Drop Down MenusCSS Drop Down MenuPure CSS Dropdown Menu

Richiesta di preghiere

* * * * *

Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

* * * * *

mercoledì 27 novembre 2013

La Medaglia miracolosa

Cari fratelli,
vi presentiamo l’apparizione della Madonna a Rue du Bac, conosciuta per la "Medaglia Miracolosa".
È una piccola medaglia della Madonna per eccellenza, perché è l'unica da Lei ideata e voluta, già conosciuta in quasi tutto il mondo e  chiamata “miracolosa” per le grazie, i prodigi e i miracoli che le vengono attribuiti.

La Medaglia fu coniata, e tante furono le guarigioni spirituali e corporali che si ottennero, che dal popolo riconoscente fu battezzata appunto  "Miracolosa".
Portiamola dunque con fede; portiamola sempre; procuriamola a tutti quelli a cui vogliamo assicurare la specialissima protezione promessa da Maria SS.

Santa Caterina e la Medaglia Miracolosa

Ma dove e come ha avuto origine la Medaglia miracolosa? Essa risale al 1830. La sua origine è veramente meravigliosa. Si può dire che questa medaglietta è "miracolosa " già nel suo nascere.

Siamo a Parigi. Ci troviamo nella Casa Madre delle Suore di San Vincenzo de' Paoli e Santa Luisa de Marillac, le Figlie della Carità. Tra le novizie c'è un'umile suora che si chiama Suor Caterina Labouré, oggi Santa. A quest'umile novizia, nascosta e sconosciuta, avverranno alcuni dei fatti più straordinari che possono capitare a una creatura sulla terra: le apparizioni della Vergine Immacolata. Perché a Suor Caterina? ... Perché proprio a lei? ..

Perché era una Suora tanto umile, tanto semplice, tanto angelica...

La conferma più splendida della lode di Gesù agli umili la troviamo nel comportamento di S. Caterina dopo i fatti straordinari: ella seppe tenere nascosto il segreto delle apparizioni della Madonna per ben 46 anni, ossia fino alla morte, rivelandolo soltanto al suo confessore. A questi "piccoli" Dio dona le cose più grandi.

"Ecco un'altra Mamma!"

Fin da piccina, S. Caterina Labouré ebbe nel Cuore una devozione così tenera e filiale verso la Madonna che quando le morì la mamma, ella riunì i fratellini ai piedi di una statuina di Maria e disse loro "Non abbiamo più la mamma: ecco un'altra Mamma!"

Visse così, laboriosa e pura, fino alla sua giovinezza.

La Sposa di Gesù.

Finalmente, superati ostacoli amarissimi, la pia giovane poté entrare nel noviziato delle Figlie della Carità, a Parigi, in Rue du Bac.

Ecco il proposito fondamentale scritto da lei stessa con semplicità:

"Prenderò Maria per modello al principio delle mie azioni, e penserò come Ella avrebbe fatto il dovere che sto per compiere".

La Madonna le appare

"Venuta la festa di S. Vincenzo (19 luglio) la buona Madre Marta (la direttrice delle novizie) ci fece alla vigilia un'istruzione sulla devozione dovuta ai Santi e specialmente sulla devozione alla Madonna. Questo mi accese sì gran desiderio di vedere la SS. Vergine, che andai a letto col pensiero di vedere in quella stessa notte la mia buona Madre Celeste era tanto tempo che desideravo vederla. Essendoci stato distribuito un pezzettino di tela di una cotta di S. Vincenzo, ne tagliai una metà e la inghiottii. Così mi addormentai col pensiero che S. Vincenzo mi avrebbe ottenuto la grazia di vedere la Madonna.

Alle undici e mezzo mi sento chiamare per nome: "Suor Labouré! Suor Labouré!" Svegliatami, guardo dalla parte donde veniva la voce, che era dal lato del passaggio del letto. Tiro la cortina e vedo un fanciullino vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, il quale mi dice:

"Venite in cappella; la Madonna vi aspetta". Mi venne subito il pensiero mi sentiranno! Ma quel fanciullo è pronto a rispondermi "State tranquilla: sono le undici e mezzo e tutti dormono profondamente. Venite che vi aspetto".

Vestitami in fretta, mi diressi verso quel fanciullo che era restato in piedi senza avanzarsi oltre la spalliera del letto.

Il fanciullo mi seguì, o meglio, io seguii lui dovunque passava, tenendosi sempre alla mia sinistra. Erano accesi i lumi da per tutto dove noi passavamo, il che molto mi sorprendeva. Assai più meravigliata però rimasi all'ingresso della cappella, quando l'uscio si aprì, appena il fanciullino l'ebbe toccato con la punta di un dito. La meraviglia poi fu al colmo quando vidi tutte le candele e tutte le torce accese, come alla Messa di mezzanotte. Però non vedevo ancora la Madonna.

Il fanciullo mi condusse nel presbiterio accanto alla poltrona del Signor Direttore, dove io mi posi in ginocchio, mentre il fanciullino rimase tutto il tempo in piedi. Parendomi il tempo troppo lungo, ogni tanto guardavo per timore che le suore vegliatrici passassero dalla tribuna".

"Ecco la Madonna"

"Finalmente giunse il sospirato momento. Il fanciullino mi avvertì, dicendomi: "Ecco la Madonna, eccola!".

Sentii un rumore come il fruscio di vesti di seta venire dalla parte della tribuna, presso il quadro di S. Giuseppe, e vidi la S.Vergine che venne a posarsi sui gradini dell'altare dal lato del Vangelo. Era la SS. Vergine, ma tutta simile a Sant'Anna, solo il volto non era lo stesso.

Io ero incerta se si trattasse della Madonna. Ma il fanciullino che era lì mi disse "Ecco la Madonna!". Dire ciò che provai in quel momento e ciò che succedeva in me, mi sarebbe impossibile. Mi sembrava di non riconoscere la Madonna. Quel fanciullino mi parlò allora non più con voce di bambino, ma d'uomo alto e robusto; e disse parole forti. Io, guardando la Santissima Vergine, spiccai allora un salto verso di Lei, ed inginocchiatami sui gradini dell'altare, appoggiai le mani sulle ginocchia di Maria...

Fu quello il momento più dolce della mia vita".

"Io sarò con voi"

"Dire tutto ciò che provai mi sarebbe impossibile. La Madonna mi spiegò come dovevo comportarmi col mio direttore e parecchie cose che non debbo dire; m'insegnò il modo di regolarmi nelle mie pene e mostrandomi con la sinistra i piedi dell'altare, mi disse di andarmi a gettare ai piedi dell'altare ad espandervi il mio cuore, aggiungendo che colà io avrei ricevuto tutti i conforti a me necessari.

"Figlia mia -mi disse la Madonna- Dio vuole affidarvi una missione. Avrete molto da soffrire, ma soffrirete volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio. Avrete la grazia; dite tutto quanto in voi succede, con semplicità e confidenza. Vedrete certe cose, sarete ispirata nelle vostre orazioni; rendetene conto a chi è incaricato dell'anima vostra".

Io chiesi allora alla SS.Vergine la spiegazione delle cose che mi erano mostrate (la Santa allude ad alcune visioni avute precedentemente). E Maria rispose: "Figlia mia, i tempi sono molto tristi; gravi sciagure stanno per colpire la Francia; il trono sarà rovesciato; tutto sarà sconvolto da disgrazie d'ogni specie. (Dicendo questo la Madonna aveva l'aspetto molto addolorato). Ma venite ai piedi di questo altare; qui le grazie saranno sparse su tutti... sopra tutte le persone che le chiederanno con fiducia e fervore, sui piccoli e sui grandi...".

"Figlia mia, io mi compiaccio di spandere le mie grazie sulla comunità (vostra). Io l'amo molto, ma ho della pena, perché vi sono (in essa) degli abusi: la regola non è osservata, la regolarità lascia a desiderare, vi è una grande rilassatezza nelle due comunità (Preti della Missione e Figlie della Carità); dillo a colui che è incaricato di voi, benché non sia ancora superiore. Egli sarà fra qualche tempo incaricato in modo speciale della (vostra) Comunità; egli deve fare tutto il possibile per rimettere la regola in vigore, diteglielo da parte mia".

"Ch'egli vegli sulle cattive letture, sulla perdita di tempo e sulle visite. Allorché la regola sarà rimessa in vigore, vi sarà una Comunità che verrà ad unirsi alla vostra.

"Ma sopraggiungeranno grandi mali; il pericolo sarà grande, ma non temete, il buon Dio e S.Vincenzo proteggeranno la comunità... (La Vergine era sempre triste).Io stessa sarò con voi, ho sempre vegliato su di voi; vi accorderò molte grazie... Verrà un momento in cui il pericolo sarà grande e tutto sembrerà perduto, ma io sarò con voi; abbiate fiducia. Avrete prove evidenti della mia visita e della protezione di Dio e di quella di S. Vincenzo sulle due Comunità.

"In altre comunità vi saranno vittime (La SS.Vergine aveva le lacrime agli occhi dicendo questo); vittime vi saranno nel clero di Parigi e lo stesso Arcivescovo morrà(di nuovo la Madonna versò lacrime). Figlia mia, la Croce sarà disprezzata; per le vie scorrerà sangue; il mondo intero sarà nell'afflizione. (Qui la Vergine Santa non poteva più parlare un gran dolore Le era dipinto sul volto)...".

"Non ripresi più sonno"
"Quanto tempo restassi con la Madonna, non saprei dire tutto quello che so è che, dopo di avermi lungamente parlato, se ne andò scomparendo come ombra che svanisce, dirigendosi verso la tribuna, per quella parte da cui era venuta. Alzatami dai gradini dell'altare, rividi il fanciullino al posto dove l'avevo lasciato, il quale mi disse: "È partita!". Rifacemmo lo stesso cammino, trovando sempre tutti i lumi accesi e tenendosi quel bambino sempre alla mia sinistra.

Credo che quel bambino fosse il mio angelo custode, resosi visibile per farmi vedere la Madonna; io infatti l' avevo molto pregato di ottenermi un tal favore. Era vestito di bianco e portava con sé una luce miracolosa, ossia era sfolgorante di luce, dell'età dai quattro ai cinque anni.

Tornata a letto, sentii suonare le due e non ripresi più sonno".

La Medaglia Miracolosa

Era il 27 novembre. Questa è l'apparizione più importante e fondamentale. In essa l'umile Santa Caterina ebbe la rivelazione della celebre Medaglia miracolosa, e la Madonna le spiegò in che cosa consisteva la missione che voleva affidarle. Una missione vasta quanto la terra. Proprio lei, l'umile e ignorata Suor Caterina, veniva eletta perché facesse conoscere a tutti gli uomini il celeste pegno di misericordia che l'Immacolata si degnava donare all'umanità. E Suor Caterina si metterà all'opera non risparmiandosi nelle prove e nelle sofferenze a cui verrà sottoposta. Era sicura dell'aiuto di Colei che è la Regina dell'universo, e prima o poi, quindi, sarebbe arrivata l'ora della diffusione di questa medaglina, piccolo tesoro di grazia. Per Suor Caterina, del resto, dovette essere ben poca cosa sacrificarsi senza risparmio per la Regina Immacolata che l'aveva inebriata delle sue celestiali apparizioni. Ella stessa ha descritto in modo dettagliato anche questa seconda e più celebre apparizione. Leggiamola con amore.

