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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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lunedì 11 aprile 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 8 aprile 2016 di fra Mario Knezović.

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
Parola del Signore


Fratelli e sorelle, voglio iniziare la meditazione di questo brano con la testimonianza di un discepolo di un rabbino in Israele. Egli ha testimoniato: “Quando ho iniziato a studiare rimanevo confuso dal significato della fede”. Si poneva queste domande: “Perchè credo? Per essere buono? Per essere vicino a Dio? Per tenermi lontano dai peccati?”. Poi ha aggiunto: “Ho continuato a meditare a fondo su ciò”. Poi un giorno a Gerusalemme ho incontrato un vecchio rabbino, un dissidente russo. Perseguitato per aver testimoniato la fede in Gesù è venuto a vivere in Israele. Io conoscevo il suo coraggio dettato dalla fede quando si opponeva a Stalin e al suo regime. Ha subito torture per anni. Quel giorno nevicava a Gerusalemme, cosa rarissima per quelle zone. Il rabbino camminava lentamente sotto la neve con delle scarpe che non potevano proteggerlo dal freddo. Aveva una sciarpa attorno al collo. Da lontano ho visto che ha trovato una povera donna che chiedeva l’elemosina. Si è avvicinato a lei. Le ha dato qualche moneta che aveva in tasca. Siccome lei era all’esterno da tempo e aveva le mani ghiacciate le monete le sono cadute. Lui ha raccolto le monete e gliele ha messe in mano. Poi si è tolto la sciarpa e la avvolta attorno al collo della donna. Poi ha proseguito il suo cammino. Due settimane dopo ho incontrato quel rabbino nella nostra sinagoga. Da giovane studente gli ho raccontato ciò che ho visto che lui aveva fatto e gli ho chiesto: ‘Padre, Lei ha fatto questo per misericordia?’ Lui ha risposto: ‘No. io non l’ho fatto per misericordia. Non l’ho fatto per mostrare un’opera buona. L’ho fatto perchè in quella persona ho visto una principessa. Una principessa che in quel momento non aveva l’abito da principessa. Io le ho dato tutto quello che avevo’.
Così è finito il nostro dialogo. Io ho ricevuto le risposta che mi servivano per credere. Le domande se credevo per essere buono o per piacere a Dio o per tenermi lontano dai peccati sono scomparse in un attimo e ho capito perchè credo. Devo vedere l’uomo come un principe o una principessa che in quel momento è ferito. Ferito dal peccato, dalla sofferenza, dalla società.
Mi è diventato tutto chiaro: nell’altro devo vedere il bene. Devo vedere ciò che le persone potrebbero essere e magari non lo sono ancora”.
Cari fratelli e sorelle, ho iniziato con questo esempio per un semplice motivo: perchè questa sera possiamo pensare a ciò che Dio può fare nell’uomo. Ciò che Lui crea è indistruggibile. Allora guardiamo all’uomo in un modo diverso. Così nell’altro non vediamo ciò che è negativo, l’abito sporco, non vediamo nemmeno l’anima ferita dal peccato nel quale non c’è più l’armonia delle virtù. Vediamo soltanto il principe o la principessa che per qualche motivo ha perso l’onore, la purezza e i vestiti con cui nascondere la propria vergogna.
Quello che viene da Dio rimane.
Qui negli Atti degli Apostoli abbiamo un bellissimo esempio. Viene Gamaliele, un uomo molto saggio, che quando il sinedrio si era riunito per eliminare gli apostoli per spegnere il fervore che era venuto sulla terra ha detto: “Fermatevi un attimo. Cosa state facendo? C’era Teo che era stato seguito da 400 uomini. Quando è stato ucciso sono scappati tutti, perchè non era autentico. Poi è venuto Giuda il Galileo. Anche lui ha avuto seguito di gente, ma tutto è crollato, perchè era un falso. Lasciate stare questi uomini, perchè se questa cosa viene da Dio rimane, invece se viene dal male crollerà da sola. Non dovete preoccuparvi”.
Arriva sempre il momento di rendere conto, il momento in cui non potremo coprire in nessun modo alcun inganno. Le profezie false, le false visioni, tutto finirà prima o poi e verrà la Verità come testimonianza che nessuno può negare.
I veri testimoni sono instancabili.
Vediamo qui cosa hanno fatto gli apostoli. Sono stati flagellati come lo è stato Gesù. Dopo, però, erano felici e sono andati ad annunciare il Nome di Gesù Cristo. Gesù dice: “Predicate nel Mio Nome”.
Essi sapevano in Chi credevano. Erano felici. Venivano rimproverati, derisi, perseguitati.
Perciò, fratelli e sorelle, non dobbiamo preoccuparci per tante cose. Noi vogliamo prendere subito decisioni spirituali e troncare. Se una cosa è dal male finirà da sola e se è una cosa divina rimarrà.
