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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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giovedì 20 agosto 2015

OMELIA DEL 7 AGOSTO 2015 FRA MARIO KNEZOVIC MEDJUGORJE

Carissimi fratelli e sorelle, cari pellegrini, amici della Madonna e di Gesù, quando questa mattina ho letto questo brano del libro del Deuteronomio dove incontriamo ammonizioni e consigli di Mosè al popolo prescelto, ho sentito una grande dimensione paterna da parte di coloro a cui il popolo è stato affidato. Prima di tutto desidera dare dei ricordi. Dice: “Avete mai sentito una cosa simile a questa?” “Vi fu mai cosa grande come questa?”
Quando Dio è intervenuto nelle vostre storie, nelle vostre situazioni singole mentre eravate schiavi, Dio è entrato nella vostra vita e in modo miracoloso vi ha guidato sulla via della libertà. Non si è udita mai una cosa simile. Anche se li ammoniva spesso in modo forte e rigido, perchè si erano allontanati da Dio, Mosè con tanta pazienza ed amore insegna loro cosa devono fare. Devono ritornare al loro Dio. Devono tornare ai comandamenti ricevuti, vivere i comandamenti. In essi troveranno i comandamenti della propria vita e non c’è bisogno di cercare altri dei, perchè quel Dio che è nei cieli è qui sulla terra.
Sono forti queste parole che Mosè pronuncia: “Il Signore lassù nei cieli è quaggiù sulla terra, non ve n’è un altro”. Perchè? Perchè noi siamo nel pericolo di guardare a Dio come una realtà che è nei cieli. Qui sulla terra è come se volessimo cercare altri dei e da fedeli diventiamo idolatri. Dio è uno. Non cercarlo in ciò che non è Dio, in ciò che non è spirituale, nelle cose che non sono nate dal Padre Celeste. Spesso è un inganno che agli uomini prende la mente, il cuore, la ragione, la passione e cominciamo a camminare sulle vie sbagliate. Sulle vie sbagliate ha camminato anche il popolo di Israele quando ha creato i propri dei. Li adorava e rimproverava quel Dio che in modo miracoloso li ha liberati dalla persecuzione, da ogni aggressione.
Mosè ha detto loro: “Ricordatevi cosa è successo. Voi avete dimenticato le grazie che avete ricevuto”. Perchè hanno dimenticato? Perchè col cuore e con la fede non potevano ricordare. Ricordavano solamente col corpo, con lo stomaco. Ricordavano ciò che sentivano. La fede non è un sentimento. La fede è memoria della vita, abbandono, memoria del cuore. E’ realtà che succede nel nostro silenzio. Noi sappiamo chi è il nostro Dio.
Proprio oggi molti camminano sulle vie sbagliate. Sono persi. Credono che i successi terrestri siano anche i successi nel cielo. Se non arrivano a raggiungere ciò che desiderano arrivano a credere che Dio non c’è, che Dio ci ha dimenticati.
No. Dio ci guida sempre, ma noi dimentichiamo che il Suo cammino richiede un cammino nel deserto verso la terra promessa. Cos’è la terra promessa? E’ l’incontro dell’uomo con Gesù, con Dio. Questo è l’arrivo nellla terra promessa: quando incontri Dio.
La Bibbia dice che lì scorre latte e miele, ma quando incontri Gesù è molto di più. Scorre il fiume di grazia. E’ molto di più di fiumi di latte e miele. Ricevi tutto. Il tuo cuore è pieno. Il tuo cuore arde nel Signore. Questa è la terra promessa.
Ho l’impressione come se Mosè si fosse fermato sulla nostra storia di Medjugorje. E’ come se volesse dire a noi che viviamo qui da 34 anni: “Ricordati popolo mio, ricordati Medjugorje, ricordati Erzegovina, ricordati popolo croato, ricordatevi quante grazie e quanti miracoli sono avvenuti. Si è mai sentito che Dio parla così attraverso la Madre di Dio? Vivete i comandamenti. Camminate nel deserto”.
Anche Medjugorje deve camminare per il proprio deserto. La terra promessa forse è tanto lontana, ma se noi sapremo camminare nel deserto con le mani alzate nella preghiera e nella fiducia in Dio e sicuri che nulla ci potrà ostacolare in questo cammino giungeremo alla terra promessa.
Questa è la dimensione spirituale che noi riceviamo. Ogni cammino che segue Gesù è il cammino nel deserto fino alla sorgente di vita. Non possiamo bere subito: sarebbe troppo semplice. Un prezzo troppo basso. Questo sarebbe tradire la Verità. Ecco perchè Gesù dice: “Coloro che vogliono venire dietro a Me rinneghino se stessi, prendano la loro croce e Mi seguano”. Gesù non è andato subito sulla croce, non ha vissuto subito la Sua passione. Lui camminava. Camminava nel deserto dei tradimenti umani. E’ rimasto solo. Deriso. Rinnegato. Quasi il mondo intero voleva giocare con Gesù per deriderLo. Gesù ci invita ad un tale cammino.