Bellezza indescrivibile

"Il 27 novembre 1830, che capitava il sabato antecedente alla prima domenica di Avvento, alle cinque e mezzo di sera, facendo la meditazione in profondo silenzio, mi parve di sentire dal lato destro della cappella un rumore come il fruscio di una veste di seta. Avendo volto lo sguardo a quel lato, vidi la Santissima Vergine all'altezza del quadro di San Giuseppe. La sua statura era media, e la sua bellezza tale che mi è impossibile descriverla. Stava in piedi, la sua veste era di seta e di color bianco-aurora, fatta, come si dice, à la vierge ("alla vergine"), cioè accollata e con maniche lisce. Dal capo le scendeva un velo bianco sino ai piedi. Aveva i capelli spartiti e una specie di cuffia con un merletto di circa tre centimetri di larghezza, leggermente appoggiato sui capelli. Il viso era abbastanza scoperto; i piedi poggiavano sopra un globo; o meglio, sopra un mezzo globo, o almeno io non ne vidi che una metà (più tardi la Santa confesserà di aver visto sotto i piedi della Vergine anche un serpente color verdastro chiazzato di giallo).

Le sue mani, elevate all'altezza della cintura, mantenevano in modo naturale un altro globo più piccolo che rappresentava l'universo. Ella aveva gli occhi rivolti al cielo, e il suo volto diventò risplendente, mentre presentava il globo a Nostro Signore.

Tutto ad un tratto le sue dita si ricoprirono di anelli, ornati di pietre preziose, le une più belle delle altre, le une più grosse e le altre più piccole, le quali gettavano dei raggi gli uni più belli degli altri questi raggi partivano dalle pietre preziose; le più grosse gettavano raggi più grandi, e le più piccole raggi meno grandi, sicché tutta se ne riempiva la parte inferiore, e io non vedevo più i suoi piedi...".

"Fate coniare una medaglia..."

"Mentre io ero intenta a contemplarla, la Santissima Vergine abbassò gli occhi verso di me e intesi una voce che mi disse queste parole: "Questo globo che vedete rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia ed ogni singola persona...". Io qui non so ridire ciò che provai e ciò che vidi, la bellezza e lo splendore dei raggi così sfolgoranti! ... E la Vergine Santissima aggiunse: "Sono il simbolo delle Grazie che io spargo sulle persone che me le domandano", facendomi così comprendere quanto è dolce pregare la Santissima Vergine e quanto Ella è generosa con le persone che La pregano; quante grazie Ella accorda alle persone che gliele cercano e quale gioia Ella prova nel concederle. In quel momento, io ero e non ero... Non so.... io godevo. Ed ecco formarsi intorno alla SS.Vergine un quadro alquanto ovale, sul quale in alto, a modo di semicerchio dalla mano destra alla sinistra di Maria si leggevano queste parole scritte a lettere d'oro: "O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi".

Allora si fece sentire una voce che mi disse: "Fate coniare una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia... ". All'istante mi parve che il quadro si voltasse e io vidi il rovescio della Medaglia. Vi era la lettera M (iniziale del nome Maria) sormontata da una croce senza crocifisso che aveva come base la lettera I (iniziale del nome Iesus, Gesù). Più sotto poi vi erano due cuori, uno circondato da spine (quello di Gesù), l'altro trapassato da una spada (quello di Maria). Dodici stelle infine circondavano il tutto. Poi tutto disparve, come qualcosa che si spegne, ed io sono rimasta ripiena non so di che, di buoni sentimenti, di gioia, di consolazione".

DIFFONDIAMO LA MEDAGLIA MIRACOLOSA

Una delle prime a ricevere la Medaglia Miracolosa, fu la stessa Santa Caterina Labouré, la quale, quando l'ebbe tra le mani, la baciò, e poi disse: "Ora bisogna diffonderla".

Da queste parole dell'umile Santa, la piccola Medaglia prese il via, e rapida come una minuscola cometa, fece il giro del mondo intero. Si pensi che nella sola Francia, nei primi dieci anni, ne vennero coniate e vendute ben settantaquattro milioni. Perché questa prodigiosa diffusione? Per la fama di "Miracolosa " che ben presto si meritò dal popolo.

Grazie e miracoli si moltiplicavano via via operando conversioni e guarigioni, aiuti e benedizioni per le anime e per i corpi.

CORONCINA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA

O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, che, mossa a pietà dalle nostre miserie, scendesti dal cielo per mostrarci quanta cura prendi alle nostre pene e quanto ti adoperi per allontanare da noi i castighi di Dio e ottenerci le sue grazie, soccorrici in questa presente nostra necessità e concedici le grazie che ti domandiamo.

Ave Maria.O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te. (tre volte).

O Vergine Immacolata, che ci hai fatto dono della tua Medaglia, quale rimedio a tanti mali spirituali e corporali che ci affliggono, come difesa delle anime, medicina dei corpi e conforto di tutti i miseri, ecco che noi la stringiamo riconoscenti sul nostro cuore e ti domandiamo per essa di esaudire la nostra preghiera.

Ave Maria. O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te. (tre volte).

O Vergine Immacolata, che hai promesso grandi grazie ai devoti della tua Medaglia, se ti avessero invocato con la giaculatoria da Te insegnata, noi, pieni di fiducia nella Tua parola, ricorriamo a Te e Ti domandiamo, per a Tua Immacolata Concezione, la grazia di cui abbiamo bisogno.

Ave Maria. O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te. (tre volte).

Supplica per la Festa della Medaglia Miracolosa

O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie.
Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia. Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione.
Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unisono col tuo.
Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui. Questa è l'ora tua, o Maria, l'ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fai, o Madre, che quest'ora, che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, fai che quest'ora sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti.
Tu che hai promesso proprio in quest'ora fortunata, che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia: volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche. Noi confessiamo di non meritare le tue grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi dunque pietà di noi. Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l'amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia.
O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti. - Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest'ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli, che sono a noi più cari. Ricordati che anch'essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto. Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché dopo di averti tutti amata, invocata e servita sulla terra, possiamo venirti a ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Cosi sia.
Salve Regina e tre volte "O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te".

Fonte: IdM

lunedì 25 novembre 2013

Marja Pavlovic telefona a Radio Maria per comunicare il Messaggio del 25 Novembre 2013

 

                                   

 

grazie a Vittorio

Messaggio a Marija del 25 novembre 2013

"Cari figli! Oggi vi invito tutti alla preghiera. Aprite profondamente la porta del cuore, figlioli, alla preghiera, preghiera del cuore e allora l’Altissimo potrà operare nella vostra libertà e inizierà la vostra conversione. La fede diventerà forte così che potrete dire con tutto il cuore: ‘Mio Dio e mio tutto’. Comprenderete, figlioli, che qui sulla Terra tutto è passeggero. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

L'ha amata veramente con il cuore ed ha realizzato tutti i suoi messaggi

 

TUTTO CIÒ CHE HA FATTO LO HA FATTO PER AMORE DEGLI UOMINI

Dopo la mia Ordinazione a Diacono, mi sentivo un po' disorientato, avevo dubbi sulla mia vocazione e mi concessi un anno di riflessione. Durante questo periodo avvenne il mio profondo incontro personale con Padre Slavko. Lo incontrai per caso in Chiesa. Venne verso di me e mi chiese: "Cosa c'è, come stai?". Mi fece un sorriso e mi invitò al suo seminario sul digiuno. Fui molto sorpreso dalla sua domanda su come stessi, fatta in modo così semplice come se sapesse dei miei problemi, e mi sorprese anche il suo invito. Lo accompagnai e da quel giorno sono sempre rimasto molto legato a lui. E' stato il mio Padre confessore e fu lui a dire l'omelia durante la mia prima Messa. Dopo quel seminario mi fu molto facile scegliere il Sacerdozio. Ricordo bene le sue parole durante la mia prima Messa: esse sono per me di fondamentale importanza ancora oggi: "Tutto ciò che fai nella tua vita non farlo perché gli altri ti amino, ma tutto ciò che fai fallo per amore degli altri!". Questa frase caratterizza anche l'essenza di Padre Slavko: tutto ciò che ha fatto, lo ha fatto per amore degli uomini e non per essere amato dagli uomini.

Potrei parlare per giorni interi di Padre Slavko, poiché negli ultimi anni ho trascorso con lui ogni momento libero. L'ho cercato con gli occhi, per me era la gioia più grande poterlo accompagnare ovunque, sul Križevac, sulla collina delle apparizioni, in Chiesa. Ricordo una volta quando tornammo tardi la sera da un viaggio. Trascorremmo ancora un po' di tempo nell'ufficio della parrocchia con i confratelli e poi mi disse: "Ora vai a dormire. Ti devi riposare". Gli chiesi: "E tu cosa fai?". Rispose: "Io vado a salutare la Madonna". Era mezzanotte e soffiava un forte vento freddo. Tuttavia si recò presso la Croce blu ed io lo accompagnai.

Con questo voglio solo sottolineare il suo grande amore per la Madonna. L'ha amata veramente con il cuore ed ha realizzato tutti i suoi messaggi. Quando la Madonna ha chiesto di adorare il Figlio, egli ha introdotto l'Adorazione. Quando la Madonna ha chiesto di andare sul Križevac, lo ha fatto. Quando la Madonna ha chiesto di digiunare, egli ha avviato i seminari sul digiuno. Quando la Madonna ha detto: "Andate nella natura a scoprire Dio, il Creatore", egli ha fatto di tutto per la natura. Spesso sul Križevac è stato visto mentre raccoglieva rifiuti, cosa che ha affascinato tanti pellegrini, i quali si sono spesso uniti a lui.

Fra Marinko Šakota

(Dalla rivista: "Medjugorje, un invito alla preghiera", nr. 47, III trimestre 2001, pag. 43).

Fonte: IdM

domenica 24 novembre 2013

Vostro fratello Slavko è nato al Cielo

Messaggio del 25 novembre 2000

“Cari figli, oggi quando il Cielo vi è vicino in modo speciale vi invito alla preghiera, così che attraverso la preghiera mettiate Dio al primo posto. Figlioli, oggi vi sono vicino e benedico ognuno di voi con la mia benedizione materna perché abbiate forza e amore per tutte le persone che incontrerete nella vostra vita terrena e perché possiate dare l'amore di Dio.
Gioisco con voi e desidero dirvi che vostro fratello Slavko è nato al Cielo e che intercede per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

"Desidero che P. Slavko rimanga qui"


CONSIDERAZIONI DI P. LIVIO FANZAGA SULLA MORTE DI FRA SLAVKO


"Sia Venerdì sera che Sabato mattina vi ho dato notizia della improvvisa morte di P. Slavko che, come sapete, era un po' "l'anima" di Medjugorje dove si trovava dal 1982. P. Slavko non è mai stato Parroco di Medjugorje, ma aveva l'incarico, da parte del suo Padre Provinciale, di essere un po' il "Parroco" di quella "Parrocchia” spirituale che fa capo a Medjugorje e che si è dilatata fino a
toccare tutti i cinque continenti, che è appunto la "Parrocchia dei pellegrini" di Medjugorje. P. Slavko, quindi, era un po' "l'anima" di tutte le iniziative di accoglienza dei pellegrini e di tutte le iniziative spirituali che la Parrocchia organizzava per i pellegrini.
Era un uomo ancora giovane (55 anni) che dal 1987 ci inviava e commentava per noi il messaggio mensile della Madonna. P. Slavko è stato servo buono e fedele, servo infaticabile della Gospa. Mi pare che la connotazione migliore che si possa dare di P. Slavko sia proprio questa: un uomo totalmente a servizio della Madonna e dei pellegrini, un servo fedele e anche molto umile. Infatti, anche se era un po' burbero di carattere, era però infaticabile e molto umile: non si metteva mai in cattedra, era proprio totalmente a servizio. Nella Parrocchia di Medjugorje la sua mancanza è grandissima!

