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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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domenica 10 dicembre 2017

Commento di Padre Livio al messaggio a Mirjana del 2 dicembre 2017

"Cari figli, mi rivolgo a voi come vostra Madre, la Madre dei giusti, la Madre di coloro che amano e soffrono, la Madre dei santi. Figli miei, anche voi potete essere santi: dipende da voi. Santi sono coloro che amano immensamente il Padre Celeste, coloro che Lo amano al di sopra di tutto. Perciò, figli miei, cercate di essere sempre migliori. Se cercate di essere buoni, potete essere santi, anche se non pensate questo di voi. Se pensate di essere buoni, non siete umili e la superbia vi allontana dalla santità.  In questo mondo inquieto, colmo di minacce, le vostre mani, apostoli del mio amore, dovrebbero essere tese in preghiera e misericordia. A me, figli miei, regalate il Rosario, le rose che tanto amo! Le mie rose sono le vostre preghiere dette col cuore, e non soltanto recitate con le labbra. Le mie rose sono le vostre opere di preghiera, di fede e di amore. Quando era piccolo, mio Figlio mi diceva che i miei figli sarebbero stati numerosi e che mi avrebbero portato molte rose. Io non capivo, ora so che siete voi quei figli, che mi portate rose quando amate mio Figlio al di sopra di tutto, quando pregate col cuore, quando aiutate i più poveri. Queste sono le mie rose! Questa è la fede, che fa sì che tutto nella vita si faccia per amore; che non si conosca la superbia; che si perdoni sempre con prontezza, senza mai giudicare e cercando sempre di comprendere il proprio fratello. Perciò, apostoli del mio amore, pregate per coloro che non sanno amare, per coloro che non vi amano, per coloro che vi hanno fatto del male, per coloro che non hanno conosciuto l’amore di mio Figlio. Figli miei, vi chiedo questo, perché ricordate: pregare significa amare e perdonare. Vi ringrazio!"


Commento di Padre Livio al messaggio del 2 dicembre 2017

È quasi impossibile spiegare questo meraviglioso messaggio della Madonna.

Però vi invito a meditarlo, a leggerlo una o anche più volte al giorno in questa preparazione al Natale, in modo tale che ogni giorno vi soffermiate su un pensiero particolare che nutre il cuore, che lo riscalda, che vi accende la fiamma della preghiera, della fede, della buona volontà.

Questo messaggio, è diviso in tre parti.

La prima parte è dedicata alla Santità.

La seconda parte è dedicata al Rosario, le rose che la Madonna tanto ama e che noi dobbiamo offrirLe. Il Rosario deriva da “rosa”.

La Madonna, quando parla di fiori, fa sempre riferimento alle rose, perché il Rosario è un “mazzo di rose”. Queste rose sono le preghiere e le nostre opere buone che offriamo alla Madonna.

La terza parte è lo sguardo della fede che fa sì che noi guardiamo gli altri con amore, col perdono e con la preghiera per i nemici.

La prima parte del messaggio è l’invito alla santità, la cui porta è la bontà, perché la santità delle persone si chiama bontà.

E la Madonna ci dice che tutti noi siamo chiamati ad essere santi: “Figli miei, anche voi potete essere santi: dipende da voi”, essere santi dipende prima di tutto dalla nostra buona volontà, animata dalla grazia dello Spirito Santo, ma significa prima di tutto essere buoni.

Se cercate di essere buoni, potete essere santi”, una persona che cerca di essere buona, è una persona che è incamminata sulla via della santità, “anche se non pensate questo di voi”, e magari pensa di essere una persona piena di difetti, di essere una persona fragile, debole, piccola e questo è l'atteggiamento giusto.

Se pensate di essere buoni, non siete umili e la superbia vi allontana dalla santità”, ma se credete già di essere santi, allora la superbia vi allontana dalla santità. Questo è un grande incoraggiamento per noi, tutti possiamo essere santi se lo vogliamo: “dipende da voi”.

Incominciamo ad essere persone buone!

La bontà è quello splendore delle persone che hanno il cuore buono, che capiscono, che perdonano, che aiutano, che danno la mano.

Questo lo possono fare e lo fanno verso i fratelli, perché nel loro cuore c'è l'amore di Dio, “santi sono coloro che amano immensamente il Padre Celeste, coloro che Lo amano al di sopra di tutto”, e poi riversano la bontà di Dio, che hanno accolto nel loro cuore, sugli altri.

In questo mondo inquieto, colmo di minacce, le vostre mani, apostoli del mio amore, dovrebbero essere tese in preghiera e misericordia”. La Madonna ci dice che nel mondo d’oggi, in questo mondo pieno di minacce, di cattiverie c'è tanto bisogno di persone buone e quindi sante, perché queste persone sono l'intercessione vivente, perché con la loro preghiera e la loro bontà fanno sì che il mondo possa andare avanti e il male non prevalga.

Ecco il compito che abbiamo tutti: questa santità vera, quotidiana, piena di bontà, semplice, alimentata dalla preghiera e dall'amore per Dio e per il prossimo, in questo mondo agitato da tante cattiverie, da tanto odio.