Anche Medjugorje invita ad un tale cammino. Invita ogni pellegrino ad un tale cammino. Gesù ha mandato tutti coloro che erano qui negli ultimi 6 giorni per il festival dei giovani. Il cammino di Gesù non è solo cantare e ballare come abbiamo fatto. Tutte cose bellissime. Ma è dove ci sono silenzi e lacrime. Dove ci sono veglie notturne. Quando il tuo occhio non si chiude per le sofferenze. Dove c’è sudore di sangue. Quando senti che la gente ti ha tradito e lasciato.
Questa è la Verità. E Gesù ci invita a vivere una tale Verità. Ecco perchè ha il coraggio di dirci “seguiteMi”. Liberatevi da questo mondo. “Quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria anima?”
Ogni giorno dovremmo sentire “ quale vantaggio avrai se guadagnerai il mondo intero, ma perderai la tua anima?” Dovremmo sentirlo tutti i giorni.
L’unico valore per il quale vale la pena vivere è la Verità. La vita eterna. Ecco perchè Mosè invitava il popolo: “Vivete i comandamenti”. Gesù ha perfezionato ancora questi comandamenti. Perfezionati in un comandamento solo: il comandamento dell’amore. Dal quale provviene la Misericordia, di cui parla così bene il nostro Papa Francesco. Non possiamo essere misericordiosi se non amiamo. Non possiamo amare se non ci siamo aperti all’Amore di Dio. Cosa significa donare questa Misericordia agli altri? Come abbracciare gli altri? Anche, se volete, nel loro peccato. Abbracciare gli altri nei loro errori. Come lo fece Gesù.
Ecco, Lui ci invita a fare questo.
Noi, fratelli e sorelle, dobbiamo vivere l’amore. Siamo soffocati dal successo umano. Queste pressioni ci sono state sempre e noi non possiamo essere protetti da questa mentalità del mondo. Questo entra anche nelle zone spirituali della Chiesa. Tante volte i sacerdoti sono in compagnia e dicono: “Ah, quel sacerdote è pieno di successo. Che carriera!”.
No. Ecco cosa dice la Sacra Scrittura dei sacerdoti: “Nel Mio Nome scacceranno i demoni. Parleranno lingue nuove. Prenderanno serpenti e nessun veleno farà loro male. Imporranno le mani sugli ammalati e guariranno”. Questa è la nostra verifica. Qui o ci siamo o non ci siamo. Il fatto di considerare la categoria del successo secondo la madre dei figli di Zebedeo è il nostro inganno. Servire non significa avere successo, ma sopratutto tacere, mettersi in ginocchio e dire: “Sono un servo inutile”. Non un sacerdote che serve nella superbia, nell’orgoglio.
Assieme alle grazie arrivano tentazioni e prove. In quei momenti dobbiamo essere avvolti nel mantello dell’umiltà e della semplicità. Ci sono inganni che forse noi in quel momento non vediamo nemmeno e che gli altri non ci diranno. Ecco perchè abbiamo bisogno di essere liberi da noi stessi.
Quando Gesù ci dice “Seguimi” vuol dire “Rinnega te stesso”, “liberati da te stesso”, “prendi la tua croce”. Centinaia di sacerdoti erano qui come testimoni della risposta: “Eccomi. Mi hai chiamato. Sono qui. Con la mia croce. Con il mio giogo”.
Noi non siamo soltanto coloro che vengono da voi con il sorriso sulle labbra. Di solito veniamo con il sorriso, ma noi siamo anche coloro che soffrono nel silenzio. Non siamo compresi. Siamo con le orecchie piene di tradimenti e rimproveri. Ma questo è il cammino di coloro che vogliono appartenere a Gesù.
Cari fratelli e sorelle, impariamo il fatto che camminare nel deserto è la nostra via. Forse hai perso fiducia in te stesso, in Dio. Se sei in crisi. Questo è il cammino nel deserto. Ricordati che ti aspetta sempre la terra promessa: Gesù che vuole dimostrarti l’amore e la Misericordia.
Cammina e credi che Lui ti ama. Se vorremo fare la corsa con questo mondo assomiglieremo sempre a quella situazione in Africa dove ogni mattina un animale si sveglia con un pensiero solo: “Devo correre talmente veloce da non essere preso dal leone”. Ma quella stessa mattina si sveglia un leone coscente di dover correre talmente veloce da poter mangiare quell’animale, altrimenti avrà fame. Alcuni si svegliano per correre e altri per correre dietro. Noi corriamo in questa maniera con il destino della nostra morte. Gesù dice: “Camminate. Riposate, Abbiate la pace”. Sali sul monte. Lì incontrerai la gioia e la grazia di Dio.
Fratelli e sorelle, nel nostro cuore possa esserci il desiderio più importante: salvare l’anima. Tutti i nostri progetti possono essere distrutti: la famiglia, il matrimonio, il lavoro… anche la nostra casa può essere bruciata. Ma se l’anima è a posto siamo indistruggibili.
Ma se capita il contrario… Tutto può brillare esternamente, ma se le tenebre sono nell’anima è finita già adesso.
Il Signore possa toccare la nostra anima con il Suo Amore e possa lavarla con la Sua grazia nel nostro pentimento.
Amen.