La morte di P. Slavko è stata degna della sua vita, una morte che è stata un segno di Maria. Infatti P. Slavko è morto di Venerdì, alla vigilia del 25 del mese, dopo aver guidato la Via Crucis sul Krizevac per i pellegrini.Proprio là, davanti alla grande Croce, dopo aver dato la Benedizione e aver raccomandato di fare attenzione a non cadere scendendo poiché pioveva, si è accasciato a terra, probabilmente per un infarto. Questa morte è stata improvvisa e inaspettata. La Madonna lo ha voluto portare in Cielo. Noi tutti ci siamo meravigliati perché la Madonna ha nominato P. Slavko in un suo messaggio, ma questa non è stata la prima volta.
Posso dirvi con certezza che nel 1984 la Madonna ha fatto il suo nome in un messaggio, perché c'era una pressione per allontanarlo da Medjugorje. In quel tempo, infatti, il regime comunista cercava di soffocare le apparizioni, anche facendo pressioni sui superiori di P. Slavko perché fosse allontanato da Medjugorje. La Madonna disse al veggente Ivan: "Desidero che P. Slavko rimanga qui" e infatti, nonostante tutte le difficoltà che P. Slavko ha
avuto fino a oggi, egli è rimasto a Medjugorje finché Dio non l'ha chiamato a Sé, finché non ha compiuto la sua missione. E la sua morte in cima al Krizevac alla vigilia del 25 del mese, è dolorosa e gloriosa nello stesso tempo perché da ciò che Maria dice nel suo messaggio del 25 Novembre 2000, comprendiamo che Maria ha messo il Suo sigillo su questa vita. Ma vorrei che comprendessimo bene il significato delle parole della Madonna: non si tratta di una "beatificazione" di P. Slavko da parte Sua, infatti la stessa morte di questo servo buono e fedele non può che essere interpretata come approvazione di Dio sulla sua vita. Credo che la Madonna con questa frase abbia voluto dire qualcosa anche a noi. Intanto l'espressione: "Gioisco con voi" ci ricorda che la morte del giusto è sempre motivo di gioia: "Beati i morti che muoiono nel Signore".
La Madonna ci chiede di gioire con Lei guardando a questa morte da un punto
di vista soprannaturale. Poi l'espressione "Desidero dirvi", a mio parere, va interpretata. Secondo me, infatti, la Madonna ha chiesto a Dio di poterci dire che Slavko era nato in Cielo. Perché lo ha chiesto a Dio? Secondo me perché ha voluto dirci che, se facciamo bene il nostro dovere andremo in Paradiso senza andare in Purgatorio, per dirci che non è poi così difficile andare in Paradiso. Tutti noi abbiamo i nostri limiti e difetti, ma Dio non ne tiene poi tanto conto. Dio tiene conto della fedeltà con cui lo serviamo.
Certamente P. Slavko non era esente da difetti, ma l'essenza della sua  personalità era quella del servo fedele e infaticabile della Madonna con dedizione totale. La Madonna vuol dire a tutti noi che se adempiamo il compito che Dio ha affidato a ciascuno di noi andremo in Paradiso. Per la Madonna non esistono i compiti più importanti e quelli meno importanti, Lei ci ha detto: "Per me siete tutti importanti"! Il compito di P. Slavko che portava i messaggi in tutto il mondo per la Madonna era altrettanto importante di quello del Sacerdote sconosciuto che confessava o di quello delle donne di Medjugorje che lavano i pavimenti della Chiesa. Se ognuno di noi farà il proprio dovere in spirito di servizio alla Madonna, ci salveremo, perché a questo Dio guarda. Poi è bellissima l'espressione "E' nato in Cielo". Nel momento della morte, se moriamo nella fede, nasciamo in Cielo. "... e intercede per voi": già è attivo, tutti noi, arrivati in Cielo, siamo già in missione!
La gioia più grande che ci da questo messaggio è quella di ricordarci che si può andare in Cielo senza passare dal Purgatorio facendo il proprio dovere con tanta fedeltà, essendo servi applicati e infaticabili. Ecco ciò che piace alla Madonna, ecco come Lei vuole il nostro cammino di santità: applicati, fedeli ogni giorno, con tanto amore.


(Dal commento al messaggio del 25/11/2000 di P. Livio Fanzaga)
(tratto dal Sito "Medjugorje Vallata di Grazia")

Fonte: IdM (emanuela)



sabato 23 novembre 2013

fra Slavko, Kyrie Eleison e benedizione con il Santissimo Sacramento

 

Ultima trasmissione registrata di fra Slavko Barbaric a Radio Mir Medjugorje

Cari amici,
questa è la trasmissione che Padre Slavko ha registrato la mattina del 24 novembre 2000.
Al pomeriggio, 5 ore dopo, è salito sul monte Krizevac dove è morto.
Questa registrazione ci è stata generosamente donata da Medjugorje.
Pace a voi

 

Ultima trasmissione registrata di fra Slavko Barbaric a Radio Mir Medjugorje
Venerdì 24 novembre 2000, ore 11:00


1. Siano lodati Gesù e Maria! Saluto tutti voi sinceramente ascoltatori della voce della Regina della Pace dagli studi di Radio "Mir" Medjugorje e desidero che quest'ora alla scuola della Regina della Pace sia utile per tutti! Per tutto il mese abbiamo meditato sul messaggio che Maria ci ha dato il 25 Ottobre e oggi, stasera, attendiamo il nuovo messaggio e ci ricordiamo di ciò che ci ha detto nell'ultimo messaggio, ricordiamo che abbiamo insieme riflettuto sul rinnovamento della Chiesa, come Maria dice nel messaggio che la Chiesa si sta rinnovando nello spirito. Abbiamo detto che la Chiesa è ognuno di noi, se noi cominciamo a rinnovarci come individui, lì si rinnova la Chiesa. Abbiamo detto che il nuovo tempo può iniziare da oggi, senza aspettare l'inizio del nuovo anno e del nuovo millennio, ma il nuovo inizio, il nuovo tempo succede nell'uomo, quando l'uomo, con la forza dello Spirito Santo, si decide per un nuovo rapporto con se stesso, con la natura, con gli altri e con Dio. E qui sta la ragione di tutto l'annuncio dei profeti che promettono un nuovo tempo, ma in maniera nuova. Senza il rinnovamento interiore e spirituale dell'uomo non ci può essere il nuovo tempo, la nuova famiglia, la nuova Chiesa e dei nuovi rapporti. L'ultima volta abbiamo anche detto che Dio ha dato a ciascun uomo un dono e dei doni: l'uomo in se stesso, la sua vita è un dono, ma gli sono dati anche altri doni: questi doni vanno riconosciuti e, quando l'uomo li riconosce, allora l'amore, la pace, misericordia e bontà, ma anche i doni intellettuali, egli entra nel nuovo tempo e quando con questi doni inizia a servire gli altri, continua questo nuovo tempo. Il nuovo tempo è una nuova situazione tra gli uomini, per cui ciascuno di noi è responsabile: nessuno di noi può dire di non aver bisogno di questo nuovo tempo, dire che non può fare niente e non sa niente, perché è responsabile del rinnovamento e del tempo nuovo. Per questo Maria ci parla e ci indirizza allo Spirito Santo che rinnova ogni cosa. E questo è per noi uno stimolo a pregare davvero, come Maria ci dice, lo Spirito Santo. Tutti coloro che seguono il programma serale e pregano sanno bene che, dopo aver pregato il Rosario e cantato le litanie, noi preghiamo lo Spirito Santo perché Maria così ha desiderato, che prima di ogni programma serale si invochi lo Spirito Santo, perché, senza lo Spirito Santo, non possiamo capire né fare nulla e non possiamo crescere. Che questa nostra trasmissione sia per noi stimolo a deciderci continuamente per il rinnovamento, a rinnovarci continuamente con la forza dello Spirito Santo!


2. Maria, alla fine del messaggio, ci ha chiamato tre volte: "Pregate, pregate, pregate!" perché semplicemente la preghiera diventi gioia. Lei stessa ha cantato con gioia e ha ringraziato Dio per i doni che ci ha dato. Ci avviciniamo al termine di questo Anno Liturgico e domani celebreremo "Cristo Re", perciò è necessario che in questa trasmissione "La voce della regina della Pace" meditiamo sulle parole fondamentali che Maria ci ha detto nei messaggi a nome di Gesù Cristo. Diciamo per prima cosa ciò che va affermato, e che Maria ripete tante volte nei messaggi, e cioè ci chiede di dare a Dio il primo posto nella nostra vita perché davvero Dio regni nel nostro cuore, nei nostri pensieri e opere e oggi vogliamo divenire coscienti che Cristo ci si offre come via, verità e vita e certamente quando diciamo "Re", dobbiamo essere coscienti che il Regno di Cristo, con Cristo, non è come quelli che abbiamo sperimentato, non è il regno dei politici o dei potenti sulla terra. La differenza assoluta e fondamentale è qui: sappiamo che, durante il processo contro Gesù, uno dei sommi sacerdoti ha detto che era meglio che uno morisse per il popolo piuttosto che tutto il popolo. E proprio questa è l'essenza del rapporto di Cristo con ogni uomo, con tutti noi: Lui ha dato la sua vita, è morto per i nostri peccati perché noi potessimo vivere. Quindi, direi che Maria ha ragione di invitarci ad aprire completamente il nostro cuore al Padre attraverso lo Spirito Santo, perché quando, attraverso la preghiera, permettiamo a Gesù di entrare nel nostro cuore, avremo veramente ciò che cerchiamo: avremo la Pace perché Lui è il Re della Pace, avremo la luce perché Lui è Luce, avremo l'amore nel cuore perché Lui è amore, avremo la vita nel cuore perché Lui da la vita, Lui serve la vita. Da qui viene la domanda per noi: "Chi davvero è al primo posto nella nostra vita?". E' molto facile dare la risposta, diciamo che Maria ci invita tre volte alla preghiera e tutti coloro che hanno risposto e pregano come Maria chiede, essi possono dire che Dio è al primo posto. La preghiera, infatti, significa prendere tempo per ciò che per noi è importante, per Colui che amiamo. Se prendiamo il tempo e preghiamo, significa che per noi Cristo è importante, che desideriamo parlare con Lui, imparare da Lui, che vogliamo camminare con Lui. La preghiera ci dice cosa dobbiamo dire e fare ogni giorno. La preghiera è il tempo in cui ci rivolgiamo a Cristo, in cui ci riposiamo in Lui, in cui impariamo da Lui e parliamo con Lui, ascoltiamo la Sua Parola perché la nostra vita sarà più completa e perfetta, perché il nostro cammino su questa terra possa essere il vero cammino con Cristo verso la Patria Eterna. Il Regno di Cristo è regno di Pace, verità, e amore e ogni volta che abbiamo parlato del rinnovamento della Chiesa e ci impegniamo a rinnovare il nostro modo di vivere, siamo dalla parte di Cristo e Lui è dalla nostra parte. Che questa Solennità e il messaggio di Maria siano per noi un nuovo stimolo a purificare il nostro cuore da tutti gli idoli, da tutto ciò che non permette a Cristo di regnare pienamente nella nostra vita!

