Perché proprio Napoli? Se lo chiedono i sacerdoti e i fedeli accorsi da ogni regione per partecipare all’evento. Se lo domanda anche Nietta Nocerino, tenace e instancabile animatrice di un appuntamento sacro che ha di gran lunga superato ogni aspettativa.
Perché Mirijana ha scelto di incontrare la Madonna qui, a Ponticelli, e non a Medjugorje come sempre? «Perché amo la vostra città - risponde con dolcezza - qui ho tanti amici, il mio cuore batte con il vostro». Al Palavesuvio sono in quindicimila, raccolti in preghiera da ore; sono arrivati nella notte, almeno ottanta pullman, nessuno voleva correre il rischio di non esserci.
Qualcuno parla di segnale forte: se la veggente ha rotto gli indugi - «Sì, verrò a Napoli, e con me ci sarà la Vergine Maria» - non è certamente un caso. E non è un caso che Mirijana, nella sua testimonianza dopo l’apparizione, pronunci parole ben precise. «Dobbiamo pregare molto - dice con voce rotta dalla commozione - senza giudicare o criticare, perché questo è il tempo delle decisioni».
Quali decisioni? Tante ipotesi anche in questo caso, ma nessuna certezza, anzi una: le migliaia di persone che ieri mattina, con sobrietà e compostezza, gremivano il palazzetto dello sport di via Argine. Cinquanta sacerdoti intorno all’altare, canti e adorazioni, il rosario snocciolato decine di volte, le ostie che non bastano per tutti, poi il messaggio del cardinale Crescenzio Sepe che chiede ai fedeli di pregare «per ognuno di noi» e l’arrivo della veggente alle 8,15 in punto.
Pantaloni neri e pullover rosa, la bionda Mirijana fa il suo ingresso scortata dagli agenti di polizia - coordinati con professionalità dal vicequestore Luciano Nigro - e il suo arrivo interrompe di colpo la preghiera che si trasforma in un boato di gioia. I volontari dell’associazione «Cieli Nuovi», che dal 2005 organizza pellegrinaggi e incontri a Medjugorje, accompagnano gli ammalati nelle prime file per dare loro la possibilità di assistere meglio all’apparizione. Mirijana prende posto accanto a Nietta: intorno a lei un fitto cordone di protezione, ma i fedeli rispettano le regole e nessuno prova ad andare oltre.
Sono le 8,45 quando il silenzio cala improvviso sulla folla: la veggente si inginocchia ai piedi di una statua della Madonna e alza gli occhi al cielo. Ancora silenzio e preghiere. Poi la donna muove le labbra, annnuisce con il capo, le lacrime le scorrono sul viso, a tratti è come se tremasse fino a quando, dopo circa cinque minuti, il colloquio si interrompe e la veggente torna al suo posto.
Appare provata e affaticata, ma non perde il suo dolce sorriso e chiama a sé i bambini che la salutano dalle prime file. Intanto, arrivano gli interpreti croati, bisogna tradurre il messaggio che la Madonna in quei minuti le ha lasciato per la gente di Napoli. Solo dopo Nietta Nocerino lo leggerà ai fedeli tra applausi, emozione e commozione. La platea è talmente rapita dal volto e dalle parole di Mjriana che nessuno si accorge della presenza di due personaggi fin troppo noti: Valeria Golino e Riccardo Scamarcio.
Cappelli e grandi occhiali a coprire il volto quasi del tutto, gli attori pregano tra la folla insieme con fedeli, ma la gente continua a non riconoscerli. «Volevano venire a Medjugorje per l’apparizione di questo mese - racconta Mirijana, assolutamente inconsapevole della popolarità dei due attori - quando gli ho detto che l’avrei avuta a Napoli non hanno avuto esitazione: “Saremo lì anche noi”».
Fonte: Il Mattino di Napoli del 3.2.2010
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