 

Fonte IdM (Andrea Bianco)

Comunità Cenacolo–Suor Jennifer

Mi chiamo Suor Jennifer, oggi sono molto felice di vivere e sono stra-felice di essere una donna consacrata nella Comunità Cenacolo. Voglio condividervi che prima di risorgere a una nuova vita e di sperimentare che Gesù è venuto veramente perchè io abbia la vita e l’abbia in abbondanza, ho dovuto passare attraverso la croce. Sono cresciuta in una famiglia cristiana, i miei genitori immigrarono negli Stati Uniti per studiare e cercare una vita migliore. Avevano una cultura e dei modi di fare diversi dagli americani e questo mi scomodava e mi portava a giudicarli, a rifiutare il mio aspetto fisico e la parte coreana di me. A casa nostra lo studio era più importante di tutto, la TV era sotto chiave e le mie sorelle ed io potevamo guardarla solo mezz’ora al giorno; dovevo frequentare una scuola per imparare il coreano e quindi non avevo tempo di andare alle feste con le mie amiche. Durante l’estate, invece di andare in spiaggia, dovevo studiare matematica per migliorare sempre di più le mie capacità. Le domeniche non erano dedicate a rilassarsi o ad andare al parco insieme: stavamo nella nostra parrocchia coreana ad insegnare il catechismo o ad aiutare. Solo adesso, con gli occhi della fede e grazie alle guarigioni che Gesù ha operato nel mio cuore, aprezzo infinitamente i miei genitori per la disciplina e l’educazione ricevute. Il fatto che non mi accettassi e le varie difficoltà che vivevo per conciliare il mondo coreano e quello americano le sapevamo solo Gesù ed io. Ero capace di nascondermi dietro il mio sorriso, di stare davanti a tante persone, mi affermavo con ottimi risultati negli studi e nello sport, sembravo una ragazza in gamba, tanto caritatevole e impegnata nel volontariato, però alla fine tutte queste cose erano soltanto un modo per riempire il vuoto che avevo dentro. Avevo bisogno di amore e lo cercavo facendo tante cose e cercando di essere una brava ragazza, ma dentro ero sola e insoddisfatta. Ad un certo punto mi sono ritrovata ad essere stanca di questo gioco: ero stufa di fare di tutto per apparire, di correre dietro le mie ambizioni e alla mia preoccupazione di avere una linea perfetta. Ho incominciato a vivere solo pensando a ciò che mangiavo: era più facile rifugiarmi nel cibo che pensare alla mia vita, al vuoto che c’era nel mio cuore, al fatto che ero infelice...e poco a poco mi distruggevo. Che strano: anche in tutta questa morte, rimaneva dentro di me un grande desiderio di amare tanto e amare tutti...desideravo andare nel terzo mondo per aiutare “i poveri”, però non avevo nessun amore per me stessa e per la mia vita. Ringrazio Dio perchè ha messo sul mio cammino delle persone, anche delle suore e dei sacerdoti, che mi hanno voluto bene e mi hanno aiutato a sentire l’amore di Dio. Alcuni di loro erano miei professori all’università e più di una volta mi hanno proposto di prendere in considerazione l’idea di consacrarmi. Certamente ero alla ricerca di qualcosa di più, qualcosa che soddisfacesse e riempisse questo anelito profondo del mio cuore, però non pensavo di farmi suora perchè volevo il mio principe azzurro. Ho provato di tutto: psicologi, antidepressivi, gli Alcolisti Anonimi e i gruppi di supporto per persone che avevano problemi con il cibo, però non potevo accettare che la mia vita finisse così. Finalmente ho gridato a Dio: “O inizio a vivere veramente o preferisco morire”. Dopo questa richiesta di aiuto la Madonna mi ha chiamato in pellegrinaggio al Festival dei Giovani a Medugorje e lì ho incontrato la Comunità Cenacolo, la mia salvezza. La Comunità mi ha insegnato a vivere, ho incominciato per la prima volta a guardarmi dentro e a conoscermi. Ho avuto tante occasioni per confrontarmi con i miei doni e i miei limiti e non mi sono mai sentita giudicata per le mie povertà. Mi è stata data la possibilità di affrontare la sofferenza e mi sono sentita aiutata a non scappare ma ad abbracciare la croce. Gesù mi ha fatto sperimentare la sua umanità attraverso i gesti concreti delle persone che vivevano con me. Ho scoperto che cosa significa l’amicizia, la pazienza, il perdono...mi sono sentita amata e questo mi ha dato la forza e il desiderio di essere anch’io dono per gli altri. A poco a poco, con l’aiuto della preghiera e dell’adorazione Eucaristica, l’egoismo, la tristezza e il rifiuto che avevo nel cuore hanno lasciato spazio alla pace, alla voglia di vivere e alla gioia. Dopo il mio primo anno di Comunità, ho detto a Gesù che volevo consacrarmi...ma non che volevo farmi suora. Volevo vivere una vita piena con tanti bambini, con la libertà di partire, di aiutare, di amare tutti, ma ancora aspettavo il mio principe azzurro. C’è voluto del tempo e continuavo a chiedere a Dio di farmi capire la sua volontà. Alla fine ho capito che Gesù non impone nulla, Lui vuole rendermi felice e realizzare la mia vita. Sono stata io a scegliere di diventare una suora. La preghiera mi ha aiutato a capire che la strada della consacrazione è ciò che più corrisponde alla mia persona e ai desideri profondi del mio cuore. Oggi mi sento al mio posto, libera di vivere e di amare, di sbagliare e di ricominciare, di essere così come sono. Sperimento ogni giorno che Dio opera nella mia vita e che è Lui che mi sostiene. Questa è la mia vita consacrata a Dio oggi: dire “Sì” ogni giorno al suo Amore e lasciare che Lui abiti la mia povera umanità per essere madre, sorella, amica universale dei bambini, dei missionari e delle sorelle che vivono con me. Che storia fantastica!