3. E mentre pensiamo a Cristo Re, è opportuno farci nuovamente la domanda:
"Chi è davvero al primo posto nella nostra vita, chi la orienta?". Vedete, se ci ricordiamo della preghiera e del digiuno di Cristo, e delle tentazioni con cui satana l'ha provato, nella terza tentazione ha detto a Gesù: "Ti darò tutti i regni della terra, se prostrato mi adorerai". Gesù ha risposto: "Vattene satana! Adora solo il Signore e servi solo Lui!". Gesù si è deciso completamente per il Padre, Lui è l'Inviato dal Padre per salvarci. Gesù non dimentica il suo ruolo e il suo compito e dice: "Mio Padre è al primo posto!". Nella nostra vita può facilmente accadere che diciamo che siamo battezzati, che siamo di Cristo, ma nella nostra vita regna qualcun altro: può essere l'orgoglio, cioè può capitare che in realtà noi adoriamo noi stessi o che cerchiamo che gli altri ci adorino. Se accade che l'uomo mette se stesso al primo posto nella propria vita, Cristo non ha posto in quel cuore. Se ci guardiamo con umiltà possiamo capire chi per noi è al primo posto. E se vediamo che non riusciamo a perdonare qualcuno, diciamo a Gesù che ci comanda di perdonare settanta volte sette: "Signore, sai che per me è difficile perdonare, ma mi decido per questo: ti presento i miei dolori, ferite, la mia mancanza di pace, mi allontano da ogni sentimento cattivo e metto chiaramente te al primo posto!". Se invece capita che siamo nervosi nelle parole o nei comportamenti, allora siamo noi al primo posto. Vedete quante volte i nostri dolori vengono dal metterci al primo posto! Certamente l'uomo deve amarsi, rispettarsi, difendersi, ma l'uomo non può adorare se stesso. Tutti i Cristiani e ciascuno di noi deve mettere chiaramente dei limiti anche a tutto ciò che è bello per deciderci chiaramente per Gesù e non per noi stessi o per quello che noi crediamo bene. Noi Cristiani dobbiamo continuare la nostra lotta perché Cristo sia al primo posto come ci chiede Maria!


4. E mentre ci siamo posti e abbiamo risposto alla domanda su chi sia al primo posto nella nostra vita, ricordiamoci che anche gli altri uomini o i gruppi possono essere al primo posto nella nostra vita. Capiremo questo se diciamo che, come capiranno bene i genitori, nella vita dei giovani, ad esempio quando il figlio cresce e arriva alla pubertà, i genitori sentono il grosso problema che i figli prendono il metro di misura e imparano i comportamenti del loro gruppo e i genitori, i catechisti, la Chiesa non hanno valore, i figli non accolgono i comandamenti, ma l'unica regola che accolgono nella loro vita è quella del gruppo. Così si comportano anche i grandi politici ed economisti e le sette. Per questo possono esistere le dittature dove la massa prende un individuo come unica misura di tutto: ciò che è bene in questo caso lo è perché risponde ai suoi interessi e il male è tutto ciò che distrugge i suoi scopi e programmi. Così l'uomo molto facilmente diviene "roba" degli altri e sciupa la sua dignità morale. L'uomo ascoltando queste dittature politiche o sette può fare il male e pensare che sia un bene. In questi casi si deve dire che l'uomo è un individuo lontano da Dio, che Dio non ha nulla da dirgli perché l'uomo da ascolto ad altri.
Certo, dobbiamo amare e rispettare gli altri, ma non dobbiamo adorare nessuno e perdere così la nostra dignità eterna di Cristiani. In questo siamo deboli e molte volte sbagliamo senza esserne coscienti. Per questo è importante ciò a cui Maria continuamente ci invita: alla preghiera, al digiuno, alla Confessione e alla Santa Messa, perché possiamo riparare ciò che abbiamo sbagliato e restare veri verso tutti e verso noi stessi e verso il mondo. L'uomo che è pronto a dimenticare le cose spirituali per quelle materiali, che non ha tempo per la preghiera, per la Messa perché deve lavorare, l'uomo che adora le cose materiali in modo da seguire solo ciò che lo aiuta a possedere di più, infrange i Comandamenti e per lui gli altri perdono il loro valore. In mezzo a noi ci sono molti falsi dei, molti idoli essi facilmente si impiantano tra noi e ricevono tanti diritti che Dio, che ci parla attraverso il Suo Figlio, non ha più per noi la Parola vera. Per questo noi siamo nella scuola di Maria, perché il nostro rapporto con Dio sia sincero e così potremo instaurare anche nuove relazioni con gli altri e così, lo ripetiamo, verrà il nuovo tempo!


5. Fratelli e sorelle, mentre abbiamo meditato sul nostro rapporto con Dio e ci siamo chiesti chi sia davvero al primo posto nella nostra vita, ora preghiamo tutti perché il Signore Dio sia davvero al primo posto nella nostra vita. Dopo una pausa che ci servirà per raccoglierci pregheremo:  Signore Dio Onnipotente, Creatore del cielo e della terra, Creatore della nostra vita, nel Nome del Tuo Figlio Gesù Cristo Re, con Maria, Regina della Pace, ti preghiamo: libera il nostro cuore da tutto ciò che ti impedisce di essere al primo posto nella nostra vita! Rinunciamo ad ogni egoismo e ad ogni adorazione di noi stessi o degli idoli falsi o degli altri.  Rinunciamo a tutto ciò che ti impedisce o Padre di essere col tuo Figlio Gesù Cristo al primo posto nella nostra vita!  Ti presentiamo tutti coloro che si sono allontanati da Te, che si sono persi nel loro egoismo o si sono dati agli altri o alle cose materiali: liberali Signore, perché come tuoi figli liberi possano vivere e creare veri rapporti con se stessi e con gli altri!  Ti preghiamo per tutti i cristiani che si chiamano così di nome ma non vivono e non seguono la via che tu hai mostrato nel Tuo Figlio Gesù Cristo. Benedici tutti i rinnovamenti nella Chiesa e nel mondo, perché possiamo, ciascuno per la sua parte, vivere responsabilmente nella Luce di Cristo, nostro Re, che vive e regna nei secoli dei secoli! Amen!


6. Grazie, cari amici, per essere stati con noi nella trasmissione "La Voce
della Regina della Pace" che è stata seguita dal punto di vista tecnico da
Ivo Sego ed è stata preparata per voi da Fra Slavko Barbaric. Pace a voi!


Trascrizione e traduzione fedele alla registrazione

Fonte: IdM (emanuela)

fra Slavko e l'adorazione al Santissimo Sacramento

 

Bellissimo documento filmato su un’Adorazione di fra Slavko

25 novembre 2013: Veglia di Preghiera in attesa del Messaggio Mensile da Medjugorje nella chiese del SS. Salvatore


02 Bologna, Chiesa di San Salvatore
  
Lunedì sera 25 novembre 2013, come ogni mese, in unione a tutti i gruppi di preghiera nello spirito di Medjugorje, di Bologna e tutta l'Italia in attesa del Messaggio da Medjugorje, veglia di preghiera aperta a tutti alle ore 20,45 nella Chiesa del SS. Salvatore largo Cesare Battisti Bologna, con Adorazione del Santissimo Sacramento e recita del Santo Rosario con la presenza e guida del sacerdote P. Roberto Viglino

Capture

Con l’occasione ricordo anche l’altro appuntamento mensile del Gruppo di Preghiera Regina della Pace:
  • Sabato 30 novembre 2013: consueto pellegrinaggio mensile al Santuario della Madonna di S. Luca con partenza dal Meloncello alle ore 08:10: preghiera delle prime tre parti del S. Rosario salendo a piedi al Santuario, S. Messa alle ore 09:30 e quindi discesa pregando l’ultima parte del S. Rosario
sanluca2


Il Gruppo di preghiera "Regina della Pace" si riunisce tutti i Giovedì sera nella Chiesina di Padre Marella in Via del Lavoro, 13 - Bologna alle ore 20:30:preghiamo il S. Rosario, facciamo la Consacrazione, celebriamo la S. Messa e facciamo l'Adorazione del SS. Sacramento.

P. Slavko è stato uno "strumento" di Maria …Un profeta del nostro tempo



Nel corso di un recente pellegrinaggio a Medjugorje ho avuto la fortuna di imbattermi in un personaggio singolare - per lo più ignorato dalla cronaca e dai reportage su Medjugorje - ma che ha invece svolto un ruolo importante, a fianco di P. Slavko. Si tratta di Rita Falsetto, (una giovane americana) che per ben 8 anni lavorò, silenziosamente, ma con totale dedizione, per l’instancabile francescano, aiutandolo nelle sue molteplici attività, sia per la parrocchia, sia con i pellegrini. La sua è una storia di particolare valore, che rispecchia pienamente quei connotati di unicità, caratteristici di tutti i ...chiamati dalla Madonna a svolgere a Medjugorje – a loro stessa insaputa – un ruolo di pietra miliare nel progetto di quella Civiltà dell’Amore e della Pace, che Maria in vent’anni è andata edificando.
Ho chiesto a Rita di permettermi di intervistarla per il nostro giornalino ed ecco il "dono" che lei ci ha fatto.
Rita Falsetto è americana di nazionalità, ha 40 anni ed è figlia di un calabrese emigrato negli Stati Uniti e di madre tedesca. Ha avuto una formazione di assistente sociale, e nel corso degli anni ha lavorato in vari paesi in aiuto a giovani alcolisti e drogati, bambini di strada, anziani malati e degenti in ospedali psichiatrici. Laureata in Organizzazione della Comunicazione ha fatto parte in Senegal (Africa), del Corpo di Pace fondato da J.F. Kennedy nel 1960, poi in Antigua (Guatemala) e in varie parti degli Stati Uniti; le è sempre piaciuto viaggiare per incontrare nuovi popoli e culture.

Rita, quando ha sentito parlare per la prima volta di Medjugorje?
Se ripenso agli eventi accaduti negli ultimi sette anni a Medjugorje… allora mi rendo conto che è stata Maria a guidarmi, senza che io lo sapessi! Per la prima volta ne udii parlare da una persona che c’era stata, nell’estate dell’87. A quel tempo io non ero interessata per me, ma sapevo che mia madre aveva sempre desiderato di poter prendere parte a qualche pellegrinaggio.
Aveva già sentito parlare anche lei di Medjugorje, ed io venni a conoscenza di un pellegrinaggio che stava per partire… così decisi di offrirle il biglietto per il viaggio. Mamma venne qui nell’ottobre dell’87 e al suo ritorno mi portò un Rosario… Lei mi raccontò tutto di Medjugorje ed anche delle esperienze vissute qui. Ripensando ora a tutto questo capisco che fu allora che ebbe inizio la mia conversione, ma senza che me ne rendessi conto. Incominciai a pregare con quel Rosario e poi decisi di fare anche la Consacrazione a Maria, secondo L. Grignon de Montfort. Ricordo che dissi "sì" a Maria, con tutto il mio cuore, desiderando davvero di fare tutto ciò che Lei avesse voluto da me, qualunque cosa avrebbe comportato, pur di fare la sua volontà!
Io credo che fu allora che Maria prese seriamente il mio "sì", e così iniziò il mio viaggio a Medjugorje senza che io lo capissi veramente o sapessi qualcosa in proposito.

