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Richiesta di preghiere

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martedì 24 novembre 2015

PADRE SLAVKO BARBARIC - IN MEMORIAM


P. Slavko Barbaric è venuto a mancare il 24 novembre 2000 alle ore 15.30. Dopo aver completato il rito della Via Crucis, che come ogni venerdì eseguiva insieme ai pellegrini ed ai parrocchiani, ha iniziato ad avvertire dolori. Si è seduto su un masso, si è rapidamente accasciato, ha perso conoscenza ed ha reso l'anima al Signore.
P. Slavko Barbaric era nato l'11 marzo 1946 da Marko e Luca Stojic a Dragicina (parrocchia di Cerin). Aveva frequentato i primi otto anni di scola a Cerin ed il ginnasio a Dubrovnik. Era entrato nell'ordine francescano a Humac il 14 luglio 1965. Aveva preso i voti il 17 settembre 1971 ed era stato ordinato sacerdote il 19 dicembre 1971. Aveva studiato a Sarajevo, Graz e Friburgo. Aveva portato a termine gli studi a Graz (in Austria) conseguendo il magistero. Dopo cinque anni di attività pastorale nella provincia dell'Erzegovina, nella parrocchia di Capljina, nel 1978 aveva deciso di proseguire gli studi a Friburgo e qui, nel 1982, aveva ottenuto il dottorato in pedagogia religiosa, conseguendo il titolo di psicoterapeuta.
Aveva lavorato a Capljina come sacerdote francescano dal 1973 al 1978. Dalla primavera del 1982 fino al settembre 1984 aveva lavorato a Mostar come catechista degli studenti, aveva condotto seminari di preghiera presso il convento delle suore a Bijelo Polje presso Mostar. Grazie alla sua opera fruttuosa con i giovani ed ai corsi di preghiera accolti entusiasticamente dagli studenti, il regime comunista dell'epoca inizib a perseguitare P. Slavko. In quei momenti difficili il Cardinale Franjo Kuharic difese P. Slavko Barbaric e la sua opera.
Grazie alla sua conoscenza delle principali lingue europee ed agli impegni nelle parrocchie in cui aveva operato, P. Slavko lavorò instancabilmente con i pellegrini a Medjugorje, sin dal momento in cui portò a termine gli studi nel 1982. Egli fu trasferito ufficialmente a Medjugorje nel 1983. Su richiesta del vescovo Zanic, nel 1985 fu assegnato alla parrocchia di Blagaj, nel 1988 a Humac, dove ricopri l'incarico di cappellano ed aiuto insegnante dei novizi.
All'inizio della guerra in Bosnia Erzegovina, quando tutti i frati più anziani andarono a Tucepi come esuli, P. Slavko rimase a Medjugorje, con l'approvazione verbale di P. Drago Tolj, provinciale dell'epoca.
Sin dall'inizio della sua attività a Medjugorje, egli si era dedicato alla scrittura di libri di contenuto spirituale: Pregate col cuore, Dammi il tuo cuore ferito, Celebrate la Messa con il cuore , Alla scuola dell'amore , Adorate mio Figlio con il cuore, Con Gesù e Maria sul Golgota verso la Resurrezione, Pregate insieme con cuore gioioso, Madre, guidaci alla pace, Seguimi col cuore, Colloqui e Digiunate con il cuore , che sta per essere pubblicato proprio in questi giorni. I libri di P. Slavko Barbaric sono stati tradotti in venti lingue, con oltre 20 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Oltre ai libri, egli ha pubblicato articoli di argomento vario. Aveva creato il Bollettino di San Francesco a Capljina, aveva collaborato con KrÅ¡ni zavicaj , Glas mira e con la stazione radio Mir Medjugorje. Oltre a scrivere, egli dialogava incessantemente con i pellegrini, guidava le celebrazioni eucaristiche, le preghiere sotto la croce, il Rosario a Podbrdo e la Via Crucis sul Krizevac, dove si e conclusa la sua vita terrena. Ogni anno organizzava incontri speciali con i sacerdoti ed i giovani e, presso la casa di preghiera della provincia Domus pacis , teneva seminari di digiuno e preghiera. In seguito alle enormi sofferenze del periodo della guerra, aveva fondato e guidava l'associazione di istruzione e formazione Majcino selo, presso la quale vivono attualmente piu di 60 persone (orfani di guerra, bambini di famiglie separate, ragazze-madri, persone anziane sole e bambini malati). Se qualcuno sapeva amare i bambini, questi era proprio P. Slavko ed anche i bambini lo amavano: gli stavano sempre intorno e lui sapeva sempre come fare per raccoglierli intorno a sé, proprio come Gesù! La sua formazione ed istruzione da psicoterapeuta gli aveva permesso di lavorare insieme ai tossicodipendenti presso la comunità Cenacolo, fondata da suor Elvira, soprattutto presso la casa di Medjugorje Campo della Vita. Si era impegnato per utilizzare l'aiuto dei benefattori di tutto il mondo per istituire anche due fondi: il Fondo dei figli dei difensori della patria morti nella guerra ed il Fondo amici dei talenti, per aiutare i giovani studenti.
difficile evidenziare qualcosa in particolare nella vita di questo uomo grande ed unico, ma se dovessimo farlo sarebbe sicuramente il periodo della sua vita trascorso a Medjugorje. P. Slavko Barbaric aveva girato tutto il mondo diffondendo il messaggio di pace e riconciliazione della Madonna. Egli era l'anima ed il cuore del movimento di pace nato a Medjugorje diciannove anni e mezzo fa. Aveva delle caratteristiche uniche: la conoscenza delle lingue, la facilità di comunicazione con le persone, la sua cultura, la semplicità, la cura e l'interessamento per i bisognosi, l'inesauribile energia che era impossibile credere che un solo uomo potesse avere, la diligenza ma, al di sopra di tutto, la devozione, l'umiltà e l'amore. Pregava e digiunava molto ed amava la Vergine con amore filiale. Era proprio questo il fulcro della sua vita: con la preghiera ed il digiuno l'anima degli uomini giunge a Dio, per mezzo di Maria, Regina della Pace.
Vivere accanto a lui era talvolta irreale: egli cioè era qui, in questo mondo, ma al tempo stesso anche al di fuori di esso. Vicino a lui le parole di Gesù, le parole di un grande sacerdote, si trasformavano in realtà: ...Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu mi hai mandato nel mondo, così anch'io li ho mandati nel mondo. E per loro consacro me stesso, affinché siano anch'essi consacrati nella verità... (Gv 17, 16-19).
Egli è stato sepolto presso il cimitero Kovacica di Medjugorje, domenica 26 novembre, dopo la celebrazione della Santa Messa nella chiesa di San Giacomo alle ore 14.00.

Fonte: Medjugorje Altervista

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