 

Fonte: Comunità Cenacolo

martedì 18 agosto 2015

Suor Emmanuel: “Così ho visto giovani feriti e persi ritrovarsi a Medjugorje"

MEDJUGORJE - Continua il diario del mio viaggio e dei miei incontri durante il 26° Festival dei Giovani di Medjugorje che dal 31 luglio al 6 agosto 2015 ha portato nel paese della Bosnia Erzegovina oltre 60 mila ragazzi tra i quali tre bus partiti da Genova. La seconda voce raccolta  è quella di Suor Emmanuel Maillard della Comunità delle Beatitudini.

La vedo arrivare nel ‘boschetto’ dove normalmente incontra i pellegrini con in mano il microfono e la cassa per far si che il centinaio di persone presente possa ascoltarla bene. Sembra piccola, fragile e timida, rivolge a tutti un sorriso. Si siede su una sedia sopra una specie di muretto inizia a dare qualche istruzione ai pellegrini e la sua voce è decisa a tratti severa: “Spegnete i cellulari; non fate fotografie; sedetevi più vicino; non occupate il corridoio centrale”.  Alcuni pellegrini si guardano, un po’ sorpresi e a me subito viene in mente il ruolo dell’insegnante. Poi inizia a pregare e la dolcezza, la serenità si appropriano del suo viso, della sua voce. L’incontro sul Rosario dura un po’ più di un’ora siamo d’accordo per una veloce chiacchierata alla fine “quando i pellegrini saranno andati via” ma la fila per salutarla, per chi vuole ringraziarla, per chi si affida alle sue preghiere è costante per quasi un’ora, ogni tanto mi guarda e mi dice: “Puoi aspettare? Arrivo”. E poi mi viene incontro con quel sorriso che rasserena, la guardo così decisa, forte in un corpo che si perde sotto il vestito. Si presta a spostarsi per trovare un posto dove la luce sia buona, mi guarda sorridendo e iniziamo a parlare e dalle sue parole sgorga l’amore, e la voglia di raccontare come l’incontro con Dio possa cambiare  la vita, non solo la sua, ma anche dei tantissimi giovani e meno giovani che in questi anni ha visto passare da questo paesino. E’ un fiume in piena quando descrive le ferite e le sofferenze dei giovani di oggi e ha la gioia sul volto quando racconta dei frutti meravigliosi che si possono vedere a Medjugorje e io non posso che pensare che chi, come lei, ha visto la sua vita rivoluzionata, non può che essere un testimone gioioso e grato, che ha voglia di gridare a tutti quanto la vita possa cambiare e trasformarsi proprio quando tutto sembra essere perduto.

di Tiziana Oberti

Di seguito la trascrizione letterale dell’intervista.

Suor Emmanuel è a Medjugorje da 25 anni chi meglio di lei ci può raccontare i frutti di questo paesino della Bosnia Erzegovina  soprattutto nei giovani visto che siamo qui per questo XXVI Festival dei Giovani?

Allora è una cosa meravigliosa questo Festival dei Giovani,  è iniziato molto piccolo, mi ricordo con padre Slavko durante la guerra eravamo 15 “gatti” nella rotonda, ma padre Slavko è stato molto fedele, perseverante per radunare tutti questi giovani e adesso vedi sono 50 mila persone che vengono, è una cosa incredibile. Perché? Le persone non sono stupide quando ci sono i frutti vengono, questo è. Posso dire che da 25 anni che sono quiho visto dei frutti meravigliosi dai giovani. I giovani oggi sono un po’ persi, perché non hanno una direzione che vale la pena perché il mondo materialistico, il mondo del modernismo che ci parla solo della terra, delle cose che fanno qualche volta male e sono bombardati da questi messaggi: bisogna avere, comprare, possedere, tutte cose materiali per il benessere umano e dunque sono molto velocemente disperati, perché la prima volta che hanno una sofferenza grande nel cuore non hanno nessun aiuto. Invece qui quando vengono trovano la radice della loro vita che è Dio il Creatore e trovano lo scopo della loro vita, che è il cielo, e dunque si mettono a posto  e trovano la speranza, un motivo di vivere, trovano la guarigione interiore delle loro ferite e questo è oro per loro.