Quando lei arrivò a Medjugorje e incontrò per la prima volta P. Slavko?
Avevo letto e sentito parlare della guerra iniziata nella ex Jugoslavia e fui subito interessata alla sorte delle persone che vivevano là. Venni in pellegrinaggio con un gruppo di americani, nel 1993, per una settimana, durante l’anniversario. Fu allora che incontrai P. Slavko per la prima volta. Ritornai da Medjugorje con la netta sensazione di desiderare di tornarci per aiutare le persone, in qualche modo. A quell’epoca io non pensavo all’aspetto spirituale di Medjugorje, ma unicamente ad aiutare la popolazione. Sapevo che Nostra Signora era presente là, ...ma la mia vita spirituale non aveva ancora una priorità! (avevo dimenticato il mio "sì" a Maria).

Che cosa la portò alla decisione di rimanere a lavorare a Medjugorje?
C’era un’organizzazione degli Stati Uniti che lavorava per le vittime della guerra e di altre catastrofi. Stavano pianificando d'invio dei gruppi di lavoro in aiuto alle vittime di violenze (soprattutto subite dalle donne) etc. Io venni scelta per far parte di uno di questi corpi di assistenza e stavo per partire già nell’ottobre del ’93. Purtroppo, per sopravvenuti ostacoli economici, il progetto venne accantonato. Io decisi allora di venirci comunque, con i miei mezzi. Così, a gennaio del ’94 tornai da sola a Medjugorje. Qui trovai un’organizzazione di aiuti umanitari chiamata "St. David’s relief" di provenienza dal Texas, che a Medjugorje lavorava per i rifugiati. Iniziai con loro come volontaria, lavorando in un orfanotrofio.
Guidavamo anche dei convogli umanitari verso varie località della Bosnia con
provviste di cibo, vestiario e medicinali.
Lavorai per sei mesi con questa organizzazione. Fu in questo periodo che incontrai di nuovo P. Slavko, durante varie manifestazioni, e gli chiesi di potergli parlare di questioni spirituali e di fede. Un giorno fu lui a chiedermi di incontrare Milona Von Hasburg, una giovane donna che aveva lavorato con P. Slavko, come traduttrice, per 10 anni. Ci incontrammo e parlammo di tante cose. Lei allora mi chiese se fossi disposta ad aiutare P. Slavko per una parte del suo lavoro e per un nuovo progetto che aveva in mente: "Il Villaggio della Madre". Io risposi subito: "Certamente, perché no!.." (Milona stava pensando di lasciare Medjugorje perché aveva intenzione di sposarsi).
Di nuovo se ripenso a questi anni e agli eventi passati io posso solo dire che sono stati Nostra Signora e P. Slavko a scegliermi per lavorare a Medjugorje. Davvero non è stata una mia scelta: io ho soltanto detto "sì"!
Così cominciai a lavorare per P. Slavko, inizialmente aiutandolo per la fondazione e l’organizzazione del Villaggio della Madre: un progetto che gli stava molto a cuore!
L’idea gli venne durante la guerra, quando tante famiglie erano state smembrate e i bambini rimanevano senza genitori. Lui pensava che il villaggio avrebbe potuto diventare un posto per accogliere sia i bambini orfani, sia queste famiglie ferite, o le madri vittime di violenze, che avevano rifiutato l’aborto. Il Villaggio ha poi accolto varie categorie di persone, bisognose di aiuto o incapaci di prendersi cura dei propri bambini, perché vittime di droga o alcoolismo. E P. Slavko era davvero un Padre per tutte quelle creature!
Tuttavia, col passare del tempo il mio lavoro comprendeva anche vari altri programmi: come l’organizzare i ritiri per i Sacerdoti, poi il festival dei Giovani, Seminari di digiuno e preghiera o d’altro genere… Il mio lavoro consisteva nel fare tutto ciò che P. Slavko aveva bisogno che venisse fatto: ero esclusivamente al suo servizio, qualunque compito questo comportasse! Fu durante questo periodo che anche la mia vita spirituale iniziò a crescere. Si potrebbe dire che ero come una... "spugna" che assorbiva tutto ciò che avesse a che fare con la Madonna, la mia fede, la preghiera ecc. Incominciai allora a trascorrere molto tempo, appena mi era possibile davanti al SS. Sacramento, senza rendermi conto né comprendere il perché: ma dovevo farlo.

Che cosa la colpiva maggiormente della personalità di P. Slavko?

Erano molti gli aspetti che colpivano in P. Slavko! La sua fede assoluta e la fiducia che aveva nella Madonna. Dal momento che lui le aveva detto il suo "si" Lei aveva coinvolto tutto il suo essere. Era instancabile senza mai pensare a sé, neppure un attimo. Era in "costante preghiera". Quando era in ufficio, a mezzogiorno, mi diceva così, semplicemente, guardando verso il Krizevac': "Oh, inizia l’Angelus!". Se eravamo in macchina mi diceva: "Hai già detto i tre Rosari oggi?… Allora preghiamo il Rosario ora, o.k.?". Io dicevo fra me e me: P. Slavko è "innamorato”; della Madonna. Egli l’amava davvero intensamente. A causa di quest’amore che nutriva per Lei egli viveva il digiuno e la preghiera. Egli viveva la conversione. Egli viveva la Sacra Scrittura, i Sacramenti, l’Adorazione! Egli era un vero Apostolo ed un esempio "vivente" di fede, speranza, carità, perdono, pace, gioia, pazienza e umiltà!
Varie volte mentre l’osservavo parlare con una persona sentivo che lui era quella madre, quel padre quel fratello, o l’amico di cui quella persona aveva maggior bisogno, in quel momento! Quando si era in presenza di P. Slavko si aveva la sensazione di essere la persona più importante e che contava di più per lui in quel momento. Lo spirito di P. Slavko accoglieva l’intero essere di una persona, e per questo - stando in sua presenza – si aveva la sensazione di essere "avvolti" dall’amore stesso di Dio. Quando lui guidava l’Adorazione in chiesa, sembrava che attraverso le parole di P. Slavko fosse Dio stesso che parlava direttamente al nostro cuore. Io ritengo che questo fosse un "dono speciale" che gli era stato dato dalla Madonna.
Egli era "costante”, non cambiava mai!
Nel corso dei giorni, settimane, mesi, anni, col sole, o con la pioggia, con la neve o la tempesta, sia se c’era il vento o se era malato, P. Slavko guidava il Rosario sul Podbrdo, la Via Crucis sul Krizevac', l’Adorazione in chiesa, parlava ai pellegrini. Lui era instancabile nel suo lavoro qui: era guidato dalla forza e dall’Amore della Madonna.. P. Slavko possedeva anche un notevole "sense of humour". Poteva – senza la minima esitazione – riportare il sorriso sul volto di qualcuno dicendo semplicemente quello che la persona aveva bisogno di sentirsi dire… con tanta saggezza e capacità di introspezione!
Secondo lei qual era il compito che P. Slavko sentiva come la sua vera"missione” nella vita?
Credo che il suo unico, vero impegno sia stato quello per la "salvezza delle anime"! Questo comprendeva naturalmente anche dar testimonianza, parlando di Nostra Signora, guidare il Rosario e l’Adorazione, pregare sulla montagna etc. Il suo obiettivo principale era di "infiammare” gli animi e motivare le persone perché iniziassero a pregare: perché quando le persone iniziano a pregare vuol dire che i loro cuori si sono aperti! E se i cuori sono aperti allora c’è spazio, magari ancora piccolo, per la Madonna e l’amore di Gesù e iniziare così un processo di conversione.
P. Slavko è stato uno "strumento” di Maria che Lei ha usato per iniziare il suo processo di salvezza nelle anime. Era la "guida spirituale" dei veggenti come pure una testimonianza d’amore per chiunque lo incontrasse. Lui diceva sempre: "Noi siamo alla scuola della Madonna!". Come chiunque può costatare
tutti i libri che lui ha scritto rappresentano una guida allo studio di questa scuola e rappresentano delle "pietre miliari" per arrivare poi a diplomarsi! I titoli di tutti i suoi libri includono la parola cuore, perché lui sapeva bene che è nel cuore che ha sede l’amore. Il primo passo lo fece pubblicando il libro "Pregate col cuore", il secondo fu "Dammi il tuo cuore ferito", seguito da "Alla scuola dell’amore", "Celebrate la S. Messa con il cuore", "Adorate mio figlio con il cuore", "Seguitemi con il cuore", "Siate simili al mio cuore" ed infine "Digiunate col cuore". Ne scrisse anche altri, e poi viaggiava per il mondo intero diffondendo il messaggio della Regina della Pace! Tutti i libri di P. Slavko si possono richiedere alla "Editrice Medjugorje", Contrada Osservanza s.n., 65028 Tocco da Casauria (Pe).

Come poteva reggere lo "stress" di una simile scaletta di impegni e al tempo stesso trovare il tempo necessario per la preghiera?
P. Slavko aveva un calendario di appuntamenti davvero intenso! Egli aveva fatto questa scelta per il grande amore che nutriva per Maria. Per lui non era importante quante ore riuscisse a dormire… la sola cosa che contava era il lavoro da svolgere per la Madonna e che fosse compiuto a dovere! Lui non si lamentava mai di niente, diceva sempre: "Noi facciamo quel che possiamo… continua a camminare… persevera!" Anche questa era una grazia speciale ricevuta da Maria: la sua vita era una preghiera continua. Ogni giorno scalava da solo il Podbrdo o il Krizevac e questo era il suo tempo speciale di meditazione e di comunione con Dio. P. Slavko bilanciava tutta la sua vita fra preghiera e digiuno.

Qual era l'atteggiamento di P. Slavko nei confronti della morte?
Era cosciente del pericolo per lui di una vita tanto stressante?
Padre Slavko era convinto che noi siamo "pellegrini” su questa terra. Nel suo ultimo libro – "Digiuna con il cuore" – scrive così: "L’intera vita dell’uomo e la sua attività può essere considerata nell’ottica di un pellegrinaggio. Una persona non ha residenza stabile su questa terra, ma è in cammino verso la patria celeste: regno di pienezza di pace, di gioia, di unità e di vita eterna! E continua dicendo: "Non dimenticherò mai la testimonianza che diede uno dei veggenti quando raccontò che la Madonna aveva mostrato loro il Paradiso e qualcuno domandò: "E cosa si fa in Paradiso?". La risposta fu: "In Cielo si rende Grazie a Dio e sarà necessaria tutta l’eternità per esprimere questa riconoscenza, quando comprenderemo tutto quello che Dio ha fatto per noi!".
P. Slavko probabilmente si rendeva ben conto di tutto lo stress al quale era sottoposto, ma per lui non contava, né era importante. Scopo principale per lui era compiere il suo lavoro per la Madonna, qualunque ne fosse stato il prezzo! L’intera sua vita è stata una preparazione alla sua morte perché lui sapeva che in quel momento si sarebbe trovato di fronte a Dio e alla Madonna: finalmente ora lui siede accanto alla donna che ha più amato nella sua vita, la sua Gospa, la Vergine Maria.