Nella seconda parte del messaggio la Madonna, in un certo senso, ci chiede il regalo di Natale; ci chiede il Rosario: “A me, figli miei, regalate il Rosario, le rose che tanto amo!” Niente di più bello del Rosario possiamo offrire alla Madonna. Magari poteva avere predilezione per i gigli, come Gesù che nel Vangelo cita i gigli del campo, invece la Madonna privilegia le rose, che sono bellissime, perché questo fiore ha dato il nome al Rosario, che è appunto una raccolta di 150 rose e con quattro parti del Rosario, sono 200 rose!

La Madonna ci spiega dei particolari della sua vita: “Quando era piccolo, mio Figlio mi diceva che i miei figli sarebbero stati numerosi e che mi avrebbero portato molte rose”. Gesù, quando era ancora un ragazzo, istruiva la Madonna e Le diceva cosa sarebbe stato il suo futuro e in un altro messaggio, proprio nella casa di Nazareth, Le aveva rivelato che sarebbe diventata la Madre di tutti gli uomini.

Io non capivo, ora so che siete voi quei figli, che mi portate rose quando amate mio Figlio al di sopra di tutto, quando pregate col cuore, quando aiutate i più poveri. Queste sono le mie rose!

La Madonna non capiva bene queste cose, perché Lei, come ci ha spiegato San Giovanni Paolo II, ha fatto una peregrinazione nella fede e cioè conservava le parole di Gesù nel suo Cuore e, man mano che andava avanti, cercava di capirle.

Insieme al Rosario, la Madonna ci ha detto tante volte che la preghiera deve essere corroborata dalle opere di carità; noi Le offriamo rose sia quando preghiamo col cuore sia quando aiutiamo i più poveri.

Quella parola “poveri”, va intesa in senso evangelico, i poveri sono tutti quelli che hanno bisogno sia di un aiuto materiale che di un aiuto spirituale. Ci possono essere persone ricche che sono povere, spesso le ricchezze ottenebrano la vista, induriscono il cuore e portano una povertà spirituale che è peggiore di quella materiale. Quindi sempre la povertà va intesa nel senso evangelico, riguarda la povertà della persona umana. Molte volte ci sono delle persone che non hanno i beni materiali, ma sono buone e ci sono delle persone che hanno tanti beni materiale, ma non hanno il senso della vita.

Madre Teresa di Calcutta ci ha insegnato che le persone più infelici sono quelle che non hanno Dio. Specialmente in Occidente abbiamo anche dei poveri, ma sono molto più numerosi quelli che vagano nel labirinto dell’effimero, senza sapere dove va la vita. Quando si tratta di aiutare i poveri dobbiamo fare una specie di ventaglio di tutte le Opere di Misericordia, sia quelle materiali sia quelle spirituali. Pregando ed essendo fratelli dei nostri fratelli, noi offriamo delle rose alla Madonna.

È come se la Madonna ci dicesse: “per Natale regalatemi tante rose: le preghiere dette col cuore, le opere di preghiera, di fede e di amore, queste sono le rose che mi aspetto da voi”.

La terza parte del messaggio è un invito alla fede: “questa è la fede, che fa sì che tutto nella vita si faccia per amore”. La fede deve essere quella luce che illumina e che dà uno sguardo soprannaturale alla vita in modo tale che tutto ciò che facciamo durante la giornata, lo si faccia per amore, con umiltà. La fede alimenta l’amore. “Che non si conosca la superbia; che si perdoni sempre con prontezza, senza mai giudicare e cercando sempre di comprendere il proprio fratello”, perdonando sempre gli altri senza giudicare, cercando di capirli e di aiutarli.

Nell’atteggiamento di fede che dobbiamo avere nella vita, dobbiamo essere umili, perdonare con prontezza, non giudicare le persone, perché solamente Dio giudica le persone, noi al massimo possiamo giudicare i comportamenti, ma mai le persone. “Perciò, apostoli del mio amore, pregate per coloro che non sanno amare, per coloro che non vi amano, per coloro che vi hanno fatto del male, per coloro che non hanno conosciuto l’amore di mio Figlio”. Preghiamo per tutti coloro che sono cattivi, che non sanno amare, che sono in balia del male, preghiamo per quelli che ci fanno del male, per coloro che non avendo conosciuto l’amore di Dio, ci sono ostili. In questo atteggiamento di fondo, la luce della fede ci fa vedere negli altri dei fratelli per i quali pregare, ai quali fare del bene, ai quali dobbiamo dare la grazia di poter perdonare.

In questo modo viene costruito un mondo diverso. Si fanno tanti piani pastorali, ma la verità è che la vita cambia, il mondo cambia, se cambiano i cuori. I cuori sono pieni di amore, di perdono, di pace, di umiltà, solo se si aprono alla sorgente dell’amore che è Dio.

Gli altri cambiamenti lasciano il tempo che trovano, perché, se anche abbiamo tanti beni materiali, ma la gente è cattiva, la vita diventa un inferno. Se noi siamo buoni e abbiamo il necessario, ma non di più, siamo felici, se non siamo buoni e abbiamo tante cose, non siamo felici, questa è la verità esistenziale che tutti noi possiamo sperimentare.

Questo messaggio è una lettura del Vangelo impareggiabile.

Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it

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