Un giovane di 20 anni oggi ha tante ferite, tante volte la famiglia non c’è più, sono divisi, sono delle prove veramente gravi per loro e dunque sono un po’ persi con tutte queste offerte del mondo  e qui le ferite si possono esporre davanti al Santissimo, davanti a Dio e alla Madonna  e con il sole dell’amore di Dio guariscono. Qui vediamo delle persone distrutte con la droga, l’alcol, il sesso sbagliato e tutte queste cose che possono fare ed ecco trovare qui la luce vera, la pace vera che viene solo da Dio e vedi questo giovane dopo un anno totalmente trasformato. Come abbiamo visto dalla testimonianza di ieri sera questo che era nella droga, nell’alcol, tutte cose sbagliate anche nelle pratiche nere adesso è un sacerdote luminoso che ha fatto applaudire tutta la gente, 50 mila persone perché è talmente bella adesso la sua vita come sacerdote che attrae, attira le pecore perse a Dio come lui era perso prima. Mamma mia, una cosa! Lei la Madonna qui ri-costruisce le famiglie. Lei ha un grande dolore nel vedere le nostre famiglie di oggi che come sai sono tanto divise, tanti problemi, conflitti, delle cose impossibili e Lei sogna di darci, a tutti noi, una vera e bella famiglia, dove regna l’amore, la pace, la gioia di essere insieme, di ritrovarci la sera.

La Madonna ricostruisce la famiglia, lei dà delle istruzioni molto chiare, molto pratiche come una mamma dà l’esempio ad esempio pregate in famiglia, questo è il mezzo numero uno per ristrutturare la famiglia e ridare l’unità della famiglia, per fare durare la famiglia, non rompersi dopo due o tre anni di matrimonio, come purtroppo succede tante volte, e rimette l’uomo e la donna al posto giusto nel piano di Dio e dà la speranza che, anche se oggi sembra che Satana ha il controllo del mondo, ci dà un discorso totalmente diverso, non ci fa paura invece dice che chiunque prega non ha paura del futuro, chiunque digiuna non ha paura di Satana. Se viviamo le sue istruzioni materne, dunque dei suoi messaggi, siamo a posto e anche ci sono le prove, come la malattia che può succedere a tutti, ma quando soffriamo con Gesù è diverso di soffrire senza Gesù e lei ci mette Gesù al cuore, ci mette Gesù al primo posto nella vita e con Gesù tutto cambia, quando abbiamo Gesù abbiamo tutto, è così. Lei ci fa camminare su questo cammino di gioia e non abbiamo paura del mondo, non abbiamo paura del futuro perché siamo nella barca di Gesù: ci sono le onde, c’è l’acqua che viene dentro però siccome c’è Gesù tutto bene, c’è la vittoria! La Madonna ci mette nella barca di Gesù, Gesù al centro, Gesù al primo posto, Gesù il Salvatore. Non buttare Gesù, non buttare la Croce, non buttare la Bibbia, non buttare via il Vangelo sono parole d’oro, di vita, noi vogliamo la vita non la morte.

CHI E’ – Suor Emmanuel Maillard è nata in Francia nel 1947. Ha conseguito la laurea in letteratura e storia dell’arte alla Sorbona nel 1971. Membro della Comunità delle Beatitudini dal 1976, vive a Medjugorje dal 1989 e viaggia in tutto il mondo per evangelizzare. Nel 1990 fonda l'associazione Children of Medjugorje e invia due volte al mese un notiziario che viene tradotto nelle principali lingue del mondo. E' stata ricevuta dal Santo Padre Giovanni Paolo II che l'ha incoraggiata e benedetta. Nel 1997 è stata invitata a parlare davanti al Congresso degli Stati Uniti.

 

Fonte: Primocanale.it

La veggente Marija di Medjugorje in esclusiva a Primocanale: "Ritornate a Dio"

 

Festival dei Giovani dal 31 luglio al 6 agosto 2015. Con loro sono tornata a Medjugorje dove ho raccolto altre testimonianze su quello che ormai viene definito ‘fenomeno’ e così vi racconto tutto ciò che ho visto e sentito proponendovi una sorta di diario del mio viaggio e dei miei incontri. La prima voce è quella di Marija Pavlovic-Lunetti uno dei sei veggenti.

di Tiziana Oberti

Una donna dalla semplicità disarmante, un sorriso che ti avvolge, mi saluta, mi bacia, mi chiede come sto. Siamo in ritardo rispetto al previsto, il direttore di Radio Maria New York l’ha “torturata” – dice lei sorridendo – in inglese per oltre due ore e allora mi chiede se posso restare per la preghiera, il Rosario, e per l’apparizione e rimandare a dopo la nostra veloce chiacchierata. Solo pochi minuti perché c’è la Messa appuntamento attorno al quale tutto ruota a Medjugorje. Ci sediamo, la mia emozione è grande, non è facile incontrare uno dei sei veggenti tanto meno per un giornalista soprattutto in questi ultimi mesi dove l’attenzione mediatica sul “fenomeno Medjugorje” è cresciuta a dismisura. Ci sarebbe da parlare ore e ore ma ho cinque minuti, una manciata di secondi che mi sembrano un dono enorme. Marija non smette di sorridere e anche quando il volto si fa un po’ più serio, la serenità e la pace non abbandonano mai il suo viso. Ricorda di convertirsi perché in chi ha incontrato Dio attraverso la Madonna si sono visti i frutti più grandi. Amare e perdonare una volta tornati a casa, iniziando un cammino con Gesù questo – ricorda – è il messaggio più importante di Medjugorje. La società di oggi è povera non di soldi ma di amore ecco perché Medjugorje resiste perché è amore verso l’umanità.