Che cosa ha significato la sua morte per lei personalmente Rita e cosa ricorda di quel giorno tragico a Medjugorje?
La sua morte è stata molto significativa per me! Io penso che lui sia morto nel solo modo che avrebbe desiderato accadesse, e Dio, tramite Maria, gliel’ha concesso. Non avrebbe potuto essere altrimenti. Come ho già detto egli scrisse ripetutamente come fosse importante fare tutto "con il cuore": pregare, digiunare, confessarsi, adorare Gesù, celebrare la S. Messa, e tutto sempre per amore! Lui è morto per un attacco fulminante al cuore, altrettanto significativo per come avvenne.
La sua morte per noi è un segno che anche noi possiamo raggiungere il cielo. Io credo che quando moriremo Dio non ci giudicherà in base a quante S. Messe
abbiamo assistito, o quante preghiere abbiamo detto, ma ci chiederà piuttosto: "Quanto hai amato?".
Madre Teresa disse un giorno: "Dio vede soltanto il nostro amore…". Io ero là quando P. Slavko morì. Lui morì fra le mie braccia. Io lo vidi lottare per respirare, lottare per non perdere la coscienza. Io mi sentivo impotente ad aiutarlo e iniziai a gridare al soccorso (è molto difficile spiegare ciò che si prova osservando lo spirito della vita che abbandona il corpo fisico). Il suo viso cambiò colore e da rosato divenne terreo. Io gli sussurravo: "Padre, resisti, lotta, non andartene!". In quel momento c’era lì un dottore che disse: "E’ morto!".
Mentre io gli tastavo il polso accadde qualcosa di molto strano: P. Slavko sollevò all’improvviso la testa, aprì gli occhi e con uno sforzo estremo... esalò il suo ultimo respiro!
Nel momento in cui lui morì, io sentii come se una freccia penetrasse nella parte più intima della mia anima con una sensazione di Pace talmente intensa... che a parole non si può esprimere, la Pace che provai!
Immediatamente fui certa che tutto andava bene e provai una grande consolazione sapendo che P. Slavko era nella Pace.
Dopo noi trasportammo il suo corpo giù dalla montagna, ma ci volle più di un'ora perché il terreno era molto viscido per la pioggia: alla quarta Stazione ci raggiunse Padre Svetozar Kraljevic che gli impartì gli estremi riti.

Che piani ha ora per il futuro Rita, pensa di rimanere a Medjugorje per continuare il lavoro iniziato da P. Slavko?
Dopo la morte di P. Slavko ho deciso di rimanere qui ancora un anno per aiutare la Parrocchia in questo periodo di cambiamento. Quest’anno, il 2001,sto lavorando al "Villaggio della Madre" (ora affidato alle cure del Provinciale dei Francescani, che dovrà anche decidere di nominare un direttore per il Villaggio, che è mantenuto unicamente dalle donazioni di persone di tutto il mondo).
Sto poi organizzando il ritiro per i Sacerdoti e il Festival dei Giovani, che si tiene ogni anno in Agosto. Tuttavia mi sto rendendo sempre più conto che il mio tempo qui a Medjugorje si è concluso.
Io so che Medjugorje continuerà perché è nostra Signora che la sta dirigendo e guidando e Lei sa cos’è il meglio per Medjugorje! Io non sono affatto preoccupata di questo.

Se dovesse riassumere in poche parole gli eventi di questi 8 anni, trascorsi a Medjugorje, cosa direbbe?
Sono arrivata a convincermi che, per me, Medjugorje non è un luogo fisico, ma un modo di essere, e di pensare. E’ un posto nel mio cuore che io posso raggiungere in qualsiasi momento! Un rifugio di pace, dove mi sento protetta, verso il quale correre sapendo che di tutti i miei problemi, angosce, paure, debolezze e ansietà si prenderà cura Maria, mia Madre. Lei li abbraccerà gentilmente col suo amore e li porterà per me a suo figlio Gesù. Dovunque io vada io non lascerò mai veramente Medjugorje, perché resta per sempre nel mio cuore questo luogo d’amore! E io so di dover condividere questo "luogo d’amore" con le persone che il Signore porrà sul mio cammino di vita.

Che cosa ha significato P. Slavko per la sua vita e la sua crescita spirituale?

Mi è molto difficile definire con parole mie ciò che P. Slavko ha significato per me e la mia vita spirituale. Vorrei piuttosto riprendere una citazione di un famoso filosofo americano cattolico Peter Kreeft, che in un suo libro ("The Intellectuals speak about God") descrisse ciò che io veramente penso sia stato P. Slavko: "un Saggio"! Così lui ne descrive le  caratteristiche: "Il saggio possiede un’insolita capacità di penetrazione dell’animo umano, del carattere, della natura umana come pure dei bisogni peculiari e delle aspirazioni di un individuo. Il saggio è un pioniere e le sue intuizioni – radicalmente nuove – diventano il motto delle future generazioni. L’umiltà che deriva da humus (= terra) è una delle sue virtù.
Un saggio è "terreno", si sente a suo agio con te. Egli pensa a te continuamente e non a sé stesso. Egli ha spazio dentro di sé per te perché possiede ampi spazi e case ospitali nel suo spirito. Egli è adatto per cambiare situazioni e bisogni umani. Nessuno sa mai quale risposta gli verrà data poiché lui vede i bisogni di chi lo interroga, ben sapendo che il vero interrogativo è la persona stessa e non la sua domanda! Il saggio possiede amore, compassione, altruismo, umiltà e perseveranza, non parteggia né a destra né a sinistra. Egli è capace di sfida, è spesso sorprendente e imprevedibile, sempre creativo per gli altri!". Ecco tutto questo era anche P. Slavko, che io ritengo veramente essere stato "un Profeta" per il nostro tempo.
Penso che un giorno forse arriverò a capire ciò che lui ha significato per la mia vita spirituale, ma solo dopo aver avuto del tempo per meditare su questi ultimi 8 anni. Ritengo mi ci vorrà una vita intera per comprenderlo del tutto! Una cosa sola so con certezza: che è stato un "dono speciale" che Maria, nostra Madre mi ha fatto; aver potuto conoscere, lavorare e stare con P. Slavko Barbaric' per tutti questi anni. Io ringrazio la Madonna ogni giorno per questa grande, meravigliosa grazia!

Traduzione e Redazione: Angela Bevacqua Schneider
(DA: Rivista "Medjugorje - Torino") – Fonte: IdM

mercoledì 20 novembre 2013

Madonna della Guardia (Bologna)

 

Il capoluogo emiliano ha avuto nel passato – e conserva ancora oggi – una forte tradizione mariana, espressa simbolicamente e architettonicamente nella lunga teoria di portici che la collega al Santuario della "Madonna di San Luca", sul Colle della Guardia. Giocando sulle parole: un Santuario "a guardia" della Città.
Fin dalle sue origini fu meta di pellegrinaggi per venerare la sacra icona della Vergine col Bambino detta "di San Luca".
La storia di questo Santuario è avvolta nella leggenda. Le prime notizie relative all’immagine della Madonna sono legate alla tradizione, che si presta a rivestire di meraviglie gli inizi di un avvenimento che poi avrà tanta risonanza nella storia della Città.
Secondo la tradizione, l’immagine della Madonna, che sarebbe stata dipinta dall’evangelista Luca, fu portata da Costantinopoli a Bologna dal pellegrino Teocle Kmnia che l’aveva ricevuta in consegna dai sacerdoti di "Santa Sofia" perché la recasse sul "monte della Guardia".
A Roma il pellegrino, avendo saputo che tale monte si trovava nei pressi di Bologna, qui la portò consegnandola agli Anziani della Città.
L’8 Maggio 1160 il Vescovo Gerardo Grassi consegnò la sacra tavola ad Azzolina e a Beatrice Guerzi, che conducevano vita eremitica nella penitenza e nella preghiera sul "Colle della Guardia". Le due pie donne collocarono l’effigie in una chiesetta dedicata a San Luca; e Angelica Bofantini – che succedette a loro nella custodia dell’Immagine – si adoperò per la costruzione di una prima vera chiesa, dal momento che il quadro della Madonna era ormai oggetto di venerazione popolare, interessando lo stesso Papa Celestino III.
La venerazione verso questa sacra Immagine continuò per due secoli, in mezzo alle burrascose vicende di guerre, discordie, lotte politiche, in cui si trovarono coinvolte le principali famiglie della città di Bologna.
Nel 1443 un avvenimento inaspettato inserì definitivamente la "Madonna di San Luca" nella storia della Città. Secondo le cronache dell’epoca, continue piogge, cadute in primavera, minacciarono di compromettere l’intero raccolto dei campi, con la prospettiva di una lunga carestia, già in parte avvertita a causa delle guerre precedenti. Fu così che un certo Graziolo Accarisi suggerì agli Anziani di trasferire in Città l’Immagine della Madonna, portandola dal Colle della Guardia in solenne processione.
Ciò fu fatto il 4 Luglio; e il miracolo del sole che comparve splendido tra le nubi cariche di pioggia fece stabilire dagli Anziani che ciò si ripetesse ogni anno, nella prima domenica di Luglio [data anticipata poi nella festa precedente l’Ascensione]. Il prodigio sortì anche l'effetto di accrescere la devozione dei bolognesi verso la Madonna e di interessarli circa le sorti del Santuario che, in tempi successivi, fu abbellito e completato dalla grandiosa armonia del lungo Porticato, con oltre 600 Archi e le 15 Cappelle del Santo Rosario che lo adornano.
Quando, ogni anno, la sacra Immagine della "Madonna di San Luca" [un’icona del tipo dell’odighítria] scende in Città, non si tratta di una delle solite processioni (anche delle più solenni), ma di un "fatto" cittadino, quasi un palio religioso che ogni bolognese vive come una eredità preziosa di tradizione, con il rinnovato impegno di devozione alla Vergine pubblicamente testimoniata.
Solenne e tutto da partecipare è il ‘rituale’ di tale Processione.
La Madonna ‘soggiorna’ in Città per una settimana; ed è questo il tempo più grande e più vero della città di Bologna e della sua Madonna.

 

IdM-Buona giornata!

lunedì 18 novembre 2013

Testimonianza di Marija Pavlovic su Padre Slavko

TESTIMONIANZA DI MARIJA PAVLOVIC SU PADRE SLAVKO
presso l’altare esterno a Medjugorje nell’estate 2012

“Lui si è innamorato della Madonna”

Mi Siano lodati Gesù e Maria.Cominciamo il nostro intervento con la preghiera.Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.Pater, Ave, Gloria. Salve Regina.Maria, Regina della Pace prega per noi.Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.Amen.

Non possiamo dire che non avete un benvenuto caloroso qua a Medjugorje, perché più caldo non si può. Vedo che vi siete rifugiati tutti sotto gli alberi. Quelli più coraggiosi sono rimasti qua davanti. Una volta ero qua al microfono e, per essere solidale con gli altri, sono scesa; adesso me lo hanno proibito. Mi hanno messo il microfono qua e non posso muovermi. Perché l’ultima volta ero come un’aragosta alla fine.In ogni modo… Tanti vanno al mare, ma voi avete scelto la cosa più bella: passare qualche giorno qua a Medjugorje. Voi avete deciso di tuffarvi nella grazia di Dio attraverso la Madonna.

E questa grazia, grazie al cielo, continua ancora.
La presenza della Madonna è quotidiana.
La Madonna appare ancora ogni giorno. Di noi 6 siamo ancora 3 che abbiamo l’apparizione quotidiana.La Madonna ci invita a vivere ancora di più quello che ci ripete dai primi giorni.