Ricordatevi quando gesù camminava assieme agli apostoli e uno di loro, dato che Gesù non veniva accolto, ha chiesto: “Vuoi che li distruggiamo?” Egli ha risposto: “No. Non dobbiamo distruggerli, eliminarli, giudicarli., condannarli, perchè coloro che non sono contro di noi sono per noi”.
Gesù è quel Nome che dobbiamo promuovere in questo mondo: “Chi non è contro di noi è con noi”.
Fratelli e sorelle, da diversi anni ci troviamo in questa realtà di Medjugorje. Non c’è risposta. Nessuno può darla. Direi che ha ragione Gamaliele che diceva: “Lasciate stare. Osservate, guardate, ma lasciate stare, perchè quello che viene da Dio rimane, mentre quello che viene dal maligno scomparirà”. Indipendentemente dalle nostre decisioni o commissioni. Tutto andrà perduto, mentre noi non possiamo salvare una cosa che viene da Dio. Perchè noi vogliamo salvare Dio? Oh, signori; noi vogliamo salvare Dio? Invece Lui per la nostra salvezza è andato sulla croce.
Questa saggezza ci serve. Allora potremo essere testimoni felici. Avremo la garanzia che Dio viene in noi e per noi e crederemo a quello a cui ci invita la Madonna. Come testimoni. Saremo capaci di accettare anche le flagellazioni. Gli apostoli sono stati anche flagellati!
Noi non siamo disposti a ricevere qualche volta piccole flagellazioni per le nostre convinzioni? Perchè non lo siamo? Perchè non abbiamo incontrato Gesù. Noi camminiamo vicino a Lui. Camminiamo vicino ad un Dio a cui non permettiamo di toccare il nostro cuore, di cambiarci, di trasformarci in principi o principesse vestiti adeguatamente. Egli ci aspetta alla Mensa reale nel Cielo. Questo è quello che Gesù vuole. Lui può dire agli uomini: “Sedetevi. C’è posto per tutti”.
Questo episodio mi fa ricordare gli inizi a Medjugorje quando c’erano solo vigne, tabacco e prati. C’era tantissima gente perchè vedevano segni e miracoli. Nel Vangelo tanti seguivano Gesù perchè ricevevano le grazie, i miracoli, stavano bene, cambiavano vita. Così era anche a Medjugorje i primi tempi. La gente si confessava nei prati. La gente del luogo era flagellata, ma felice, perchè testimoniava non per interesse, ma per amore verso Dio.
Cosa può fare l’uomo da solo? Niente. Lo vediamo anche nel dialogo di Gesù con Filippo, quando gli chiede: “Hai qualcosa?” Come se volesse dire: “Hai una soluzione?” No. Non c’è soluzione.
Fratelli e sorelle, non c’è soluzione. Questa è l’immagine del mondo di oggi. L’uomo non ha soluzioni o risposte. L’uomo si è allontanato da Dio. Non può avere ispirazione per le risposte.
Gesù risponde: “Và a comperare. Comperate per 200 denari”. “Ma questo non basterebbe. Solamente per alcuni scelti”.
Sì, fratelli e sorelle, questo è il modo di ragionare. In questi giorni leggiamo dei conti a Panama. Chi tiene i soldi lì? Quelli che hanno derubato voi, noi e che regnano in questo mondo.
In questo mondo non si può sistemare la situazione nè con i soldi nè con le banche nè con i mutui nè con inganni. Con niente. Noi abbiamo bisogno del Signore.
Ecco, questo vuol dire quel dialogo. Non solo il fatto che tutti siano stati nutriti. Ne è anche avanzato. Gesù cosa vuoi dirci quando dici “non vada perso nulla di quello che è rimasto?”
Vediamo che Lazzaro chiede le briciole e si sfama come i cani. Ha bisogno di poco. Solo delle briciole.
Sono sufficienti le briciole anche per noi. Non servono grandi cose. Le briciole. Così possono trovare da consolarsi anche coloro che hanno fame di amore, di tenerezza.
Gesù pensa a questi. Pensa a coloro che vengono qui di passaggio, magari vagabondi. Magari una briciola cade sul loro cuore, sulla loro anima e li può rendere felici.
Ancora una cosa importante. La gente si è nutrita e ha fatto festa. Gesù ha visto che vogliono glorificarLo e farLo re. Egli si ritira nella solitudine, perchè non vuole gli applausi degli uomini. Và sul monte da solo. Non vuole essere re. Il popolo in realtà voleva imprigionarLo con quell’onore e condurLo al potere, invece Lui lo fuggiva.
Ecco un altro messaggio per noi, cari amici.
Mi ricordo una volta che una persona mi ha testimoniato: “Quando una persona è un pò strana e non riesci a far niente con lui lo metti al potere e allora sta zitto”. Purtroppo questo succede anche oggi.
Gesù non ha voluto nulla da questo mondo. Egli ha detto: “Io sono venuto a donare Me stesso a questo mondo, a questa umanità”.
Lui si dona a noi. RiceveteLo. RiceviamoLo. Del resto non dovete preoccuparvi. Tutto quello che viene da Dio non solo và perso, ma deve essere perso.
Invece quello che viene da Dio nessuno potrà negarLo o distruggere, perchè Dio fa quello che l’uomo non può nemmeno immaginare.
Amen.

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

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