Di seguito la trascrizione letterale dell’intervista.

Marija è uno di sei veggenti di Medjugorje ed è uno dei tre che ancora oggi dopo tutti questi anni riceve la visita della Madonna tutti i giorni ed è anche colei che ci trasmette il messaggio della Madonna. Noi siamo qui per seguire il Festival dei Giovani, qual è la sua esperienza, che cosa vorrebbe dire a tutti questi pellegrini lei che vedendo la Madonna tutti i giorni ha una grazia ma anche una grande responsabilità?

E’ una grazia come dici tu perché noi non abbiamo meritato questa grazia e questa presenza della Madonna in mezzo a noi. E’ un dono, la Madonna ci chiama ci sta dicendo che senza Dio non abbiamo futuro né vita eterna e per questo vediamo, soprattutto in questo tempo di vacanze, in questo tempo di Festival dei Giovani, vediamo una grande sete di Dio, un grande bisogno di pace soprattutto vediamo tanti frutti di quelli che hanno risposto a questo invito della Madonna e per questo vorrei condividere con tutti voi che mi guardate dico, a nome della Madonna, ritornate a Dio perché senza Dio non abbiamo futuro e come la Madonna dice “non avete né futuro né vita eterna” e per questo la Madonna ci chiama convertitevi, vivete i messaggi che Dio ci sta dando attraverso sua Madre, vivete i Sacramenti perché la Madonna ci chiama di vivere il momento della Santa Messa e della confessione perché esiste paradiso, esiste purgatorio ed esiste anche inferno, esiste la vita dopo la vita.

Tanti sono in ricerca, io oggi colgo l’occasione per dirvi, Dio mi ha scelto e mi sta chiamando anche per voi per la vostra vita perché può essere che mai più ci vediamo, che mai più sentirete questa voce, una voce nel deserto che grida ‘convertitevi!’ come San Giovanni, che nel giorno di San Giovanni la Madonna è apparsa qui, come nella Cana di Galilea quando hanno detto in quel bellissimo matrimonio ‘Non c’è più vino’, oggi non c’è più fede, non abbiamo più gioia di vivere. C’è la guerra nelle famiglie, nei cuori, nel mondo perché l’uomo sempre di più diventa egoista, prepotente e per questo la Madonna da tanto ci chiama. Tornate a Dio perché Dio è Amore e così sia per tutti voi, per le vostre vite, le vostre famiglie anche per tutto quello che avete in programma per la vostra vita che siate giovani o anziani perché Amore vincerà. Noi lo vediamo nei tanti cuori che sono venuti qua e hanno cominciato a vivere il messaggio, sono tornati alle loro case, hanno cominciato ad amare e perdonare, hanno cominciato a vivere una vita nuova con Dio e questa è la cosa più bella.

E’ possibile dare un messaggio per i tanti giovani che credono e che, in questi tempi, si trovano nella difficoltà di confrontarsi con una società che non aiuta?

Noi lo vediamo sempre quando uno ha incontrato Dio attraverso la Madonna, poi è capace. Io quando ero piccola quando la Madonna mi ha scelto avevo 15 anni e mi hanno detto: “Marija noi ti conosciamo come ‘riccio’, come quella chiusa” e ora grido, sono libera, non c’è nessuno che mi può schiacciare o che mi può portare in un cammino diverso perché ho incontrato Dio attraverso la Madonna e uno che ha Dio è libero e Dio ci vuole liberi là dove siamo, dove ci ha creato: nelle nostre città, nelle nostre scuole là dove siamo, nella politica, in tutte le parti abbiamo bisogno di Dio.

Oggi la società è povera non di soldi ma nello spirito perché non si ama più, amiamo con amore mondano, prepotente, egoista e Madonna ci chiama di più a quell’Amore di Dio, a quell’Amore di Dio che si è fatto Uomo, di quell’Amore di Lui che si è messo sulla Croce per ognuno di noi per salvarci e per questo vorrei anche dire che ancora oggi c’è questo grido attraverso la Madonna: Amate, non siamo amati abbastanza. Per questo attraverso la Sua presenza ci chiama con amore, con la forza dell’amore. Per questo Medjugorje resiste perché Medjugorje è amore verso umanità.

CHI E’ – Marija Pavlovic-Lunetti è nata il 1 aprile 1965 a Bijakovici, frazione di Medjugorje in Iugoslavia ora Bosnia Erzegovina. E’ uno dei sei veggenti di Medjugorje e uno dei tre che continua ad avere le apparizioni della Madonna ogni giorno dal 25 giugno 1981. La Vergine le ha rivelato nove segreti. Grazie a lei, la Madonna invia il suo messaggio alla parrocchia e al mondo. Dal 1 marzo 1984 all’8 gennaio 1987 il messaggio era dato ogni giovedì e dal 25 gennaio 1987, il 25 di ogni mese. Marija è sposata con un italiano, ha quattro figli, vive con la sua famiglia in Italia a Monza e a Medjugorje. L’intenzione di preghiera affidata a lei dalla Vergine: per le anime del Purgatorio.