Quando è apparsa ha iniziato a dirci di abbracciare la via della santità e della conversione.Si è presentata con il nome di Regina della Pace. Attraverso i messaggi ci ha invitato a pregare per la pace che arriva soltanto da Dio attraverso la preghiera. Per questo la Madonna ci dice di avere ogni giorno un contatto continuo con Dio. Per questo Gesù ci ha mandato la Sua Madre attraverso La quale ci siamo innamorati.

Oggi La seguiamo e, attraverso Lei, seguiamo Gesù. Ha iniziato ad invitarci, ad istruirci, ad aiutarci ad essere sempre più vicino a Lei, al Suo Cuore Immacolato. Già dai primi giorni ci ha invitati ad essere sempre più Suoi e ad abbracciare in modo straordinario la scuola della preghiera.Era difficile all’inizio, perché non eravamo abituati a pregare. Come voi che siete arrivati per la prima volta a Medjugorje. E’ difficile mettersi inginocchiati, è difficile svegliarsi la mattina presto e andare a pregare. Non siamo abituati.Ma noi , innamorati della Madonna, abbiamo pensato nei primi giorni: “Se noi preghiamo di più la Madonna rimane più a lungo”. Abbiamo pensato: “La Sua presenza è così bella. Viviamo il Paradiso sulla terra con Lei”. Tante volte Le abbiamo detto di portarci con Lei. La Madonna sorrideva e pregava su di noi. Tante volte pensiamo che siamo in questa valle di lacrime, ma Lei ci dice che possiamo trasformare questa terra in un Paradiso. Per questo ci dice di vivere il Paradiso nel nostro cuore, nelle nostre famiglie, nella nostra società. Amandoci gli uni gli altri come Lui ha amato noi.La Madonna ci dice tante volte durante le apparizioni: “Ringraziamo il buon Dio, perché ha permesso che Io sia ancora con voi”. Anche oggi possiamo ringraziare Dio con tutto il cuore, perché ci sta chiamando ancora una volta alla conversione, alla santità.La Madonna non ci stanca di chiamarci. Noi siamo duri, difficili, complicati.

Una volta ci ha anche detto di leggere e vivere i Suoi messaggi. Ci ha anche detto: “Mettete la Santa Scrittura in un posto visibile nelle vostre case e leggetela ogni giorno”. In modo speciale la Madonna ci ha chiamati a vivere la santità personale, rinunciando al peccato, abbracciando la via della santità. Per questo ci ha detto di creare gruppi di preghiera, attraverso i quali possiamo aiutarci reciprocamente a crescere in questo cammino. Ma la Madonna ci dice che il primo gruppo di preghiera deve essere la nostra famiglia. Per questo desidera che la famiglia ritorni a Dio, alla preghiera. Già ai primi giorni ci ha detto di pregare in famiglia e poi in parrocchia. Dopo ha voluto sempre di più da noi. All’inizio una parte del rosario, poi la seconda, la terza e, con Giovanni Paolo II, anche la quarta parte. La Madonna non si è fermata. Ha chiesto a noi, che abbiamo abbracciato i Suoi messaggi, di dedicare ogni giorno tre ore alla preghiera. Jakov, che era più piccolo, aveva 10 anni, ha detto alla Madonna: “Ma non è un po' troppo?”

Le nostre case non erano più nostre. Erano diventate, come diceva la mia mamma, stazioni ferroviarie. La gente arrivava, passava, chiedeva, bussava. Oggi possiamo dire che Gesù è al centro della nostra vita.Come diceva una volta un Vescovo del Messico durante una catechesi sul rosario, durante il rosario si può lavare, stirare, cucinare. Ad un certo momento ho detto: “Ma cosa sta dicendo?” E lui ha raccontato il rosario di sua mamma. Sua madre aveva 12 figli. Lei era una donna di preghiera. Lei cucinava e pregava, stirava e pregava. Lui ha detto: “La mia mamma era una santa” Era una donna che con lo sguardo vedeva molto lontano. Era una donna che divideva quello che aveva. Si ricordava di quell’anziano mezzo cieco o sordo. Mandava sempre qualche bambino con una pentola e diceva: ‘Portala a quella persona che vive al confine del paese’”. Lui ha detto che di lei si poteva solo dire che era una santa. Questo vescovo raccontava con fierezza di sua madre.

Abbiamo conosciuto tutti Giovanni Paolo II. Quando è morto abbiamo sentito in piazza: “Santo subito”. Lo abbiamo gridato.Abbiamo avuto, grazie al cielo, anche padre Slavko, che era anche la mia guida spirituale. Con gioia lo ricordo. Era un uomo che era stato inviato per controllare le nostre reazioni prima e dopo l’apparizione. Lui si è innamorato della Madonna. Ad un certo momento Lei lo ha preso con sé. Per noi è stato uno shock, perché era ancora giovane.Era amico di noi veggenti. Veniva spesso a casa nostra e giocava sul tappeto con i bambini.Ma era un amico. Uno che ogni mattina andava sulla collina dell’apparizione o sulla collina della croce, prima della santa Messa alle 07.30, assieme ai suoi confratelli. Lui prima andava a pregare. Ma non soltanto a pregare; era anche un testimone della Madonna. Era innamorato della Madonna.Tante volte mi diceva prima dell’apparizione: “DiLLe che La amo”. O dopo l’apparizione mi chiedeva: “Come era?” Ormai dopo un giorno, un mese, un anno, ci siamo abituati al fatto che lui faceva questa domanda ogni volta. Abbiamo visto che all’inizio lo faceva per curiosità, ma pian piano lo faceva con grande amore. Più diventava anziano e più diventava tenero, innamorato. Con quella tenerezza ha permesso alla Madonna di cambiare il suo cuore. La Madonna lo ha preso qua a Medjugorje. Quando facendo la via crucis venerdì pomeriggio con i pellegrini sul monte della croce è morto, noi eravamo shockati. Non potevamo credere che era vero che padre Slavko fosse morto. Eravamo schockati. Durante l’apparizione abbiamo pianto e abbiamo chiesto alla Madonna: “Perché?”Il giorno dopo era il 25 e la Madonna ha dato il messaggio: “Vostro fratello Slavko è nato in cielo”. Dalla tristezza e dallo shock siamo passati ad una grande gioia. Abbiamo detto dentro di noi: “Ce l’ha fatta. Dobbiamo farcela anche noi. E’ andato in Paradiso”. Adesso tocca a noi. Tocca a voi.Abbiamo tanti esempi: Madre Teresa, Gianna Beretta Molla. Dove ho partorito i miei figli è morta Gianna Beretta Molla e i suoi figli sono ancora vivi.Non è una fantascienza; è una realtà. Possiamo diventare santi anche tutti noi.La Madonna vuole creare un mondo nuovo: Dio attraverso la Madonna.Mi ricordo che nei primi giorni, qui c’era il comunismo, nel telegiornale delle 07.30 dicevano: “In un piccolo villaggio è cominciata la rivoluzione. Sei bambini a Medjugorje dicono di aver visto la Madonna”. Loro pensavano che noi fossimo manipolati da qualcuno per iniziare una rivoluzione. Ma oggi possiamo dire che davvero è iniziata una rivoluzione. Ma non quella rivoluzione che pensavano i comunisti. E’ cominciata la rivoluzione dell’Amore di Dio attraverso la Madonna per ognuno di noi, per questa povera umanità che ha bisogno di Dio.

La Madonna dice: “Mettete Dio al primo posto della vostra vita”. Abbiamo dimenticato Dio; Lo abbiamo messo in disparte. Sembra che tutto sia più importante di Dio. Il materialismo e il consumismo ci hanno fatti schiavi. Anche il comunismo che era qua ci ha portato a fissare gli occhi solo sulla persona.Cosa dice la Sacra Scrittura? “Povero l’uomo che…” Sapete rispondere? No? Meno male che abbiamo qua Agostino che ci aiuta. “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo!” Noi ormai siamo maledetti, perché confidiamo nei nostri politici, nelle persone, nelle ricchezze…Don Tonino Bello, che era anche un mio amico personale, l’ho incontrato in varie occasioni, ha scritto un bellissimo racconto dove parlava con san Giuseppe. Racconta che san Giuseppe lavorava nella sua falegnameria, accarezzava un pezzo di legno mentre lo lavorava e diceva: “Ma dove andiamo?” Ormai oggi non abbiamo più un oggetto fatto dal nonno o dal bisnonno. Ormai è tutto usa e getta. Lui diceva che ormai neanche una bambola si ripara più, perché ne arrivano tante per Natale. Si scartano, si gioca, si rompono e si buttano via, perché il Natale dopo ne arriveranno delle altre. Purtroppo abbiamo una cultura usa e getta anche dell’amicizia: se ho bisogno sei mio amico, altrimenti ti dimentico.Stiamo mettendo le persone al posto di Dio. Quelle persone tante volte sono politici o ricchi che possiamo sfruttare.Ormai cominciamo a creare un mondo dove puntiamo sulle persone. Stiamo facendo come il gatto che si morde la coda. Non sappiamo più dove andare. Anche i nostri politici: non sanno vedere il futuro. Guardiamo l’economia. Ogni giorno aumentano sempre più le ore di lavoro.Tante volte diventiamo schiavi. Delle persone, del lavoro, e non sappiamo più dov’è Dio. La Madonna ci dice di avere equilibrio. Abbiamo dimenticato quel filo che ci lega col cielo.La Madonna ci dice che se una persona prega mentre lavora il suo lavoro diventa doppio. Diciamo: “In così poco tempo ho fatto così tante cose!”Una volta ho incontrato un uomo che veniva qua a portare aiuti umanitari nei momenti di guerra e ha raccontato la sua esperienza. Anch’io ne sono stata testimone. Quando è venuto qua la prima volta per portare aiuti ogni seconda parola era una bestemmia. Ad un certo momento l’ho guardato e gli ho detto: “Ma cosa stai facendo?” L’ho affrontato e gli ho detto: “Tu stai offendendo il mio Dio!” Era shockato che qualcuno si fosse avvicinato a lui. Non sapeva chi fossi. Era un uomo grande. Ho pensato: “Se cominciamo a discutere diventa un disastro, perché io sono piccola e lui è grande”.
(((La registrazione della testimonianza si è interrotta per problemi di audio)))
Fonte: Informazioni da Medjugorje

