenso. Vi ringrazio.”


Commento teologico di Don Renzo Lavatori*


Il messaggio, piuttosto denso di contenuti, può essere letto sotto quattro aspetti per decifrarne tutto il profondo valore concettuale e spirituale:

1. "Vi prego con tutto il mio cuore". La Madre prega, implora i suoi figli con l'intensità del suo amore materno, mentre normalmente avviene il contrario: i figli pregano e chiedono alla Madre. Ciò mostra una delicatezza sconfinata di Maria, la sua dolce umiltà, la sua presenza premurosa, il suo assillo materno di salvaguardare i propri figli da ogni errore e pericolo. Questo incommensurabile amore non può non toccare e commuovere il nostro piccolo cuore di figli disorientati e sofferenti, bisognosi di essere confortati, sorretti, guidati. Niente di più soave di questo atteggiamento materno! L'importante che esso penetri nel nostro animo e ci doni quella tenerezza e quella forza di cui abbiamo estrema necessità per vivere con serena speranza.

2. La richiesta della Madre costituisce l'essenza centrale della vita cristiana: il capovolgimento dei nostri orientamenti interiori. Ella ci fa capire con chiarezza e intensità che la cosa fondamentale per una sana e santa esistenza è una sola: girare lo sguardo dell'anima dalla terra verso il cielo. Purtroppo noi siamo presi dalle faccende terrene e spesse volte rimaniamo imprigionati dentro di esse, come dei poveri oppressi e angosciati. Ci riduciamo a strisciare sulla terra e a fissare l'occhio solo sui sentieri rumorosi e sconvolgenti del mondo, come animaletti con il viso volto costantemente verso il basso. La Vergine ci invita calorosamente a metterci in posizione eretta con il volto elevato verso l'alto. Proprio da là, dal cielo vengono le grazie necessarie per vivere correttamente e serenamente sulla terra. Lei lo proclama con limpida luminosità: "Non premettete che le cose di questa terra vi allontanino dalla conoscenza della vera soddisfazione che si trova nell'unione con mio Figlio". Quanta sapienza e lungimiranza materna in queste parole meravigliose! Tocca a noi saperle accogliere con docilità e concretezza, in modo da allontanarci dalla nostra mentalità mondana e materialistica, per ricuperare la vita vera, quella divina che ci purifica e ci rinnova in tutto il nostro essere. Qui sta la gioia vera e la vera sapienza del cuore. Essa ci fa assaporare la pienezza della vita, dell'amore, della gioia. Guardando al Cielo la terra appare più bella e la vita più luminosa e confortevole.

3. Anche dal punto di vista strettamente spirituale occorre avere il senso giusto e illuminato nello stabilire un sano atteggiamento di fede e di devozione, in modo da non cascare dentro le trappole dell'emozionalismo e dei sentimenti passeggeri e puramente sensibili, che passano presto e ci lasciano nell'insoddisfazione interiore, con il pericolo di perdere la fede robusta e costante che ci deve accompagnare in ogni momento sia triste sia felice. La fede va piantata sulla roccia, che è Cristo, e non sulla sabbia mobile delle nostre impressioni molto ristrette e meschine. Lo dice esplicitamente: "Non perdete il tempo chiedendo segni al Padre celeste". Questa Madre conosce le debolezze dei suoi figli, che possono fermarsi alle cose esteriori ed emotive, ricercando affannosamente i prodigi o gli eventi emozionanti piuttosto che il vero culto da rendere a Di Padre in Spirito e Verità. Purtroppo è facile cadere in simili forme devozionalistiche che possono raggiungere anche la superstizione e l'ansia di vedere e sentire "i segni". Vi è un solo segno, il più bello e il più importante: quello del Figlio Gesù, immolato per noi sulla croce e ora vivente nella gloria con la risurrezione. Lui, solo Lui, il centro, il termine, il tutto della nostra fede e della vita autenticamente cristiana. Maria ci porta a Cristo e solo verso di Lui Ella sospinge l'animo dei suoi figli. Non li conduce a sé, come se Lei fosse la persona più importante, no, la Madre mette al primo posto il Figlio suo e giustamente, perché solo Gesù è il Salvatore e il Redentore dell'umanità. Lui va amato, cercato, adorato, lodato, messo al primo posto in senso assoluto. A Lui, a Lui, al Signore Gesù l'onore, la gloria e l'amore per sempre. Lo scopo della Madre e la sua gioia stanno precisamente nel portare i figli al Figlio suo amatissimo, in Lui essi trovano la felicità vera e intramontabile.

4. Stupenda la finale del messaggio: "l'abbraccio della SS.ma Trinità". Ella ci unisce al Figlio per essere abbracciati dal Padre nella potenza dello Spirito Santo e formare così una meravigliosa unione di beatitudine infinita, anticipazione di quello che sarà il paradiso. Veramente qui sta l'apice di ogni attesa e di ogni speranza del cuore umano. Come figli dobbiamo lasciarci avvolgere dall'amore infinito con cui il Padre stringe al suo cuore il Figlio suo Gesù nel vincolo amoroso dello Spirito Santo. Se crediamo e accogliamo con semplicità e intensità questo mistero d'amore possiamo vivere nel mondo senza lasciarci travolgere dalla mondanità, per essere avvinti costantemente a Dio, come desidera Maria nostra Madre.

 
 
don_renzo_lavatori *Don RENZO LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria. Tra le sue opere in particolare: Gli angeli. Storia e pensiero, Marietti, Genova 1991; Milano 2000.2003; Satana un caso serio. Saggio di demonologia cristiana, EDB, Bologna 1996; Gli Angeli, Newton-Compton, Roma 1996; Il diavolo tra fede e ragione, EDB, Bologna 2001; Antologia diabolica, UTET, Torino, 2008.
 
Don Renzo Lavatori ha recentemente pubblicato un altro volume sull’angelologia: L' angelo, un fascio di luce sul mondo, La Fontana di Siloe, Torino, 2014 (cliccare sul link per ordinarlo)
 
Notizie più dettagliate sul Sito Ufficiale di Don Renzo Lavatori (cliccare sul link)

1 commento:

Tommaso Torquemada ha detto...

Vorrei solo evidenziare un'affermazione della Madonna, la quale dice "" Perciò, figli miei, pregate affinché lo Spirito Santo possa introdurvi nella verità, aiutarvi a conoscerla e perché attraverso questa conoscenza della verità, possiate essere una cosa sola con il Padre Celeste e con il mio Figlio.""

Introdurci nella "Verità", la Vergine Maria ci mette in guardia dai vari "Modernismi" dalle varie "Innovazioni", le quali oltre ad essere fuori dalla verità rivelata e custodita dalla Santa Chiesa, ci mette in pericolo di agire anche inconsapevolmente contro di essa.

Rimanere nella verità significa rimanere nella Sana Dottrina, la quale non può e non deve essere stravolta per "l'occhio del mondo".

Ricordiamoci, quando che il "Sincretismo" è l'arma più micidiale del diavolo, poiché distrugge la fede.

La Madonna ci invita a rimanere sempre e comunque nella fede cattolica, e a non farci distogliere da insegnamenti mondani.
Tommaso