 

Fonte: Primocanale.it

sabato 15 agosto 2015

Festa dell’Assunzione della Vergine Maria

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La festa dell'Assunzione è purtroppo nota ai più solo come "Ferragosto", ma è la più importante tra quelle della Madonna: celebra il mistero della nostra risurrezione che nella persona di Maria - la sola tra tutti! - è già avvenuto.
Questa festa è antichissima - specie nella tradizione orientale - anche se la proclamazione del dogma dell'assunzione è recentissimo (1950!). Sempre e ovunque ci si imbatterà su Maria che tiene in braccio il bambino: è la rappresentazione che prende nome di Theotokos, la madre di Dio. Maria è anzitutto questo: il trono di Gesù, luogo dell'ostensione, un supporto per lui, è il suo corpo ( e infatti solitamente lei è raffigurata enorme e lui piccinissimo.
L'icone della dormizione nella tradizione orientale raffigurano Maria stesa su un grandissimo letto, circondata dai discepoli. Questo letto troppo grande per non essere un simbolo, ricorda l'arca dell'alleanza. Maria sembra che dorma, la morte non è più un evento drammatico, come ci dice anche la II lettura della messa della vigilia: dov'è morte la tua vittoria? Dov'è morte il tuo pungiglione?). Sopra di lei vi è una mandorla. La mandorla è il simbolo della nuova vita, come un grembo di una donna, come un uovo, è il simbolo della risurrezione. In questa mandorla vi è Gesù che tiene in braccio, in segno di esposizione (si sono invertiti i ruoli), una cosa bianca e piccola: quella sarebbe l'anima di Maria, appena nata alla nuova vita. E' Maria questa volta ad essere bambina (se non diventerete come bambini...), ed è avvolta ora lei nelle bende-sudario (come lo è Gesù nell'icona di Natale) ed è ora lei Figlia. Si tratta quindi della sua nascita al cielo.

La dormizione di Maria è legata anche alla Casa di Maria  che si trova ad Efeso

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La Casa di Maria (Meryem Ana Evi), è un santuario cristiano ubicato sul monte Solmisso a circa 6 km a sud dell'antica Efeso, nell'attuale Turchia occidentale. È considerata l'abitazione dove visse per circa 9 anni, attorno alla fine della prima metà del I secolo Maria, madre di Gesù, affidata da Gesù ai piedi della croce, all'apostolo Giovanni.

Le fondamenta del piccolo edificio sono state scoperte il 18 ottobre 1881 dal Padre Lazzarista parigino Julien Gouyet sulla base delle indicazioni contenute nei diari delle visioni, trascritti dal poeta Clemens Brentano, della mistica beata Anna Katharina Emmerick. Le rovine sottostanti sono state effettivamente datate al I secolo ma non vi è modo di avere la certezza storiografica che nell'edificio vi abbia dimorato la Vergine Maria Madre di Dio.

La tradizione, anche della popolazione del luogo, sia di religione cristiana che mussulmana, fa riferimento a questo sito, come il luogo ove è avvenuta la "dormizione di Maria Santissima" e la sua conseguente Assunzione al Cielo nella Gloria, diversamente da quanto si sostiene in relazione alla Tomba di Maria ubicata a Gerusalemme.

In effetti è proprio ad Efeso che viene intitolata la prima basilica della cristianità alla Madre di Dio dove si svolse il primo concilio nel 431 d.c., che sancì la divina maternità di Maria Santissima. L' apostolo Giovanni dimorò e morì ad Efeso ove è a lui dedicata una grande Basilica di datazione romana, nella antistante isola di Patmos, visibile proprio dal monte Solmisso, fu anche imprigionato durante le persecuzioni di Domiziano.

Sembra che dalla Casa parta un percorso (ancora non individuato) verso la cima del monte Solmisso, posta a circa 500 mt di altitudine sul livello del mare, stabilito proprio da Maria, in ricordo della Via Crucis patita da Gesù fino al Monte Calvario a Gerusalemme. Alla fine di questo percorso sussisterebbe una piccola grotta angusta, nella quale gli apostoli posero il corpo incorrotto della Vergine che di li a poco fu assunto in cielo. Un grave incendio nel 2003 ha parzialmente devastato i luoghi attorno al santuario, ove esisteva una folta e fitta vegetazione boschiva ma si è fermato a circa un metro dalla casetta senza danneggiarla.

Il sito appartiene ad un'associazione turca cui fanno riferimento i Padri Cappuccini della Provincia dell'Emilia Romagna, custodi del luogo santo fin dal 1966.

La chiesa cattolica non si è mai ufficialmente pronunciata ma il sito è stato meta dei pellegrinaggi dei papi Paolo VI (26 luglio 1967), Giovanni Paolo II (30 novembre 1979) e Benedetto XVI (29 novembre 2006).

 

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Per contro c’è l’altra tradizione che vorrebbe la Tomba di Maria a Gerusalemme.

La chiesa dell'Assunzione di Maria (più conosciuta come la tomba di Maria o Tomba della Vergine) è una chiesa di Gerusalemme, posta ai piedi del monte degli Ulivi. È proprietà comune dei cristiani greco-ortodossie degli armeni.