giovedì 14 novembre 2013

Testimonianza Ivanka


Pater, Ave, Gloria.
Regina della Pace, prega per noi.
All’inizio di quest’incontro volevo salutarvi con il saluto più bello: “Sia lodato Gesù Cristo”.
Sempre sia lodato!
Perché sono adesso davanti a voi? Chi sono io? Cosa posso dirvi?
Io sono una semplice persona mortale come ciascuno di voi.
In tutti questi anni continuamente mi chiedo: “Signore, perché hai scelto me? Perché mi hai dato questo grande, grande dono, ma allo stesso tempo grande responsabilità?” Qui sulla terra, ma anche un giorno quando arriverò davanti a Lui. Io ho accettato tutto questo. Questo grande dono e grande responsabilità. Prego solamente Dio di darmi la forza di continuare ad andare sulla strada che Lui vuole da me.
Io qui posso solo testimoniare che Dio è vivo; che Lui è in mezzo a noi; che non si è allontanato da noi. Siamo noi che ci siamo allontanati da Lui.
La Madonna è una Madre che ci ama. Lei non vuole lasciarci da soli. Ci fa vedere la via che ci porta a Suo Figlio. Questa è l’unica vera via su questa terra.
Posso dirvi anche che la mia preghiera è come la vostra preghiera. La mia vicinanza a Dio è la stessa vicinanza che voi avete a Lui.
Tutto dipende da me e da te: quanto ci affidiamo a Lei e quanto possiamo accettare i Suoi messaggi.
Vedere la Madonna con i propri occhi è una cosa bellissima. Invece vederla con gli occhi e non averLa nel cuore non conta nulla. Ciascuno di noi può sentirla nel proprio cuore se vuole e può aprire il proprio cuore.
Nel 1981 ero una ragazzina di 15 anni. Anche se provengo da una famiglia cristiana dove sempre abbiamo pregato fino a quel momento non sapevo che la Madonna potesse apparire e che fosse apparsa da qualche parte. Ancora di meno potevo immaginare che io L’avrei potuta vedere un giorno.
Nel 1981 la mia famiglia viveva a Mostar e quella di Mirjana a Sarajevo.
Finita la scuola, durante le vacanze, venivamo qui.
Da noi c’è l’abitudine di non lavorare la domenica e nei giorni festivi e se si può si và a Messa.
Quel giorno, 24 giugno, san Giovanni Battista, dopo la Messa noi ragazze ci siamo messe d’accordo di trovarci al pomeriggio a fare quattro passi. Quel pomeriggio io e Mirjana ci siamo trovate per prime. Aspettando che arrivassero le altre ragazze chiacchieravamo come fanno le ragazze a 15 anni. Ci siamo stancate di aspettarle e ci siamo incamminate verso le case.
Nemmeno oggi so perché durante il dialogo mi sono girata verso la collina, non so cosa mi ha attirata. Quando mi sono girata ho visto la Madre di Dio. Non so nemmeno da dove sono venute quelle parole quando ho detto a Mirjana: “Guarda: lassù c’è la Madonna!” Lei, senza guardare, mi ha detto: “Cosa stai dicendo? Cosa è successo con te?” Io sono stata zitta e abbiamo continuato a camminare. Siamo arrivati alla prima casa dove abbiamo incontrato Milka, sorella di Marija, che andava a riportare le pecore. Non so cosa ha visto sul mio volto e mi ha chiesto: “Ivanka, cosa è successo con te? Hai un aspetto strano”. Tornando in dietro le ho raccontato quello che ho visto. Quando siamo giunti al luogo in cui avevo avuto la visione anche loro hanno girato la testa e hanno visto quello che avevo visto io prima.
Posso solo dirvi che tutte le emozioni che avevo dentro di me si sono scombussolate. Così c’erano preghiera, canto, lacrime…
Nel frattempo è giunta anche Vicka e ha visto che stava succedendo qualcosa con tutti noi. Le abbiamo detto: “Corri, corri, perché noi qui vediamo la Madonna. Invece lei ha tolto i sandali ed è scappata verso casa. Lungo la strada ha incontrato due ragazzi che si chiamano Ivan e ha raccontato loro quello che noi abbiamo visto. Così in tre sono tornati da noi e hanno visto anche loro quello che vedevamo noi.
La Madonna era distante da noi 400 - 600 metri e col segno della mano ci indicava di avvicinarci.
Come ho detto si mescolavano dentro di me tutte le emozioni, ma quella che prevaleva era la paura. Anche se eravamo un bel gruppetto non osavamo andare verso di Lei.
Adesso non so quanto tempo ci siamo fermati lì.
Mi ricordo solo che alcuni di noi sono andati direttamente a casa, mentre altri sono andati a casa di un certo Giovanni che festeggiava l’onomastico. Pieni di lacrime e di paura siamo entrati in quella casa e abbiamo detto: “Noi abbiamo visto la Madonna”. Mi ricordo che sul tavolo c’erano delle mele e ce le tiravano addosso. Ci hanno detto: “Correte subito a casa vostra. Non raccontate queste cose. Con queste cose non si può giocare. Non ripetete a nessuno quello che ci avete detto!”
Quando siamo tornati a casa ho raccontato alla nonna, al fratello e alla sorella quello che avevo visto. Qualsiasi cosa io dicessi mio fratello e mia sorella mi deridevano. La nonna mi ha detto: “Figlia mia, questo è impossibile. Probabilmente hai visto qualcuno che stava pascolando le pecore”.
Nella mia vita non c’è mai stata una notte più lunga di quella. Continuamente mi chiedevo: “Cosa è successo a me? Veramente ho visto quello che ho visto? Sono fuori di testa. Cosa è successo con me?”
A qualsiasi adulto noi dicevamo cosa avevamo visto ci rispondeva che era impossibile.
Già quella sera e il giorno dopo si era diffuso quello che avevamo visto.
Quel pomeriggio abbiamo detto: “dai, torniamo allo stesso posto e vediamo se possiamo vedere nuovamente quello che abbiamo visto ieri”. Mi ricordo che la nonna mi ha tenuto per la mano e mi ha detto: “Tu non andare. Rimani qui con me!”
Quando abbiamo visto per tre volte una luce noi siamo corsi su così veloce che nessuno poteva raggiungerci. Ma quando siamo arrivati vicino a Lei…
Cari amici, non so come trasmettervi questo amore, questa bellezza, questi sentimenti divini che provavo.
Posso solo dirvi che fino al giorno d’oggi i miei occhi non hanno mai visto una cosa più bella. Una giovane ragazza di 19 - 21 anni, con un vestito grigio, velo bianco e la corona di stelle sulla testa. Ha degli occhi azzurri bellissimi e teneri. Ha i capelli neri e vola su una nuvola.
Quel sentimento interiore, quella bellezza, quella tenerezza e quell’Amore di una Madre non si possono descrivere con le parole. Bisogna provarlo e viverlo.
In quel momento sapevo: “Questa è la Madre di Dio”.
Due mesi prima di quell’evento era morta mia madre. Io ho chiesto: “Madonna mia, dov’è mia madre?” Lei sorridendo mi ha detto che è con lei. Poi ha guardato ciascuno di noi sei e ci ha detto di non avere paura, perché Lei sarà sempre con noi.
In tutti questi anni, se Lei non fosse stata con noi, noi persone semplici e umane non avremmo potuto sopportare tutto.
Lei si è presentata qui come Regina della Pace. Il Suo primo messaggio era: “Pace. Pace. Pace”. Alla pace possiamo arrivare solo con la preghiera, con il digiuno, con la penitenza e con la santissima Eucarestia.
Dal primo giorno fino ad oggi questi sono i messaggi più importanti qui a Medjugorje. Chi vive questi messaggi trova le domande e anche le risposte.
Dal 1981 al 1985 io la vedevo ogni giorno. Durante quegli anni Lei mi ha raccontato la Sua vita, il futuro del mondo, il futuro della Chiesa. Ho scritto tutto questo. Quando Lei mi dirà a chi consegnare questo scritto io lo farò.
Il 7 maggio 1985 ho avuto l’ultima apparizione quotidiana. La Madonna mi ha detto che non L’avrei vista più ogni giorno. Dal 1985 fino ad oggi io La vedo una volta l’anno il 25 giugno.
In quell’ultimo incontro quotidiano Dio e la Madonna mi hanno dato un grandissimo, grandissimo dono per me. Un grandissimo dono per me, ma anche per tutto il mondo. Se voi qui vi chiedete se esiste la vita dopo questa vita io sono qui come testimone davanti a voi. Posso dirvi che qui sulla terra stiamo facendo solamente una cortissima strada verso l’eternità. Io in quell’incontro ho visto mia madre come adesso vedo ciascuno di voi. Lei mi ha abbracciata e mi ha detto: “Figlia mia, sono fiera di te”.
Ecco, il cielo si apre e ci dice: “Cari figli, ritornate sulla via della pace, di conversione, digiuno e penitenza”. Ci è stata insegnata la strada e noi siamo liberi di scegliere la strada che vogliamo.
Ognuno di noi sei veggenti ha la propria missione. Alcuni pregano per i sacerdoti, altri per i malati, altri per i giovani, alcuni pregano per coloro che non hanno conosciuto l’Amore di Dio e la mia missione è quella di pregare per le famiglie.
La Madonna ci invita a rispettare il sacramento del matrimonio, perché le nostre famiglie devono essere sante. Ci invita a rinnovare la preghiera familiare, ad andare alla santa Messa la domenica, a confessarci mensilmente e la cosa più importante è che al centro della nostra famiglia ci sia la Bibbia.
Perciò, caro amico, se vuoi cambiare la tua vita, il primo gradino sarebbe di arrivare alla pace. Pace con se stessi. Questa non la puoi trovare da nessuna parte se non nel confessionale, perché tu ti riconcili con te stesso. Poi vai al centro della vita cristiana, dove Gesù è vivo. Apri il tuo cuore e Lui guarirà tutte le tue ferite e tu porterai più facilmente tutte le difficoltà che hai nella tua vita.
Risvegliate la vostra famiglia con la preghiera. Non permettetele di accogliere ciò che il mondo le propone. Perché noi oggi abbiamo bisogno di famiglie sante. Perché se il maligno distrugge la famiglia distruggerà tutto il mondo. Da una buona famiglia proviene tanto bene: bravi politici, bravi medici, bravi sacerdoti.
Non potete dire che non avete tempo per la preghiera, perché Dio ci ha dato il tempo e noi siamo quelli che lo dedicano alle varie cose.
Quando accade una catastrofe, una malattia o qualcosa di grave, lasciamo tutto per dare una mano a chi ha bisogno. Dio e la Madonna ci danno le medicine più forti contro ogni malattia di questo mondo. Questa è la preghiera con il cuore.
Già nei primi giorni Lei ci ha invitati a pregare il Credo e 7 Pater, Ave, Gloria. Poi ci ha invitati a pregare un rosario al giorno. In tutti questi anni ci invita a digiunare due volte alla settimana a pane e acqua e a pregare il santo rosario ogni giorno. La Madonna ci ha detto che con la preghiera e il digiuno possiamo fermare anche le guerre e le catastrofi.
Vi invito a non permettere che la domenica stiate sdraiati a riposare. Il vero riposo si ha nella santa Messa. Solo lì si può avere il vero riposo. Perché se noi permettiamo allo Spirito Santo di entrare nel nostro cuore sarà molto più facile portare tutti i problemi e le difficoltà che abbiamo nella nostra vita.
Non dovete essere cristiani solo sulla carta. Le chiese non sono solo le costruzioni: noi siamo la Chiesa viva. Siamo diversi dagli altri. Siamo pieni d’amore verso il nostro fratello. Siamo felici e siamo segno per i nostri fratelli e sorelle, perché Gesù vuole che siamo gli apostoli in questo momento sulla terra. Lui vuole anche ringraziarvi, perché avete voluto sentire il messaggio della Madonna. Vi ringrazia ancora di più se volete portare questo messaggio nei vostri cuori. Portarli nelle vostre famiglie, nelle vostre chiese, nei vostri stati. Non solo parlare con la lingua, ma testimoniare con la propria vita.
Ancora una volta voglio ringraziarvi sottolineando di ascoltare quello che ha detto la Madonna nei primi giorni a noi veggenti: “Non abbiate paura di nulla, perché Io sono con voi ogni giorno”. E’ la stessa identica cosa che dice a ciascuno di noi.
Io prego ogni giorno per tutte le famiglie di questo mondo, ma nello stesso momento chiedo a tutti voi di pregare per le nostre famiglie, così che possiamo unirci per essere una cosa sola in preghiera.
Adesso con la preghiera ringraziamo Dio per questo incontro.

Fonte: IdM (Andrea Bianco)