Nessun passo biblico parla della morte di Maria: è solo il Transito della Vergine, un testo apocrifo il cui autore raccoglie tradizioni dell'epoca apostolica, che parla della morte e assunzione di Maria in cielo. La tradizione e la devozione popolare hanno sempre riconosciuto, fin dal II secolo, questo luogo come il luogo in cui la madre di Gesù fu assunta in cielo.

 

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Fonte:  Wikipedia

venerdì 14 agosto 2015

8 suggerimenti per trarre più profitto dalla Messa

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Molti vanno a Messa con l'aspettativa di doverne trarre grande profitto, ma ciò che si ottiene dalla Messa dipende da quale tipo di cambiamento si è disposti a fare prima, durante e dopo la celebrazione, perché ciò che si mette nella Messa determina ciò che se ne trae.
Permettetemi di darvi qualche suggerimento che mi ha aiutato a trarre più profitto dalla Messa. Ecco allora otto semplici e rapide dritte:
1. Preparatevi adeguatamente per la Messa
• Leggete e studiate le letture prima di andare a Messa, e ascoltatele con attenzione quando viene proclamata la Parola.
• Studiate gli insegnamenti della Chiesa. Più conoscete Gesù e la sua Chiesa, più c'è da amare. Non si può amare quello che non si conosce.
• Confessatevi regolarmente. Questo vi aiuterà a prepararvi spiritualmente.
• Pregate ogni giorno. Senza preghiera non avete potere spirituale!
• Vestitevi in modo appropriato. State andando a incontrare il Re dei Re. Non vestitevi come fareste per andare a un appuntamento a pranzo, a una festa o a lezione. È un'occasione speciale.
• Arrivate per tempo e sedetevi davanti. Meno distrazioni e più tempo per la preghiera prima della Messa.
• Una volta in chiesa, non parlate e non guardate le persone. Pregate. 
2. Il vostro atteggiamento sia quello adatto
• Non aspettatevi di essere intrattenuti. Siete lì per offrire a Dio adorazione e ricevere grazia.
• Cercate Dio in ogni parte della Messa.
• Non permettete che le distrazioni esterne disturbino la vostra pace interiore.
• Trovate nella predicazione un'informazione preziosa da portare a casa con voi.
3. Partecipate pienamente
• Cantate, anche se non siete intonati.
•Rispondete e pregate con piacere. Date a Dio tutto e non preoccupatevi degli altri.
• Ricordate che la Messa non è un momento per socializzare.
• Offrite a Dio il vostro dolore, le vostre sofferenze, le gioie e le preghiere.
4. Ascoltate la Parola e permettete che vi cambi
• Siete aperti alla possibilità di lasciarvi cambiare da Dio? Se non lo siete, allora non cambierete.
• Ascoltate la Parola che viene proclamata e permettete che vi sfidi.
• Trovate un elemento dell'omelia da applicare durante la settimana.
5. Conoscete, comprendete e proclamate la vostra fede
• Non limitatevi a recitare il Credo – proclamatelo comprendendo ciò che state dicendo.
6. Date la decima. Se ogni cattolico offrisse la decima, pensate cosa potremmo fare.
• Sì, è nostro dovere sostenere la Chiesa, ma più per la nostra fede che per la Chiesa.
• La maggior parte della gente dà una “mancia”, non la “decima” - date la decima e non la mancia.
• Offrire la decima ci aiuta a ordinare correttamente i doni che Dio ci ha dato.
7. Quando ricevete Gesù nell'Eucaristia, comprendete cosa state facendo
• State assumendo il Corpo, il Sangue, l'anima e la divinità di DIO.
• Vi state unendo al cielo sulla terra.
• State diventando una cosa sola con il Corpo di Cristo.
• Siate reverenti.
• Comprendete che Egli è in chiunque altro Lo abbia ricevuto.
8. Parlate agli altri di Lui
• Ora avete il potere di evangelizzare (condividere la Buona Novella di Cristo), che è il motivo per cui esiste la Chiesa.

“Se comprendessimo davvero la Messa, moriremmo di gioia” - San Giovanni Maria Vianney

Marcel LeJeune è direttore assistente del St. Mary's Catholic Center presso la Texas A&M University. Questo articolo è apparso in origine sul blog Aggie Catholic.

Fonte: Aleteia

Messaggio straordinario a Ivan del 13 agosto 2015

MEDJUGORJE - DURANTE L'APPARIZIONE QUOTIDIANA DELLA REGINA DELLA PACE DI IERI 13 AGOSTO,LA MADONNA HA DATO AD IVAN IL SEGUENTE MESSAGGIO,PER TUTTI I SACERDOTI PRESENTI.

“Cari figli! Anche oggi vi invito tutti alla santità. Cari figli, miei amatissimi: pregate, pregate e siate perseveranti nella preghiera. In particolare vi invito a pregare per le famiglie, per la santità nelle famiglie. Pregate per la famiglia perché soltanto con la preghiera nelle famiglie nasceranno le nuove vocazioni, i nuovi sacerdoti. La madre prega insieme a tutti voi e intercede per ognuno di voi. Grazie cari figli, perché anche oggi avete risposto alla mia chiamata! Andate in pace, cari figli miei!”

In seguito ci ha benedetto tutti con la sua benedizione materna.

 

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Fonte: FB Radio Maria